Ultime emissioni sovrane di luglio per investire a medio e lungo termine o con rendimenti agganciati al costo della vita
È un fine luglio ricco di collocamenti in casa MEF, anche perché siamo a ridosso delle ferie estive per molti protagonisti. Vale a dire i risparmiatori, gli emittenti e gli intermediari del credito, i 3 soggetti chiave attraverso cui si snodano e poggiano le emissioni di sovereign bond. In particolare, dal Tesoro arrivano nuovi slot di titoli di Stato 2030 tra cui il BTP cedola 2,70% e attuale yield più ricco.
Le 4 emissioni sovrane in calendario il 30 luglio
Il 25 luglio il Comunicato Stampa il MEF ha annunciato che ad agosto salteranno due aste. Una è quella del 13 riguardante i BTP a medio-lungo termine, l’altra quella del 26/08 concernente i BTP€i. Nessuna modifica in calendario, invece, per le altre che si terranno regolarmente, inclusa quella dei BOT del 12/08.
Lo stesso Comunicato illustrava anche gli estremi dei quattro titoli di Stato in scena mercoledì 30 alle ultime offerte di bond sovrani del mese. Si tratta di 2 scadenze al 2030, di un altro BTP 2035 e di un CCTeu 2034, ma qui vedremo solo i 2 bond 2030.
Il BTP avaro nella cedola
L’obbligazione più corta di mercoledì 30 ha codice ISIN IT0005383309, un decennale in origine giunto ormai a metà percorso e alla 20° tranche. Il bond ha data emissione 01/09/2019, quando il costo del denaro era molto basso, e scadenza al 1° aprile ’30, per ulteriori 4,68 anni residui. Si comprende quindi il perché il titolo paghi solo l’1,35%, più o meno l’1% annuo al netto di tasse (ritenuta e bollo) e spese bancarie. Al riguardo le date di stacco sono l’1/10 (giorni dietimi: 122) e l’1/04 di ogni anno fino al termine.
Tuttavia, oltre al nominale va aggiunta la plusvalenza finale in virtù degli attuali corsi sotto cento. Venerdì il titolo ha chiuso a 94,46 per un ritorno effettivo a scadenza del 2,64% (dati: Borsa Italiana). Verosimilmente il prezzo di aggiudicazione d’asta di mercoledì si attesterà su questi valori, decimali sopra o sotto staremo a vedere.
Per la tranche in arrivo l’importo offerto è racchiuso nel range 1,00-1,50 mld di €, e in 0,30 quello riservato all’asta supplementare.
Cedola al 2,70% per il debito in scadenza il 1° ottobre 2030
Basta cambiare data di emissione, e quindi il contesto di mercato per l’emittente, che subito cambia la cedola annua. Ad esempio il BTP con matricola IT0005654642, ossia l’altro titolo quinquennale in offerta il 30 luglio, paga un interesse annuo del 2,70%, il 2,3625% al netto della ritenuta. L’obbligazione è nata lo scorso 11 giugno (e quindi ha 51 giorni di dietimi) e scadenza fissata all’01/10/’30. Anche qui le date di stacco sono l’1/04 e l’1/10, mentre la prima cedola in assoluto tra 65 giorni è del tipo corta, pari a 0,82623% lordo per un periodo di 112 giorni su 183 del semestre. La forchetta del Tesoro per la 4° tranche in offerta, infine, è tra 1,50 e i 2,00 mld di €, e di 0,40 nell’asta supplementare.
Ora, quanto prezzano sul MOT le 3 aste già in circolo? Il prezzo di chiusura di venerdì 25 è stato a 99,42, per un rendimento a scadenza del 2,84%, maggiore al nominale. Invece i valori min-max dei primi 50 giorni scarsi di vita del BTP sono stati 99,14 e 100,18.
Nuovi slot di titoli di Stato 2030 tra cui il BTP cedola 2,70% e attuale yield più ricco
Le possibili domande del risparmiatore retail di fronte a un’asta di nuove tranches di bond sovrani sarebbero potenzialmente due. Primo, se conviene aderire al titolo oppure no, secondo se convenga farlo all’asta o direttamente a mercato in un altro momento. In altri termini, nel primo caso ci si chiede la potenziale finalità del bond in portafoglio, nel secondo se il timing sia giusto o meno per sottoscriverlo.
Non spetta a noi rispondere, mentre spendiamo due parole riguardo ad alcune evidenze oggettive.
Chi ha più a cuore il flusso cedolare magari strizzerà l’occhio al BTP Fx 2.7% Oct30 per incassare un buon 1% netto a semestre sul nominale sottoscritto. Viceversa chi vorrebbe di più un’extra gain finale o punta alla costituzione di un dato capitale a scadenza considererebbe il titolo in scadenza ad aprile ’30. Certo, lo sconto con cui si acquista l’IT0005383309 non è affatto da capogiro.
Variazione dei prezzi e rendimenti effettivi a scadenza
L’aspetto riguardante il possibile timing di ingresso forse sarebbe più interessante del primo. I movimenti dei prezzi, infatti, influenzano gli yield effettivi a scadenza e quindi la maggiore o minore profittabilità di un dato investimento.
Una riprova concreta del concetto di cui sopra? Prendiamo il BTP Tf 1,35% Ap30, che a settembre ’22 ha prezzato 81 centesimi. Chi lo ha comprato allora si è garantito un 16% circa di apprezzamento del capitale in meno di 3 anni oltre alle cedole. Oggi potrebbe rivenderlo e ritenersi più che soddisfatto (ma non per le cedole), o continuare a tenerlo. Ora, i corsi ritesteranno il minimo storico per cui sarebbe meglio attendere? Al 99% quei prezzi vanno considerati andati per sempre, al netto di eventi estremi in teoria mai escludibili ma comunque molto improbabili.
Quanto al bond in scadenza a ottobre ‘30, gli attuali corsi sono vicini ai minimi annui a beneficio dello yield. Formeranno nuovi minimi? Non andrebbero esclusi a priori, specie nei primi 1-2 anni di vita. Del resto il grafico storico è poco significativo, il bond è appena nato e in più vanta una duration modificata del 4,71 rispetto al 4,41 del Tf 1,35% Ap30. Tuttavia, non andrebbero cullate chissà quali aspettative di discese sotto cento, data la cedola e la durata complessiva.
© RIPRODUZIONE RISERVATA