Nella lotta Ue-Usa sull’industria green, vince l’Asia. E la Cina

Violetta Silvestri

19/01/2023

19/01/2023 - 12:54

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Primeggiare nell’industria green è l’obiettivo delle grandi potenze: Usa e Ue sono in conflitto, ma il peso dell’Asia nel settore è strategico. E sarà difficile non esserne dipendenti.

Nella lotta Ue-Usa sull’industria green, vince l’Asia. E la Cina

La lotta per l’egemonia passa attraverso lo sviluppo dell’industria green. Lo sanno bene innanzitutto Usa e Unione europea, entrate in un delicato terreno di competizione dopo che l’amministrazione Biden ha approvato un pesante pacchetto di incentivi per la transizione energetica nazionale.

Una spinta non corretta e non competitiva alle imprese statunitensi secondo i Paesi Ue, che hanno lanciato l’allarme poiché il piano faraonico Usa mette a rischio la forza delle aziende europee, già colpite in modo sproporzionato, rispetto alla controparte americana, dal caro energia.

Si torna a un clima di rivalità in ambito commerciale e industriale. Tuttavia, i protagonisti sotto i riflettori non sono soltanto Europa e Stati Uniti. Nel settore green, e nello specifico dei veicoli elettrici, per esempio, il dominio è ancora asiatico. E cinese.

Mentre le grandi aree mondiali, quella Ue e gli Usa, rivaleggiano per avvantaggiare ognuna la propria industria, la dipendenza asiatica per l’emancipazione green non è affatto superata. Bastano due grafici per capire che nel conflitto europeo-statunitense per dominare la transizione energetica i vincitori ci sono già E sono tutti in Asia.

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La Commissione europea proporrà un Net-Zero Industry Act che definisca una serie di obiettivi di tecnologia pulita per il 2030, al fine di competere con il massiccio pacchetto di sussidi verdi di Washington.

“L’obiettivo sarà concentrare gli investimenti su progetti strategici lungo l’intera catena di approvvigionamento”, ha affermato von der Leyen al World Economic Forum di Davos. “Vedremo in particolare come semplificare e velocizzare le autorizzazioni per i nuovi siti di produzione di tecnologie pulite”.

Gli sforzi arrivano in risposta all’Inflation Reduction Act di Washington, un pacchetto di sussidi verdi da 369 miliardi di dollari.

L’esecutivo dell’Ue sta prevedendo e strutturando anche un Fondo sovrano europeo che possa sostenere la transizione energetica delle industrie più piccole e indebitate. I dettagli del pacchetto non saranno noti prima del Consiglio europeo dell’8 febbraio.

Intanto, si sta accentuando la rivalità tra le potenze, nel tentativo di diventare strategicamente competitive e autonome nel settore strategico dell’industria green.

C’è, però, un’osservazione interessante e pertinente che proviene da un’analisi Ispi: “Circa il 40% del valore di un veicolo elettrico risiede nella batteria. Un settore di cui Pechino è leader: dei primi 10 produttori di batterie per veicoli elettrici sei sono cinesi. Con una quota di mercato del 56% quasi doppia quella dei principali concorrenti (coreani e giapponesi) considerati assieme.”

Questo significa che per quanto possano sforzarsi gli altri a diventare forti nel settore, il legame con i produttori asiatici resterà forte poiché nell’ambito batterie nessuno è più competitivo. Lo chiarisce il grafico:

Produttori mondiali batterie Produttori mondiali batterie La quota di mercati dei primi 10

L’industria delle auto elettriche, d’altronde, vola proprio in Cina, mentre soprattutto gli Usa sono indietro come testimoniato in questo altro grafico:

Auto elettriche registrate Auto elettriche registrate Confronto tra le aree di potenza economica

La disputa per il dominio è aperta. Ma in gioco non ci sono soltanto Europa e Usa. L’Asia continuerà ad avere il suo importante peso.

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