Pensioni, addio alla Fornero: ecco come

Simone Micocci

28 Dicembre 2022 - 11:42

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Il governo Meloni vuole cancellare la legge Fornero e lo farà nei prossimi anni: lo conferma il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, svelando il piano della maggioranza.

Pensioni, addio alla Fornero: ecco come

L’obiettivo del centrodestra è di cancellare la legge Fornero entro la fine della legislatura. A darne conferma è Federico Freni, sottosegretario all’Economia, che in un’intervista rilasciato al Messaggero ha spiegato qual è il piano che il governo Meloni intende attuare entro la fine della legislatura per superare definitivamente quanto stabilito nel lontano 2011 dall’allora riforma Fornero.

Come già abbiamo avuto modo di spiegare, questo obiettivo per il 2023 non è stato raggiunto, visto che la neonata Quota 103 riguarderà un numero limitato di persone, mentre la maggior parte continueranno ad andare in pensione secondo le regole stabilite dalla legge Fornero.

Come dichiarato da Freni, per il 2023 non è stato possibile superare la legge Fornero per un problema di risorse, ma nei prossimi anni dovrebbe essere più semplice procedere con il piano originario.

In particolare, l’obiettivo è intervenire sull’attuale pensione anticipata che, alla luce di quanto stabilito nel 2011 e tenendo conto degli adeguamenti con le aspettative di vita intervenuti in questi anni, richiede oggi il possesso di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne. Non è invece richiesta un’età minima, poiché la pensione anticipata non prevede un requisito di tipo anagrafico.

Perché non è stato possibile superare la legge Fornero nel 2023

La novità più importante per il 2023 si chiama Quota 103, una misura di flessibilità che consente di andare in pensione una volta raggiunti i 41 anni di contributi, a patto di aver compiuto almeno 62 anni di età. Aver previsto un limite anagrafico, oltre a un’altra serie di paletti, limita di molto la platea di coloro che ne approfitteranno per andare in pensione in anticipo. È per questo motivo che non possiamo dire che Quota 103 cancella la legge Fornero, anche perché per il 2023 potrebbe risultare ancora più conveniente la pensione anticipata.

Come spiega Federico Freni, sottosegretario al ministero dell’Economia, “solamente ragioni di costo hanno richiesto l’inserimento di un coefficiente anagrafico a 62 anni”, ma il futuro è un altro: al pari di quanto già previsto per i lavoratori precoci, l’intenzione è di consentire - indipendentemente dall’età anagrafica - a tutti di andare in pensione con 41 anni di contributi.

Con Quota 41 per tutti si supera la legge Fornero

Quota 41 è un metodo, non uno spot”. Con queste parole Freni ha confermato che l’intenzione è di utilizzare Quota 41 per superare la legge Fornero, sostituendola di fatto con l’attuale pensione anticipata.

L’obiettivo futuro, quindi, è di permettere a tutti di andare in pensione con 41 anni di contributi anziché i 42 anni e 10 mesi (41 anni e 10 mesi per le donne) richiesti oggi.

In questo modo sì che effettivamente si potrà dire di aver cancellato la legge Fornero, almeno per quanto riguarda la pensione anticipata; nel lungo termine, invece, non sono previsti cambiamenti per l’età pensionabile, visto che per la pensione di vecchiaia dovrebbero rimanere gli attuali requisiti, oltre all’obbligo di adeguamento con le speranze di vita per cui il prossimo appuntamento è in programma per l’inizio 2025.

E Opzione donna?

Una nota stonata è Opzione donna, che con la legge di Bilancio 2023 viene prorogata ma riservata a un numero ridotto di lavoratrici. Freni ha provato a giustificare l’operato del governo spiegando che Opzione donna così com’era nel 2022 “non era economicamente sostenibile”.

Tuttavia non esclude che possano esserci interventi futuri, dal momento che “si tratta di una misura che intercetta un bisogno di tutela cui non possiamo e non vogliamo negare risposte”.

L’obiettivo è di trovare una quadra migliorativa e se ne discuterà nei prossimi mesi in vista della riforma delle pensioni, strutturale, che dovrebbe essere approvata per inizio 2024.

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