Novità pensioni: PdC pagata tutta in contanti, carta non più obbligatoria

Simone Micocci

08/07/2019

23/10/2019 - 16:12

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Pensione di cittadinanza, ultime novità: può essere ritirata tutta in contanti tramite Poste e banche. Adesso sì che comincia a somigliare ad un’integrazione della pensione.

Novità pensioni: PdC pagata tutta in contanti, carta non più obbligatoria

Pensione di cittadinanza (PdC), novità: d’ora in avanti l’assegno mensile potrà essere pagato come un normale assegno di pensione. Questo significa che non è più necessario spendere l’importo mensile della pensione di cittadinanza tramite la carta per gli acquisti rilasciata da Poste Italiane, visto che questo può essere prelevato tutto in contanti.

A parlare delle ultime novità sulla pensione di cittadinanza - il contributo che al pari del reddito di cittadinanza è riconosciuto alle famiglie in difficoltà economica - è stata la circolare Inps 100/2019 con la quale sono state illustrate tutte le modifiche introdotte con la conversione in legge del decreto 4/2019.

Grazie a queste novità la pensione di cittadinanza si differenzia sempre più dal reddito di cittadinanza, divenendo più simile ad un’integrazione della pensione.

Per gli over 67 che ne fanno richiesta, infatti, non c’è l’obbligo di sottoscrivere il Patto per il Lavoro - vero e proprio punto centrale del RdC - ed inoltre non vi è neppure un controllo sugli acquisti effettuati (cosa che invece avviene per il reddito di cittadinanza).

Adesso con la novità rappresentata dalle modalità di pagamento della pensione di cittadinanza questo contributo si discosta ancora di più dal RdC per il quale invece ci sono regole molto più restrittive riguardo al suo utilizzo.

Vediamo quindi cosa è cambiato con la conversione in legge del decreto 4/2019 (lo stesso in cui si parla di Quota 100) riguardo alle modalità di pagamento della pensione di cittadinanza.

Pensione di cittadinanza pagata come una normale pensione

Per la pensione di cittadinanza non c’è più alcun limite legato al prelievo in contanti. A differenza dei percettori del RdC - i quali ogni mese possono prelevare, in base alla composizione del nucleo familiare, da un minimo di 100,00€ ad un massimo di 220,00€ - chi prende la pensione di cittadinanza non dovrà preoccuparsi di quanto preleva in contanti.

L’intero contributo, infatti, potrà essere pagato cash come succede per la normale pensione. Con la conversione in legge del decreto 4/2019, infatti, viene data loro la possibilità di ritirare la pensione di cittadinanza interamente in contanti sia presso gli uffici di Poste Italiane che presso la banca.

Non vi è quindi alcun obbligo di spendere la pensione di cittadinanza tramite la carta acquisti rilasciata da Poste Italiane e di conseguenza l’Inps non potrà effettuare controlli su come queste somme vengono spese. Viene lasciata più libertà quindi a coloro che percepiscono la pensione di cittadinanza, i quali possono spenderla i contanti come meglio credono senza dover rispettare quanto stabilito dal recente decreto del Ministero del Lavoro sugli acquisti vietati con il RdC.

Adesso sì che la pensione di cittadinanza comincia a sembrare un’integrazione della pensione come promesso inizialmente da Di Maio; è bene specificare però che queste novità non sono ancora operative dal momento che il testo di conversione in legge del decreto 4/2019 ne rimanda la sua applicazione tramite un apposito decreto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali (di concerto con il MEF) che dovrà essere emanato entro 6 mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione 26/2019.

Nuovi requisiti per la pensione di cittadinanza

Tra le novità per la pensione di cittadinanza indicate dalla circolare Inps c’è anche quella riguardante i requisiti. Come ricordato dall’Istituto, infatti, con la conversione in legge del decreto 4/2019 è stata aumentata la platea dei beneficiari della pensione di cittadinanza.

Inizialmente, infatti, ne potevano fare richiesta solamente i nuclei familiari composti esclusivamente da Over 67; ebbene, adesso la possibilità di richiedere il contributo è estesa anche ai nuclei familiari composti non solo da Over 67, ma da Under 67 in stato di grave disabilità o in condizione di non autosufficienza.

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