Giorgetti ai giornalisti dopo l’informativa urgente sul caso MPS-Mediobanca alla Camera. Dichiarazioni al vetriolo contro Orcel, CEO di UniCredit.
Nuovo capitolo della guerra fredda tra il governo Meloni e Andrea Orcel, CEO di UniCredit, di nuovo sul caso MPS.
Dopo l’informativa urgente di Giancarlo Giorgetti alla Camera sulla conquista di Mediobanca da parte di MPS, su cui indaga la Procura di Milano per le modalità con cui è avvenuta, non è mancata la stoccata del ministro dell’Economia e delle Finanze in Transatlantico al numero uno di UniCredit.
MPS, Giorgetti a Orcel. “Perché non ha partecipato a prime due ABB?” E l’invito a chiedere a Draghi
In risposta a chi gli ha ricordato le dichiarazioni rilasciate da Orcel, secondo le quali UniCredit non sarebbe riuscita alla metà di novembre del 2024 ad acquistare una quota nella banca senese, in occasione del collocamento delle azioni sul mercato da parte del MEF - operazione che ha siglato l’ingresso nel Monte dei Paschi di Francesco Gaetano Caltagirone, Delfin (holding della famiglia Del Vecchio) e di Banco BPM), Giorgetti ha così risposto:
“Abbiamo fatto tre ABB: perché (Orcel) non ha partecipato alle prime due?”
Giorgetti non si è fermato qui, ricordando che UniCredit aveva avuto una esclusiva nel 2021 per rilevare MPS, w rilasciando così un’altra dichiarazione al vetriolo contro il numero uno di Piazza Gaulenti, nell’invitare i giornalisti - riporta l’agenzia di stampa Radiocor - ad andare a chiedere all’allora presidente del Consiglio Mario Draghi quanto Orcel avesse chiesto come contributo per rilevare la banca, controllata all’epoca dal MEF con il 64% del capitale.
Nel riferire alla Camera, il titolare del Tesoro aveva ripercorso la storia di quel dossier, facendo notare che “sin dall’autunno del 2020 il Ministero e la Banca MPS si sono attivamente impegnati nella ricerca di un partner bancario con standing primario, successivamente individuato in UniCredit con cui, nel luglio 2021, sono state avviate e condotte interlocuzioni in esclusiva al fine di verificare la fattibilità dell’operazione di alienazione della partecipazione detenuta dal MEF ”.
Successivamente, “com’è noto, l’operazione con UniCredit non ha avuto esito favorevole a causa, principalmente, della divergenza sull’onere che lo Stato avrebbe dovuto accollarsi per rendere l’acquisizione accettabile”.
leggi anche
Azioni Banco BPM e MPS da monitorare a Piazza Affari dopo le parole al Senato del grande banchiere
Tre le ABB lanciate dal MEF per scendere nel capitale di MPS. I sospetti sulla terza. UniCredit esclusa?
Tre sono di fatto le tre operazioni di ABB (acronimo che sta per Accelerated Book Building e che si riferisce alla procedura accelerata di raccolta ordini), che il MEF, nelle vesti di maggiore azionista di MPS con la ricapitalizzazione precauzionale della banca senese avvenuta nel 2017, ha avviato tra il 2023 e il 2024 per ridurre la propria presenza nel capitale dell’istituto, in linea con quanto concordato con l’Unione europea,
Il primo atto è avvenuto alla fine di novembre del 2023, con il MEF di Giorgetti che ha annunciato di aver ceduto una quota pari al 25% del capitale, incassando 920 milioni di euro e scendendo dal 64,23% al 39,23% circa del Monte.
Il secondo atto è avvenuto il 26 marzo 2024, quando il Tesoro ha comunicato di essersi liberato di un’altra quota pari al 12,5% del capitale sociale di MPS-Banca Monte dei Paschi di Siena, raccogliendo 650 milioni, portando la partecipazione complessiva in Rocca Salimbeni a scendere dal 26,73% circa del capitale sociale.
Pomo della discordia tra Orcel e MEF riguarda terzo atto processo privatizzazione di MPS
Il Pomo della discordia con Orcel riguarda il terzo atto finale del processo di privatizzazione di MPS lanciato dal governo Meloni, sempre attraverso il MEF: quello con cui il Tesoro ha smobilizzato una fetta di MPS pari al 15% di MPS, per un corrispettivo per azione pari a 5,792 euro e un controvalore complessivo pari a circa 1,1 miliardi di euro, scendendo dal 26,7% all’11,7% circa del capitale sociale.
Quell’ABB, avvenuta attraverso Banca Akros S.p.A. ( Gruppo Banco BPM), che ha agito nel ruolo di Global Coordinator e Bookrunner, ha certificato l’’ingresso nel capitale di MPS di Francesco Gaetano Caltagirone e di Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio guidata da Francesco Milleri.
La stessa operazione è finita quest’anno nel mirino della Procura di Milano, per il modo in cui è avvenuta, e sulla scia del sospetto (non solo dunque di Orcel), che sia avvenuta in modo non del tutto trasparente.
La Procura di Milano ha poi lanciato, così come si è appreso alla fine di novembre, un’indagine su Caltagirone, Milleri e Luigi Lovaglio, CEO di MPS, sospettando un piano predeterminato per scalare Mediobanca, con l’obiettivo dei manager di puntare a Generali.
Cosa aveva detto Orcel su collocamento azioni MPS da parte del MEF
Già nei mesi precedenti, in una intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica, Orcel si era lamentato della mancata partecipazione di UniCredit al terzo atto di privatizzazione del Monte dei Paschi di Siena, confermando il tentativo di Piazza Gae Aulenti di partecipare al collocamento di quella fetta del capitale di MPS in mano al MEF.
“Abbiamo provato a partecipare a non ci siamo riusciti. A Consob abbiamo segnalato i fatto, peraltro già noti, ossia che Anima ha acquistato una partecipazione in MPS mentre era sotto offerta da parte di Banco BPM (quindi sotto passivity rule), e che Banco BPM ha acquistato una partecipazione in MPS nel corso del collocamento gestito dalla sua controllata Banca Akros”.
Le parole di Orcel risalgono al mese di giugno, quando UniCredit non aveva ancora rinunciato alla conquista di Banco BPM, saltata poi in aria a causa del golden power applicato alla partita di risiko bancario dal governo Meloni.
Poi, il grande flop, con il Ronaldo dei banchieri costretto a mollare la preda del Banco, a causa delle severe prescrizioni contenute nel golden power. Non è esagerato dire che tra il governo Meloni e UniCredit non corra buon sangue.
Ieri, la strigliata di Giorgetti direttamente al banchiere romano. Se UniCredit era tanto interessata a entrare nel capitale di MPS, perché non ha partecipato alle prime due operazioni di ABB lanciate dal MEF?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti