Tagli tassi Fed non solo appropriati ma forse, a questo punto, urgenti. L’interrogativo: Trump ha avuto ragione a ribattezzare Powell Mr. Too Late?
Il taglio dei tassi da parte della Fed di Powell è ormai, a quanto pare, anche urgente, oltre che appropriato. È il messaggio che è arrivato oggi dai Non Farm Payrolls degli Stati Uniti di agosto (NFP), ovvero dal report occupazionale USA.
Non Farm Payrolls, appena +22.000 ad agosto. Neanche la scelta di Trump può indorare più di tanto la pillola
Ad agosto, l’economia degli Stati Uniti ha creato appena 22.000 nuovi posti di lavoro, rispetto ai +75.000 previsti dal consensus degli economisti.
Gli NFP seguono l’ultimo report occupazionale di luglio, che ha portato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a licenziare Erika McEntarfer, la responsabile dell’Ufficio di statistiche sul Lavoro, U.S. Bureau of Labor Statistics, ’rea’ di avere rivisto al ribasso i numeri sull’occupazione relativi ai mesi precedenti.
Quel licenziamento, insieme ai ripetuti attacchi contro il presidente della Fed Jerome Powell (che hanno portato Goldman Sachs a sfornare una previsione sbalorditiva sull’oro), ha confermato la determinazione di Trump a togliere di mezzo chiunque non condivida la sua view di una nuova era all’insegna della crescita per l’economia e i mercati degli Stati Uniti, e/o chiunque a suo avviso non agisca da stimolo}. Come è stato colpevole di non aver fatto, secondo Trump, il timoniere della Fed Powell, che non ha tagliato ancora i tassi nel corso di quest’anno 2025, ma che si appresta a farlo nella imminente riunione del prossimo 17 settembre.
Da segnalare che ora, dopo il licenziamento di Erika McEntarfer, a capo dell’Ufficio di Statistiche, nominato dallo stesso Trump, c’è E.J. Antoni, che si era messo in evidenza per aver reputato anche lui politicamente distorti i numeri diffusi dal BLS.
Ma anche sotto il suo controllo, evidentemente, l’Ufficio di Statistica non ha potuto indorare la pillola più di tanto.
Il dato, a questo punto, rende ancora più certa la prospettiva di una sforbiciata dei tassi di interesse USA nel prossimo meeting del FOMC, il braccio di politica monetaria della Fed, in una situazione caratterizzata comunque dalla presenza di diversi elementi di incertezza.
Tasso disoccupazione USA sale al 4,3%, focus tassi Fed. Quante volte taglierà Powell?
D’altronde, a quanto pare, le condizioni in cui versa il mercato del lavoro made in USA stanno davvero peggiorando.
A certificarlo anche il tasso di disoccupazione, che ad agosto è aumentato, salendo al 4,3%, come da attese, rispetto al 4,2% precedente.
Dai Non Farm Payrolls è emerso insomma un deciso deterioramento dell’occupazione rispetto al mese di luglio, quando la crescita dei posti di lavoro è stata pari a +79.000 unità (dato rivisto al rialzo di 6.000 unità).
Dalle revisioni è risultata anche una perdita netta di NFP pari a -13.000 nel mese di giugno, dopo che la precedente stima era stata abbassata di 27.000 unità.
Occhio anche ai salari orari, in media saliti dello 0,3% ad agosto, come da attese, mentre su base annua il trend - i salari rappresentano un parametro per monitorare l’inflazione - è stato di una crescita pari a +3,7%, inferiore al +3,8% previsto.
Il mercato ora prezza un taglio dei tassi da parte della Fed di 25 punti base il prossimo 17 settembre con una probabilità che è una certezza, mentre la probabilità di un taglio di 50 punti base rimane decisamente contenuta, pari ad appena il 3%.
Detto questo, i futures sui fed funds scommettono ora su un secondo taglio dei tassi di interesse nella riunione di ottobre con una probabilità dell’80%, rispetto al 60% precedente.
E per l’intero anno 2025, i tagli dei tassi prezzati sono pari in totale a -130 punti base. Nell’ultima riunione di politica monetaria della Fed, lo scorso 30 luglio, Powell ha lasciato di nuovo i tassi sui fed funds USA inchiodati al range compreso tra il 4,25% e il 4,5%, per la quinta volta consecutiva dall’inizio del 2025.
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