UniCredit, ok UE a OPS Banco BPM, ma con Orcel VS Meloni risiko rimane a rischio. I commenti sul caso MPS

Laura Naka Antonelli

20 Giugno 2025 - 09:48

La decisione dell’UE subordinata alla cessione di 209 filiali di Banco BPM. Orcel a 360° parla di Banco BPM, MPS, Generali, Russia in una intervista a La Repubblica.

UniCredit, ok UE a OPS Banco BPM, ma con Orcel VS Meloni risiko rimane a rischio. I commenti sul caso MPS

Sotto assedio a causa del golden power applicato alla sua OPS su Banco BPM, UniCredit incassa almeno l’ok, sebbene condizionato, da parte dell’Antitrust europeo.

È di ieri l’annuncio della Commissione europea, che ha accolto la proposta di Piazza Gae Aulenti di cedere 209 filiali in Italia, in caso di nozze con Banco BPM, al fine di evitare di detenere un potere di mercato troppo forte e lesivo della concorrenza.

La proposta ha convinto Bruxelles, che ha dato il suo assenso sottolineando che “gli impegni assunti dalla banca italiana guidata da Andrea Orcel risolvono pienamente le preoccupazioni in materia di concorrenza individuate dalla Commissione, eliminando la sovrapposizione orizzontale tra le attività delle società in tali aree e garantendo il mantenimento della concorrenza”.

Ha storto ovviamente subito il naso il numero uno della preda Banco BPM, Giuseppe Castagna, che ha commentato la decisione della Commissione affermando che, pur prendendone atto, e pur non entrando nel merito, “esprimiamo la nostra preoccupazione”.

UniCredit, la frase di Orcel sul caso MPS

Dal canto suo, il CEO di UniCredit Andrea Orcel è tornato a spiegare l’OPS presentata per la conquista di Banco BPM con una intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, nel corso della quale ha affrontato anche altri dossier, come quello dell’indagine avviata dalla Procura di Milano per far luce sulle dinamiche con cui si è svolta la vendita da parte del MEF, lo scorso novembre, di un’altra quota detenuta dallo Stato nel capitale di MPS: vendita di un pacchetto azionario del 15%, che ha portato a entrare nel capitale di Monte dei Paschi di Siena Banco BPM, la holding della famiglia Del Vecchio Delfin e Francesco Gaetano Caltagirone e che ha consentito ad Anima (su cui Banco BPM aveva lanciato poco prima una OPA) di fare ulteriore shopping di azioni.

È stata quella la prima pietra posata in particolare da Caltagirone, che ha dato il via a una scalata che ha poi reso l’imprenditore romano il secondo socio del Monte dopo l’azionista di maggioranza che è tuttora il Tesoro italiano.

Mentre prosegue l’indagine per capire se ci sia stato un accordo, praticamente un concerto, tra gli acquirenti Caltagirone-Delfin-Banco BPM in quella operazione di Accelerated Book Building (ABB) con cui il MEF ha messo sul mercato il 15% del Monte dei Paschi - operazione avvenuta tramite Banca Akros, che fa parte del gruppo Banco BPM -, nell’intervista rilasciata a La Repubblica Orcel ha confermato quanto detto in passato, ovvero che UniCredit aveva tentato di partecipare al collocamento della quota, senza riuscirci.

L’appunto non è mancato:

Abbiamo provato a partecipare a non ci siamo riusciti. A Consob abbiamo segnalato i fatto, peraltro già noti, ossia che Anima ha acquistato una partecipazione in MPS mentre era sotto offerta da parte di Banco BPM (quindi sotto passivity rule), e che Banco BPM ha acquistato una partecipazione in MPS nel corso del collocamento gestito dalla sua controllata Banca Akros”.

Orcel su OPS Banco BPM, “se non riusciremo a risolvere, come probabile, ci ritireremo”

Nell’intervista, Orcel ha ribadito il punto riguardo all’OPS promossa su Banco BPM e tanto osteggiata dal governo Meloni, che ha reso UniCredit l’unica banca italiana a cui è stato applicato il golden power, sottolineando - in coerenza con quello che è stato sempre una sorta di suo motto, ovvero che le operazioni di M&A non devono essere un must - che “abbiamo fatto e continuiamo a fare di tutto, ma se non riusciremo a risolvere, come probabile, ci ritireremo ”.

Non è mancata la strigliata a quel ruolo troppo ingombrante che i governi europei stanno ormai assumendo da un po’, facendosi attori (o registi? è il timore in generale dei mercati) delle operazioni di risiko bancario: “In passato, le fusioni e acquisizioni erano una questione di mercato. Oggi le condizioni si sono complicate e includono governi dei singoli Paesi ”.

Non è infatti solo il governo Meloni a essersi fatto attore delle operazioni di M&A. L’AD ha citato anche quanto sta accadendo in altri Paesi come “ Portogallo, Spagna, Germania, Ungheria ”.

Orcel su nodo Russia e Generali

E no alle accuse sulla presenza di UniCredit in Russia - l’uscita dal Paese è tra le prescrizioni imposte dal governo Meloni con il golden power -, visto che “abbiamo fatto di più di ciò che ci ha chiesto la BCE. I fatti dimostrano che dall’invasione a oggi non ci sono più stati nuovi prestiti a società russe, scesi dell’86% ”, così come “ i prestiti transfrontalieri sono calati del 94% ”.

E se non si vende è perché “ non si è ancora presentato un acquirente accettabile per i russi o per l’Occidente , e che avesse i mezzi necessari”, ha detto ancora il Ronaldo dei banchieri nell’intervista a La Repubblica.

Orcel ha risposto anche a una domanda del quotidiano sul dossier Assicurazioni Generali, nel cui capitale UniCredit ha continuato a salire, rimarcando che la partecipazione accumulata ha una natura finanziaria e ribadendo che “ ora ridurremo la quota nei tempi e nei modi opportuni ”.

Il comunicato di UniCredit sull’ok dell’UE. L’OPS riparte lunedì 23 giugno

UniCredit ha intanto diramato ieri sera un comunicato, con cui ha rimarcato l’ok ricevuto dall’UE e, al contempo, ha reso noto che l’OPS su Banco BPM, che era stata sospesa dalla Consob, a questo punto riparte il prossimo 23 giugno:

In data odierna UniCredit S.p.A. (“UniCredit”) ha ricevuto dalla Direzione Generale della
Concorrenza (DGCOMP) l’autorizzazione all’operazione di acquisizione di Banco BPM
”, si legge nella nota, che precisa che “l’autorizzazione è subordinata all’attuazione di impegni volti a risolvere le tematiche concorrenziali connesse all’operazione” e che a tal fine è prevista la cessione a operatori qualificati di 209 filiali di Banco BPM ”.

Piazza Gae Aulenti ha inoltre confermato che “la sospensione del periodo di adesione dell’Offerta per trenta giorni, disposta dalla Consob in data 21 maggio 2025 ex art. 102, comma 6, lett. b) del TUF, avrà termine in data 21 giugno 2025 e, pertanto, fatto salvo ogni diritto di UniCredit, il periodo di adesione riprenderà a decorrere il prossimo 23 giugno 2025 ”.

Successivamente, la documentazione di offerta sarà aggiornata mediante la pubblicazione, previa
approvazione della Consob, di un supplemento sia al prospetto sia al documento di offerta, con la
conseguente possibilità di recesso dall’Offerta per coloro che vi avessero aderito nei termini di legge
”, ha concluso il comunicato.

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