Il verdetto di Moody’s tanto atteso sul rating del debito pubblico italiano è arrivato: migliorato l’outlook. Focus su spread e BTP. Il commento di Giorgetti.
L’agenzia di rating Moody’s ha annunciato oggi, venerdì 23 maggio 2025, di aver lasciato il rating sul debito pubblico dell’Italia - ergo sui BTP e Titoli di Stato italiani - al livello “Baa3”, rivedendo al rialzo l’outlook, da “stabile” a “positivo”.
Moody’s, arriva il verdetto: rating Italia invariato a Baa3, outlook alzato a positivo
La speranza del governo Meloni di assistere a un upgrade che allontanasse ulteriormente il rating dell’Italia dal girone “junk” (il rating assegnato dall’agenzia di rating rimane superiore al giudizio “spazzatura” di appena un gradino), è stata disattesa.
In vista dell’annuncio di oggi di Moody’s, in particolare l’articolo di Bloomberg “Meloni Looks to Moody’s to Finally End Italy’s Near-Junk Status” aveva riassunto la speranza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del governo italiano di un upgrade di Moody’s, dopo il premio consegnato all’Italia, qualche settimana fa, dall’altra sorella delle grandi agenzie di rating, ovvero da S&P Global.
Detto questo, la buona notizia c’è stata, dal momento che Moody’s ha rivisto al rialzo l’outlook, da stabile a positivo.
Moody’s, l’agenzia che fece tremare l’Italia appena due anni fa con il worst case scenario “junk”
Moody’s è la stessa agenzia di rating che fece tremare il governo Meloni e gli investitori che guardano all’Italia nel novembre del 2023, quando sui mercati esplose la grande paura che i BTP finissero, a causa dei livelli decisamente elevati del debito pubblico del Paese, per scivolare nel girone dei giudizi “junk”, ovvero spazzatura.
Con grande sollievo dell’esecutivo, il worst case scenario non si concretizzò. Non solo. Nel ribadire il rating “Baa3”, Moody’s migliorò contestualmente l’outlook, alzandolo da “negativo” a “stabile”.
Oggi, l’agenzia di rating ha premiato ulteriormente l’Italia, migliorando l’outlook a positivo.
In queste ultime sessioni, a fronte delle scosse che hanno colpito i Treasury, ovvero i titoli di Stato americani dopo l’altro verdetto emanato da Moody’s la scorsa settimana - quello che ha reso definitivamente orfano il giudizio sul debito degli Stati Uniti dalla tripla A - i BTP si sono confermati osservati speciali, grazie in particolare alla discesa dello spread BTP-Bund a 10 anni che, nelle ultime sedute, ha bucato anche la soglia psicologica dei 100 punti base, portando il governo italiano a gongolare (e la premier Meloni a fare anche una gaffe che rimarrà anche nella storia).
In attesa del giudizio di Moody’s sui BTP, diversi sono stati gli economisti ed esperti che si sono interrogati in questi ultimi giorni sulla possibilità che l’Italia di Meloni, forte dell’assist del PNRR, potesse ricevere una nuova promozione, oltre quella riconosciuta da S&P Global.
Tra le domande che hanno assillato la comunità degli investitori, anche il possibile effetto domino delle vendite che hanno colpito i Treasury sui Titoli di Stato italiani e dell’area euro.
Lo stato dello spread BTP-Bund. Il commento di Giorgetti post Moody’s
Oggi lo spread BTP-Bund a 10 anni ha chiuso quasi invariato a quota 102 punti base, a fronte di rendimenti decennali dei BTP al 3,59%.
Occhio alle previsioni sul trend dello spread e dei BTP che sono state annunciate in attesa del verdetto di Moody’s.
In evidenza nel frattempo la reazione del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti:
“Il giudizio Moody’s è frutto del lavoro serio e silenzioso che stiamo facendo. Arriva in un contesto dove a fronte di pareri negativi diffusi c’è un upgrade significativo per l’Italia e porta un beneficio alle famiglie, imprese e persino alle banche italiane”.
Ministro Giorgetti: “giudizio Moody’s è frutto del lavoro serio e silenzioso che stiamo facendo. Arriva in un contesto dove a fronte di pareri negativi diffusi c’è un upgrade significativo per l’Italia e porta un beneficio alle famiglie, imprese e persino alle banche italiane” pic.twitter.com/yymIM8MPwW
— MEF (@MEF_GOV) May 23, 2025
Nella nota con cui ha motivato la sua decisione, Moody’s ha citato la performance dei conti pubblici dell’Italia “migliore delle attese”, lo scorso anno, e un contesto politico “stabile”, entrambi fattori che vanno a sostegno dei piani del governo Meloni.
L’agenzia di rating ha fatto riferimento anche alla solidità del mercato del lavoro italiano e ai solidi bilanci delle famiglie e delle imprese italiane, oltre che alle buone condizioni in cui versano le banche.
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