Partite IVA, novità nel decreto Sostegni: esonero contributi da 3.000 euro

Anna Maria D’Andrea

23/03/2021

25/10/2022 - 11:57

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Partite IVA, novità nel decreto Sostegni: aumenta il fondo per l’esonero dei contributi dovuti da professionisti e autonomi. Il provvedimento pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 22 marzo 2021 porta ad un totale di 2,5 miliardi il plafond disponibile, per garantire 3.000 euro di esenzione per ciascun beneficiario.

Partite IVA, novità nel decreto Sostegni: esonero contributi da 3.000 euro

Partite IVA, novità nel decreto Sostegni: per l’esonero dei contributi previdenziali di professionisti e autonomi il Fondo sale a 2,5 miliardi di euro per il 2021.

Sono queste le risorse necessarie per garantire ai titolari di partita IVA destinatari dell’anno bianco contributivo un esonero pari all’importo di 3.000 euro.

La novità relativa all’incremento dei fondi a disposizione è confermata dal testo del decreto Sostegni, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 22 marzo 2021, dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del 19 marzo.

L’esonero dal versamento dei contributi, quello che è stato definito come l’anno bianco fiscale per le partite IVA, è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2021 in favore dei lavoratori autonomi e dei professionisti, in caso di calo di fatturato o corrispettivi per il 2020 non inferiore al 33% e reddito complessivo fino a 50.000 euro.

Secondo le stime dei tecnici del MEF, la platea dei potenziali beneficiari supererebbe la soglia degli 800.000 titolari di partita IVA, considerando sia i professionisti iscritti alle casse private che gli iscritti alla Gestione Separata INPS.

Partite IVA, novità nel decreto Sostegni: esonero contributi da 3.000 euro

Era atteso entro i primi giorni del mese di marzo il decreto attuativo, previsto dalla Legge di Bilancio 2021, chiamato a definire le regole per accedere all’esonero contributivo per professionisti e lavoratori autonomi.

L’annunciato rifinanziamento, già preventivato dal Governo Conte II al fine di garantire sufficiente copertura alla misura, ha ritardato i lavori per la messa a punto della fase attuativa. La crisi di Governo ha fatto il resto.

Il decreto Sostegni, primo provvedimento economico dell’era Draghi, porta a compimento il lavoro avviato.

Nel testo approvato dal Governo il 19 marzo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 22 marzo 2021, all’articolo 3 viene incrementata di 1.500 milioni di euro la dotazione finanziaria iniziale del Fondo per l’esonero dei contributi previdenziali dovuti da lavoratori autonomi e professionisti.

Non cambiano i requisiti generali per potervi accedere.

L’anno bianco contributivo non è per tutti, ma solo per le partite IVA che nel 2019 hanno percepito un reddito complessivo fino a 50.000 euro e che, nel 2020, hanno registrato un calo di fatturato o corrispettivi pari almeno al 33% rispetto all’anno precedente.

La dotazione complessiva sale quindi a 2,5 miliardi, somma che consentirebbe di garantire, secondo le stime del decreto Sostegni, un esonero pari a 3.000 euro per i professionisti e per gli autonomi.

Decreto Sostegni: esonero contributi per oltre 800.000 partite IVA

Sono le stime relative ai potenziali beneficiari dell’esonero contributivo a portare alla necessità di incrementare le risorse disponibili.

Nella relazione tecnica allegata al decreto Sostegni si legge infatti che, considerando i soli professionisti iscritti alle Casse private, i titolari di reddito professionale fino a 50.000 euro sono circa 940.000. Ipotizzando che almeno il 35% del totale abbia subito una riduzione di fatturato pari almeno al 33% nel 2020 rispetto al 2021, si stima che siano circa 330.000 i potenziali beneficiari della misura.

Prendendo come valore massimo dell’esonero contributivo l’importo di 3.000 euro, servirebbero 990 milioni di euro di copertura.

L’anno bianco contributivo previsto dalla Legge di Bilancio 2021 è altresì riconosciuto anche ai lavoratori autonomi iscritti all’INPS. Tra commercianti, artigiani, coltivatori diretti, coloni e mezzadri e professionisti iscritti alla Gestione Separata, sarebbero 490.000 i potenziali beneficiari dell’esonero contributivo.

Considerando anche in questo caso come importo massimo dell’esonero la somma di 3.000 euro, l’onere necessario a copertura delle domande d’accesso ammonterebbe a circa 1.470 milioni di euro.

Il rifinanziamento previsto dal decreto Sostegni garantisce quindi piena copertura all’esonero contributivo. C’è tuttavia da attendere il via libera da parte della Commissione Europea, trattandosi di un aiuto di Stato.

Bisognerà attendere ancora, insomma.

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