Da agosto 2025 partono i rimborsi Irpef per i pensionati che hanno pagato più tasse lo scorso anno. Ecco cosa è importante sapere.
È tempo di invio della dichiarazione dei redditi: il modello 730/2025 precompilato è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate e dal 15 maggio sarà possibile modificarlo - se necessario ovviamente - e procedere all’invio.
Chi non ha dimestichezza con questo tipo di procedure, o comunque non vuole correre rischi, può invece rivolgersi a caf e patronati che hanno già dato avvio alle operazioni di raccolta di tutti i documenti necessari all’invio della dichiarazione dei redditi con modello 730/2025 o in alternativa con modello Redditi Pf (ex modello Unico).
Anche i pensionati rientrano tra le categorie di persone che possono inviare la dichiarazione dei redditi. In alcuni casi si tratta di un vero e proprio obbligo, come ad esempio nel caso in cui per l’anno fiscale precedente - il 2024 appunto - figuri una doppia Certificazione Unica. È comunque consigliata, invece, per soli titolari di pensione che hanno sostenuto delle spese che possono essere portate in detrazione, riducendo così l’imposta dovuta e recuperando tutta, o comunque una parte, di quella già versata in quanto trattenuta mensilmente dall’Inps.
A tal proposito, è bene ricordare che il conguaglio della dichiarazione dei redditi, ossia il ricalcolo che può portare a un rimborso in favore del pensionato oppure a una trattenuta nel caso in cui l’imposta già versata nel 2024 risulti inferiore a quella effettivamente dovuta, avviene direttamente nel cedolino di pensione in tutti quei casi in cui nel modello 730/2025 si indica l’Inps come sostituto d’imposta; la data, però, dipende da quando viene inviata la dichiarazione dei redditi.
Solo chi si affretta, infatti, è sicuro di essere tra i primi a ottenere il rimborso, il quale nel caso dei pensionati può arrivare non prima di agosto 2025.
Cosa fare per ricevere il rimborso del 730/2025 sulla pensione di agosto
Le tempistiche del conguaglio della dichiarazione dei redditi variano in base al modello utilizzato, nonché dalla data di invio. Nel caso di chi invia il modello 730/2025 la regola vuole che il rimborso arrivi sul cedolino di pensione due mesi dopo da quando il risultato del conguaglio viene comunicato all’Agenzia delle Entrate.
A tal proposito, il calendario da tenere in considerazione è il seguente:
- entro il 15 giugno vengono comunicati i risultati finali delle dichiarazioni presentate entro il 31 maggio;
- il 29 giugno, per quelle presentate dal 1° al 20 giugno;
- il 23 luglio, per quelle presentate dal 21 giugno al 15 luglio;
- il 15 settembre, per quelle presentate dal 16 luglio al 31 agosto;
- il 2 ottobre, per quelle presentate dal 1° settembre al 2 ottobre.
Guardando a questo calendario risulta ovvio che per essere certi di ricevere il rimborso ad agosto bisogna inviare il modello 730/2025 entro la scadenza del 31 maggio. Ma ci sono possibilità anche per chi lo fa entro il 20 giugno, per quanto in questo caso siamo proprio in extremis. Se quindi avete fretta di ricevere i soldi sulla pensione vi conviene affrettarvi e farvi trovare pronti già dal 15 maggio quando apriranno i termini per l’invio della dichiarazione dei redditi.
Fare in fretta è importante anche in caso di conguaglio a debito
Prima di concludere è bene sottolineare l’importanza di affrettarsi anche nel caso in cui il conguaglio dovesse risultare meno favorevole facendo risultare un debito Irpef che quindi va restituito. Nel modello 730/2025 infatti si può indicare se si vuole saldare l’importo previsto in un’unica soluzione oppure in più rate.
C’è però un limite oltre cui non si può andare. Il debito va restituito entro novembre: quindi al massimo può essere dilazionato in quattro tranche partendo da agosto. Più si invia la dichiarazione dei redditi in ritardo, invece, e più si riduce l’arco temporale per la dilazione e di conseguenza le rate avranno un importo maggiore.
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