Pace fiscale

Con il termine pace fiscale si intende il complesso ed articolo piano predisposto dal Governo Lega-M5S per la chiusura di debiti e contenziosi pregressi.

La normativa di riferimento è contenuta all’interno del Decreto Legge n. 119/2018, integrato dalla Legge di Bilancio 2019, i due provvedimenti che hanno dato vita alla maxi sanatoria dei debiti fiscali.

Quando si parla di pace fiscale bisogna distinguere cinque diverse misure:

Nel corso dell’iter legislativo che ha portato alla messa a punto dell’ampia pace fiscale è stato via via accantonato il progetto iniziale proposto dalla Lega che prevedeva un vero e proprio condono per tutte le cartelle.

Il piano iniziale era quello di consentire ai contribuenti di sanare la propria posizione versando soltanto una parte del debito maturato.

Sulla base di quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2019 invece di condono si può parlare solo per quel che riguarda il saldo e stralcio delle cartelle relative al periodo compreso tra il 2000 ed il 2017 e rivolto ai contribuenti in difficoltà economica e allo stralcio delle cartelle di importo non superiore a 1.000 euro.

Nel caso in cui il valore del modello ISEE del contribuente (e del proprio nucleo familiare) sia inferiore a 20.000 euro, la pace fiscale - saldo e stralcio - prevede il pagamento del debito per un importo calcolato sulla base di tre diverse aliquote:

  • del 16 per cento, qualora l’ISEE del nucleo familiare risulti non superiore a 8.500 euro.
  • del 20 per cento, qualora l’ISEE del nucleo familiare sia compreso tra 8.500 e 12.500 euro;
  • del 35 per cento, qualora l’ISEE sia superiore a 12.500 euro.

Una misura ben diversa dalla rottamazione ter delle cartelle, altra protagonista del progetto della pace fiscale. In tal caso sarà necessario pagare in misura totale la quota capitale del debito, con lo stralcio esclusivamente di sanzioni ed interessi.

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