La riforma della riscossione dei tributi locali porta notevoli modifiche anche per l’Imu, ecco cosa cambia dal prossimo anno.
Con l’approvazione preliminare da parte del Consiglio dei Ministri del Decreto Tributi Locali, sono introdotte disposizioni che riguardano i tributi locali e una maggiore autonomia fiscale per gli enti territoriali. Con l’approvazione definitiva del decreto si prevede anche che Regioni, Province e Comuni possano incentivare l’adempimento spontaneo con sistemi premiali per chi paga con addebito su conto corrente, lettere di compliance e definizioni agevolate mirate.
Nel comunicato stampa diffuso dal Cdm si specifica che per accelerare i tempi di riscossione è previsto anche l’avviso di accertamento esecutivo e semplificazioni per il bollo auto. Le novità, riguardando i tributi locali, hanno effetto anche su Imu, Tari e imposta di soggiorno.
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Cosa cambierà per l’Imu?
La prima cosa che salta agli occhi rispetto al nuovo decreto sono le modifiche sulle sanzioni previste per le imposte locali che dovranno essere proporzionali alla tassa omessa/evasa.
Per l’Imu, inoltre, sono previste anche delle semplificazioni negli adempimenti. L’articolo 26 della bozza del decreto prevede semplificazioni nelle modifiche alle fattispecie (individuate dal decreto del Mef del 7 luglio 2023) attualmente affidate a un decreto del Ministro e che saranno attuate, invece, a un decreto direttoriale. Le semplificazioni, però, riguardano anche gli adempimenti: per la presentazione delle dichiarazioni Imu è stato previsto un unico modello da presentare telematicamente con integrazione anche del modello relativo alla presentazione delle eventuali domande da presentare per gli immobili occupati abusivamente.
Come cambiano le sanzioni Imu?
Come abbiamo anticipato in apertura, le modifiche riguardano anche il sistema sanzionatorio dell’Imu che diventa più proporzionale. Il nuovo sistema di sanzioni prevede:
- sanzione al 100% per omessa dichiarazione (Imu, Tari e si imposta di soggiorno) con un minimo di 50 euro;
- in caso di dichiarazione infedele la sanzione è al 40%.
Le novità in questione dovrebbero entrare in vigore dal 1° gennaio 2026.
Il decreto tributi locali, quali novità?
Il decreto che dovrebbe portare a una riforma dei tributi locali ha una portata abbastanza ampia e prevede:
- che i Comuni possano avvalersi del ravvedimento operoso anche laddove siano già in corso verifiche;
- l’allineamento dell’Irap all’addizionale comunale con passaggio dell’aliquota base dallo 0,90% al 1,23%;
- che il termine per l’avvio delle azioni esecutive passi a 60 giorni;
- che possano essere inviate lettere di compliance anche dagli enti locali per favorire l’adempimento spontaneo;
- che siano ridotte le sanzioni per violazioni commessa dal 1° gennaio 2026;
- che sia prevista una riduzione fino al 20% per le imposte locali per le quali si sceglie l’addebito diretto in conto corrente;
- che la dichiarazione Tari sia presentata entro i primi 90 giorni di possesso;
- che il bollo auto sia versato in un’unica soluzione e che sia dovuto anche in caso di fermo amministrativo.
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