Partite IVA in regime forfettario: il fondo perduto si conta nel fatturato? Chiarimenti dalle Entrate

Rosaria Imparato

18 Maggio 2021 - 16:01

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Importanti chiarimenti sulle modalità di calcolo del contributo a fondo perduto per le partite IVA in regime forfettario si trovano nella circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 5/E del 14 maggio 2021: i dettagli.

Partite IVA in regime forfettario: il fondo perduto si conta nel fatturato? Chiarimenti dalle Entrate

Come devono comportarsi le partite IVA in regime forfettario per il calcolo del calo del fatturato? Se hanno ottenuto il fondo perduto, i contributi vanno contati ai fini del raggiungimento della soglia di ricavi e compensi pari a 65.000 euro?

La risposta a questi e ad altri quesiti si trova nella circolare n. 5/E che l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il 14 maggio. Facciamo il punto dei chiarimenti contenuti nel documento di prassi sui contributi a fondo perduto per i titolari di partita IVA in regime forfettario.

Partite IVA in regime forfettario: il fondo perduto si conta nel fatturato? Chiarimenti dalle Entrate

Nella circolare n. 5/E l’Agenzia delle Entrate raggruppa una serie di quesiti posti da lavoratori autonomi e imprese riguardo i contributi a fondo perduto del DL Sostegni.

Tra questi ci sono alcuni punti importanti dedicati alle partite IVA in regime forfettario. Ricordiamo che i requisiti per accedere al regime di tassazione agevolato al 15% sono:

  • non aver conseguito ricavi o compensi oltre i 65.000 euro;
  • non aver sostenuto spese superiori a 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, dipendente e per compensi ai collaboratori, anche assunti per l’esecuzione di progetti specifici;
  • non aver percepito oltre 30.000 euro di redditi da lavoro dipendente o da pensione.

La prima questione posta alle Entrate riguarda proprio la soglia dei 65.000 euro di ricavi e compensi: nel calcolo non vanno contati anche i contributi a fondo perduto percepiti.

Il motivo è nella natura stessa degli aiuti percepiti, che si rifà al contributo dell’articolo 25 del decreto Rilancio: l’obiettivo è compensare, almeno in parte, i gravi effetti economici e finanziari che hanno subito determinate categorie di operatori economici a seguito della pandemia.

Partite IVA in regime forfettario: la data delle fatture per calcolare i contributi a fondo perduto

In merito alle informazioni che consentono l’accesso al contributo a fondo perduto, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito anche che i dati dei ricavi degli anni 2019 e 2020 si trovano in possesso del contribuente in regime forfettario. Le informazioni sono desumibili dal quadro LM 22 a 27, colonna 3 del modello Redditi, dell’anno di riferimento.

Infine, sempre nel documento di prassi in commento, l’Agenzia delle Entrate precisa che per il calcolo del fatturato e dei corrispettivi si fa riferimento alla data di effettuazione dell’operazione che:

  • per le fatture immediate e i corrispettivi è la data della fattura/del corrispettivo giornaliero;
  • per la fattura differita è la data del DDT o dei documenti equipollenti richiamati in fattura.

Tali dati sono valide a prescindere dalla modalità di emissione della fattura, quindi cartacea o elettronica (che per i contribuenti in regime forfettario rimane un adempimento non obbligatorio).

Circolare n. 5/E del 14 maggio 2021 - Agenzia delle Entrate
Chiarimenti ai fini della fruizione dei contributi a fondo perduto previsti dai commi da 1 a 9 dell’articolo 1 del Decreto-Legge 22 marzo 2021, n. 41 (recante «Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19») e da altri provvedimenti.

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