Mediobanca-Banca Generali, l’alt di Caltagirone

Laura Naka Antonelli

04/06/2025

Caltagirone, secondo socio di MPS e tra i maggiori azionisti di Mediobanca e Generali, lancia l’appello, evidenziando cosa non quadra nell’OPS su Banca Generali.

Mediobanca-Banca Generali, l’alt di Caltagirone

L’alt arriva da Francesco Gaetano Caltagirone, secondo socio di MPS-Monte dei Paschi di Siena, banca coinvolta direttamente nel dossier Mediobanca-Banca Generali: l’assemblea degli azionisti di Mediobanca, chiamata a votare sull’OPS che Piazzetta Cuccia ha promosso su Banca Generali nel tentativo di sfuggire alle grinfie della banca senese, venga rinviata.

Si sposti insomma quella data, fissata per ora al prossimo 16 giugno.

Oltre a essere il secondo azionista del Monte dei Paschi di Siena Caltagirone, va ricordato, figura anche nelle liste dei principali stakeholders di Mediobanca e di Assicurazioni Generali.

Il tentativo dell’imprenditore romano di rimandare il giorno in cui i soci di Mediobanca sono stati chiamati a esprimersi sull’OPS lanciata su Banca Generali, controllata di Generali, è scritto nero su bianco nel comunicato diramato dalla società del Gruppo Caltagirone, VM 2006 SRL.

Nel frattempo, Mediobanca viene colpita dal lutto: si apprende la notizia della morte di Angelo Casò, storico presidente del patto di sindacato della banca guidata dal CEO Alberto Nagel.

Il trend delle azioni MPS, Mediobanca, Generali e Banca Generali a Piazza Affari

Occhio al trend delle azioni coinvolte in questo altro dossier di risiko bancario, che si affianca ai molti altri che stanno da mesi condizionando il trend dell’azionario italiano, per l’ampia presenza che i titoli delle banche hanno all’interno dei vari listini della borsa di Milano. Dossier che ruota attorno a Mediobanca, preda di MPS e, ufficialmente dalla fine di aprile, predatrice di Banca Generali.

Nella sessione di oggi, mercoledì 4 giugno, le azioni Mediobanca e MPS-Monte dei Paschi di Siena si confermano insieme a quelle di Banca Mediolanum tra le peggiori dell’indice Ftse Mib di Piazza Affari.

In lieve rialzo i titoli di Assicurazioni Generali, così come il segno più interessa anche la controllata Banca Generali, finita preda di Mediobanca.

OPS Mediobanca su Banca Generali, perché Caltagirone chiede il rinvio del giorno X

La richiesta della società di Caltagirone VM 2006 inoltrata al CDA di Mediobanca, è di “ proporre all’assemblea convocata il 16 giugno di deliberare il rinvio della medesima al momento in cui gli Accordi di partnership saranno definiti”.

VM 2006 invoca il diritto alla trasparenza e a essere correttamente informati degli azionisti di Mediobanca, scrivendo che, al momento, “ non è disponibile né è dato conoscere il contenuto economico e negoziale degli accordi di partnership strategico-industriale di lungo periodo (nei settori della banqueassurance, dell’asset management e dell’insure-banking, che dovrebbero essere conclusi tra il Gruppo Mediobanca, Assicurazioni Generali e Banca Generali, pur essendo tali accordi un elemento irrinunciabile dell’Offerta e indispensabili per la permanenza dei promotori di Banca Generali ”.

Di qui, la decisione della società che fa capo a Francesco Gaetano Caltagirone di bussare alla porta della Consob, cosa che ha già fatto affinché la Commissione “ assicuri una piena, integra e tempestiva informazione al mercato, anche quanto agli effetti della deliberazione proposta”.

L’appello al rinvio dell’assemblea dei soci convocata per il prossimo 16 giugno è stato lanciato da VM 2006 SRL nella giornata di ieri, martedì 3 giugno, a seguito della riunione del proprio CDA che, si legge ancora nel comunicato, ha “preso atto della assoluta incompletezza dell’informazione ad oggi disponibile e della attuale indeterminatezza anche economica degli elementi strutturali dell’Offerta ” che è stata lanciata da Mediobanca per la conquista di Banca Generali, tra l’altro con la proposta di finanziare l’acquisizione con la partecipazione di maggioranza che Piazzetta Cuccia detiene nel capitale di Assicurazioni Generali.

“I promotori al momento non sanno se la società sarà controllata da Generali, Mediobanca o MPS”

In questa situazione, Caltagirone parla di un “ contratto tra Mediobanca, Banca Generali e Generali ”, che è “indispensabile per la fattibilità” in quanto necessario per regolare, “ i rapporti tra Generali e Banca Generali per la prosecuzione della collaborazione tra le due società, determinandone gli obblighi, le garanzie e i rimedi perché rimangano inalterate le possibilità di reddito delle due società”.

In assenza di tale contratto, avverte VM 2006, l’effetto può essere lo “ sconcerto tra i promotori anche per l’effetto della perdita del marchio Generali ”.

Di fatto, i promotori al momento “ non sanno se la società sarà controllata da Generali, Mediobanca o MPS che hanno tre differenti strategie”.

Mediobanca rimanda al mittente i timori sollevati da Caltagirone

Le preoccupazioni manifestate da Francesco Gaetano Caltagirone sono state tuttavia prontamente rigettate dai vertici di Mediobanca.

Stando a quanto riportato da Radiocor, fondi vicine a Piazzetta Cuccia hanno risposto ai timori dell’imprenditore sottolineando che “la richiesta di posticipare a data da definirsi l’assemblea dei soci conferma l’evidente conflitto di interessi del socio Caltagirone ”, che, è stato ricordato, è “ presente sia nell’azionariato di Mediobanca che di Generali che di MPS ”.

Le fonti hanno fatto notare tra l’altro che “procedere con la convocazione dell’assemblea degli azionisti prima della negoziazione degli accordi distributivi con Generali, processo che potrebbe richiedere mesi di lavoro, è una scelta fatta nell’esclusivo interesse alla trasparenza nei confronti del mercato, delle autorità di vigilanza e della controparte ”.

Ancora, hanno ribattuto, che “ la negoziazione e altresì la conoscenza nei dettagli degli accordi di distribuzione non rientrano in nessun caso tra le prerogative dell’assemblea dei soci che, nel caso di specie, è chiamata, in virtù della passivity rule cui è sottoposta Mediobanca in questo momento, e solo in virtù di questa, a confermare agli amministratori la discrezionalità che è loro tipicamente propria nella negoziazione e definizione dei citati accordi commerciali”.

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