In un mondo sempre più in tensione, la Cina guida i mercati

Violetta Silvestri

20/02/2023

20/02/2023 - 08:48

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Crescono le tensioni geopolitiche e le previsioni su una Federal Reserve ancora aggressiva: in questo contesto, la Cina oggi va in rally dopo la decisione della banca centrale.

In un mondo sempre più in tensione, la Cina guida i mercati

Azioni asiatiche in rialzo, con il balzo degli indici cinesi oggi: mentre i mercati sono fermi per vacanza negli Stati Uniti, gli investitori si preparano in questa settimana ai verbali della riunione della Federal Reserve e una lettura sull’inflazione core che potrebbe aumentare il rischio di tassi di interesse in rialzo per un periodo più lungo.

Non ci sono soltanto le previsioni sulle prossime mosse delle banche centrali a preoccupare trader e analisti. Le tensioni geopolitiche, infatti, stanno diventando ogni giorno più gravi ed estese. Dalla guerra in Ucraina all’ostilità crescente tra Usa e Cina fino alle provocazioni della Corea del Nord e agli attacchi israeliani in Siria, il mondo si muove in un campo minato.

Cina in rally nei mercati, mentre il mondo sprofonda nella tensione

Venti poco rassicuranti soffiano da diverse parte del mondo, aggravando una situazione già pesante a causa della guerra in Ucraina tutt’altro che vicina a una distensione. In questo clima, c’è stato un inizio prudente negli scambi asiatici e l’indice MSCI più ampio di azioni dell’Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è ​​salito dello 0,7%, dopo essere sceso del 2,2% la scorsa settimana.

I mercati, però, si sono rafforzati con il rimbalzo delle blue chip cinesi che hanno reagito positivamente alla scelta della banca centrale di mantenere i tassi di interesse stabili come previsto, avendo già riversato liquidità nel sistema bancario nei giorni scorsi.

Inoltre, secondo una nota di uno stratega di Goldman Sachs, l’indice Msci China ha le potenzialità di terminare l’anno con un +24% rispetto agli attuali livelli.

Gli indici Shanghai e Shenzhen hanno chiuso con guadagni rilevanti, balzando il primo del 2,06% e il secondo dell’1,92%.

Il sentiment generale in questo lunedì, però, è di alta tensione. Sono diversi i fatti che stanno generando una estesa preoccupazione: la Corea del Nord ha testato un missile balistico intercontinentale; la Russia ha intensificato gli attacchi in Ucraina prima dell’anniversario dell’invasione venerdì prossimo; gli Usa hanno alzato i toni con Pechino e Mosca.

La Casa Bianca starebbe pianificando nuove sanzioni contro la Russia, mentre sabato il segretario di Stato Antony Blinken ha avvertito la Cina di pesanti conseguenze se dovesse forniresupporto materiale, comprese le armi, a Mosca.

Nel dettaglio, durante un incontro a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, Blinken ha chiesto alla Cina di cessare l’uso di palloni spia sugli Stati Uniti, sottolineando che qualsiasi sostegno materiale da parte di Pechino all’esercito russo avrebbe “gravi conseguenze” per le relazioni USA- Cina.

Il ministero degli Esteri cinese ha rilasciato una ferma dichiarazione in seguito agli scambi, sottolineando che Wang ha incontrato Blinken solo su richiesta degli Stati Uniti. Pechino ha detto che non accetterà mai i tentativi degli Stati Uniti di “dettare” i termini delle sue relazioni con Mosca. Wang ha anche ribadito la posizione della Cina sull’incidente del pallone, affermando che il suo abbattimento ha violato le convenzioni internazionali.

La Fed sempre sotto i riflettori

I mercati rimangono in attenta osservazione sulle decisioni Fed. Le forti notizie economiche statunitensi hanno suggerito che la banca centrale Usa potrebbe avere più da fare sui tassi di interesse anche dopo aver raggiunto l’enorme rialzo di 450 punti base in 11 mesi.

“È la stretta della Fed più aggressiva degli ultimi decenni e le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono ai massimi storici; disoccupazione ai minimi di 43 anni; buste paga in aumento di oltre 500.000 a gennaio e accelerazione dell’inflazione CPI/PPI”, questo il quadro della situazione illustrato dagli analisti di BofA, secondo i quali la banca centrale non ha affatto raggiunto i suoi obiettivi.

I verbali dell’ultima riunione della Fed previsti per mercoledì dovrebbero aggiungere dettagli su quel che sarà, anche se sono stati in qualche modo superati dai numeri sbalorditivi sui libri paga e sulle vendite al dettaglio di gennaio.

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