Nuovo bonus busta paga fino a 75 euro al mese: a chi spetta, perché e per quanto tempo

Simone Micocci

14/06/2022

16/06/2022 - 16:22

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Buste paga, in arrivo un nuovo bonus con il taglio provvisorio del cuneo fiscale: dai 50 ai 75 euro al mese, ecco chi ne avrà diritto e per quanto.

Nuovo bonus busta paga fino a 75 euro al mese: a chi spetta, perché e per quanto tempo

Non solo bonus 200 euro: il Governo sta pensando a un nuovo contributo da riconoscere in busta paga nelle ultime mensilità dell’anno. Una misura estemporanea, necessaria per contrastare il peso che l’inflazione sta avendo sugli stipendi, con una perdita del potere d’acquisto importante.

Dopo il bonus 200 euro, che per i lavoratori dipendenti è in arrivo nella busta paga di luglio, previa la consegna di un’autodichiarazione al datore di lavoro, ecco che sta per arrivare un nuovo aiuto di Stato che verrà introdotto con il decreto di luglio, con il quale ci saranno anche sostegni alle famiglie per bollette e benzina.

La nuova misura prevede un taglio provvisorio del cuneo fiscale, ossia della differenza tra lo stipendio lordo versato dal datore di lavoro e il netto che effettivamente arriva nelle tasche dei dipendenti.

Così come il bonus 200 euro, sarà limitato solamente ai redditi sotto una certa soglia e a differenza di quest’ultimo sarà riservato ai soli lavoratori dipendenti, escludendo quindi pensionati e disoccupati.

L’importo non sarà fisso: tutto, infatti, dipende dall’ammontare dello stipendio percepito. Vediamo perché.

Nuovo bonus in busta paga con il taglio del cuneo fiscale

Non è un segreto che l’Italia sia uno dei Paesi, tra quelli dell’area Ocse, ad avere il cuneo fiscale più alto. Siamo intorno al 60%, a dimostrazione del peso che imposte e contributi hanno sugli stipendi dei dipendenti.

E mentre si riflette su come abbattere il cuneo fiscale, ecco che il Governo ha pensato a una misura estemporanea, un nuovo bonus da riconoscere nelle ultime mensilità del 2022 così da contrastare la perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni annunciata dall’Istat.

D’altronde, guardando all’aumento dei prezzi, il bonus 200 euro in arrivo a luglio non è altro che un piccolo aiuto per gli italiani. Serve fare altro e il prossimo decreto è l’occasione giusta per farlo.

Nel dettaglio, per il momento si pensa a un taglio del cuneo fiscale limitato a poche mensilità e per una piccola percentuale, sufficiente però ad aumentare leggermente gli stipendi netti degli italiani.

A chi si rivolge il taglio del cuneo fiscale

Il bonus dovrebbe essere riservato ai lavoratori dipendenti con reddito annuo inferiore ai 35 mila euro, ossia a coloro che già stanno beneficiando del cosiddetto bonus contributi, un risparmio della quota contributi che fa carico sul dipendente dello 0,8%.

Che bonus con il taglio del cuneo fiscale

Secondo le ultime indiscrezioni, il taglio del cuneo fiscale dovrebbe essere del 4%. Considerando la platea dei beneficiari, ossia coloro che hanno un reddito inferiore ai 35 mila euro, ne risulta un risparmio che va dai 50 ai 75 euro.

Sarebbe questo, dunque, l’importo netto che verrebbe riconosciuto sulle ultime buste paga.

Bonus 50 euro busta paga: per quanto viene pagato

Come anticipato, si tratterebbe di una misura estemporanea, limitata per le ultime mensilità dell’anno. Poi si vedrà, tenendo conto di come evolverà il grafico dell’inflazione.

Nel dettaglio, l’intenzione sembra essere quella di riconoscere tale bonus su quattro buste paga, da settembre a dicembre 2022. E resta da capire se questo si applicherebbe anche sulla tredicesima di fine anno.

Complessivamente, quindi, il bonus potrebbe andare dai 200 ai 300 euro, a fronte di un costo di 2,5 miliardi di euro per lo Stato.

Bonus taglio cuneo fiscale, diventerà definitivo?

Resta comunque l’intenzione del Governo di riflettere su una misura di più ampio raggio per la riduzione del cuneo fiscale. D’altronde, per il 2023 bisognerà capire cosa fare del suddetto bonus contributi, ossia se confermarlo oppure se pensare a un’alternativa; a tal proposito, nel dibattito potrebbe rientrare una riforma strutturale indirizzata appunto a ridurre il costo del lavoro, ma molto dipenderà dalle risorse a disposizione per la legge di Bilancio.

Il bonus in oggetto, quindi, dovrebbe essere una misura tampone, introdotta per dare al Governo il tempo necessario per discutere di una riforma definitiva la quale si spera possa abbattere il peso che imposte e contributi hanno sugli stipendi.

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