Mr. Big Short contro i colossi dell’AI. È tutta una bufala

Laura Naka Antonelli

12 Novembre 2025 - 10:24

La grande accusa di Michael Burry Mr. Big Short contro i giganti dell’intelligenza artificiale. “Tra le frodi più comuni dell’era moderna”. Il post su X.

Mr. Big Short contro i colossi dell’AI. È tutta una bufala

Quegli utili spettacolari che i colossi dell’AI stanno macinando sono tutti una grande bufala? La domanda sorge spontanea, sulla scia della grande accusa che Mr. Big Short Michael Burry ha lanciato nelle ultime ore contro i giganti dell’intelligenza artificiale, i cosiddetti AI hyperscalers.

Dalla grande cassa di risonanza social della piattaforma X, Michael Burry si è scagliato contro il settore, accusandolo di adottare pratiche contabili scorrette per gonfiare i profitti.

A suo avviso, gli attori più importanti dell’AI, dunque i principali fornitori di servizi cloud e di infrastrutture per l’intelligenza artificiale, starebbero consapevolmente sottovalutando le spese di ammortamento, stimando cicli di vita dei chip (semiconduttori) più lunghi di quanto sia realistico.

Michael Burry Mr. Big Short all’attacco dei giganti AI. “I vostri utili sono gonfiati”. Il post su X

Così Michael Burry, fondatore dell’hedge fund Scion Asset Management, nel post pubblicato su X:

“Sottostimare l’ammortamento estendendo la vita utile degli asset aumenta artificialmente gli utili — una delle frodi più comuni dell’era moderna. Un massiccio aumento degli investimenti in conto capitale, con l’acquisto di chip e server Nvidia su un ciclo di prodotto di 2-3 anni, non dovrebbe tradursi in una estensione della vita utile delle apparecchiature informatiche. Ma questo è esattamente quanto tutti gli hyperscaler hanno fatto”.

Burry (ribattezzato Cassandra da Buffett) fa i nomi di Oracle e Meta

Risultato? Dal suo account su X, Cassandra Unchained @michaeljburry - come si legge account ufficiale di “The Big Short” Michael J. Burry, M.D., che è stato ribattezzato Cassandra” dall’oracolo di Omaha Warren Buffett - Burry ha spiegato che, dal 2026 al 2028, gli artifici contabili messi in atto dalle Big Tech USA attive nell’AI sottovaluterebbero l’ammortamento di un valore pari a circa $176 miliardi, facendo risultare gli utili più alti rispetto alla cifra reale che risulterebbe se la voce di bilancio dell’ammortamento venisse iscritta a bilancio in modo corretto.

Mr. Big Short ha puntato il dito soprattutto contro due giganti che stanno scommettendo sull’AI, ovvero contro Oracle e Meta Platforms, quest’ultima illustre componente delle azioni note come Magnifiche 7, e colosso gestito da Mark Zuckerberg a cui fanno capo le tre APP WhatsApp, Facebook e Instagram.

A suo avviso, Oracle e Meta Platorms potrebbero gonfiare gli utili rispettivamente del 27% e del 21%, entro l’anno 2028.

L’allarme su tutti i rischi collegati all’AI è stato lanciato da Michael Burry da un po’, come è emerso dall’altro post pubblicato giorni fa, con cui ha rivelato che il suo hedge fund ha acquistato opzioni scommettendo sul ribasso dei corsi azionari di Nvidia e Palantir, entrambi player tra i più importanti del mercato dell’intelligenza artificiale.

Burry ha così scritto, sempre su X: “A volte, vediamo bolle. A volte, bisogna fare qualcosa. A volte, l’unica mossa vincente è non giocare ”.

La grande paura a Wall Street e non solo di una bolla AI pronta a esplodere

L’attenti non è passato inosservato: tutt’altro, visto che gli investitori, nel paventare la formazione o direttamente l’esplosione della bolla AI sono passati dalle parole ai fatti, scaricando la scorsa settimana diverse azioni di aziende attive nel comparto dell’intelligenza artificiale.

D’altronde, a parlare è stato il grande vincente della storia della finanza mondiale. Per l’appunto Michael Burry, che fece milioni di dollari prevedendo l’esplosione della bolla formatasi nel mercato immobiliare degli Stati Uniti nel 2008: bolla speculativa che inaugurò la grande crisi finanziaria globale.

È a lui che si è ispirato il film “The Big Short”, in Italia “La grande scommessa”, che ha visto l’attore Christian Bale vestire i suoi panni. Un film che lo stesso Michael Burry ha ricordato con un altro post recente.

La rabbia del CEO di Palantir contro la scommessa short di Burry

I grandi player dell’AI direttamente interessati dalle scommesse short lanciate da Mr. Big Short si sono immediatamente scagliati contro Burry, dopo l’annuncio di opzioni put del valore nozionale di circa 187 milioni di dollari contro Nvidia e di $912 milioni contro Palantir - quest’ultima già finita sotto l’attacco degli short sell - acquistate dal grande investitore americano.

In particolare il CEO di Palantir Alex Karp ha bollato subito le scommesse di Burry “super strane” e “completamente folli”, sebbene, come fa notare un articolo della CNBC, non sia ancora chiaro se quelle posizioni siano ancora attive o se si sia trattato soltanto di una manovra per coprire il rischio, dunque di una operazione di hedging.

Fatto sta che il fatto che sia stato Michael Burry a gettare i semi del grande sospetto ha alimentato l’altrettanta grande paura di una bolla AI vicina a scoppiare.

Il campanello di allarme sull’AI di Mr. Big Short risuona ancora a Wall Street. E non è finita qui

Va detto che, nella sessione dell’altro ieri che ha dato il via alla nuova settimana di contrattazioni a Wall Street, quella di lunedì 10 novembre, e dopo una settimana da dimenticare - che ha visto le azioni del settore dell’intelligenza artificiale ripiegare in modo pesante - Nvidia è rimbalzata di quasi il 6%, mentre Palantir ha segnato un rally di quasi +9%.

Le due azioni, messe nel mirino da Mr. Big Short, erano reduci da sell off, la scorsa settimana, pari rispettivamente a -7% e a -11%, che avevano pesato in modo significativo sul trend del Nasdaq Composite, provocando una forte erosione del sentiment a Wall Street e in tutto l’azionario mondiale.

Il rally dei due titoli di lunedì scorso è durato tuttavia il tempo di una seduta, visto che già ieri, martedì 11 novembre 2025, l’intero comparto dei titoli hi-tech ha fatto di nuovo dietrofront, con Nvidia che ha pagato in particolare la decisione di un gigante degli investimenti di mollare del tutto la quota investita nel colosso dei chip per l’AI.

Dal canto suo, Mr. Big Short prepara nuovi annunci, dopo aver scritto che “maggiori dettagli” sulle sue mosse arriveranno il prossimo 25 novembre 2025, consigliando agli investitori di “rimanere sintonizzati”.

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