Modello F24: come si compila? Ecco la guida con istruzioni AdE

Nadia Pascale

25 Maggio 2023 - 10:03

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Per il pagamento di tributi e sanzioni si usa generalmente il Modello F24, ma come si compila, cos’è e quando si usa il modulo F24?

Modello F24: come si compila? Ecco la guida con istruzioni AdE

Il Modello F24 dell’Agenzia delle Entrate è conosciuto praticamente da tutti i contribuenti, infatti si usa per la maggior parte dei pagamenti di imposte, tasse, contributi e sanzioni.

Risulta particolarmente utile perché consente di utilizzare i crediti in compensazione. Il modello si compone di diverse sezioni, ad ognuna di esse corrisponde una diversa categoria di versamenti e per ogni tributo/sanzione o compensazione deve essere inserito il corretto codice tributo.

Ecco quindi come compilare il modello F24, cos’è e quali sono i casi in cui si usa.

Compilazione Modello F24: cos’è il modello F24?

Che cosa è il modello F24? Si tratta di un documento da usare per pagare imposte e contributi.
Il modello F24 può essere utilizzato sia dai lavoratori dipendenti, sia da quelli con partita IVA. Per i secondi vige l’obbligo del pagamento telematico.

Spesso avrete sentito chiamare il modello F24 “unificato”, questo perché permette ai contribuenti di effettuare in un’unica soluzione il pagamento degli importi dovuti, compensando i versamenti con eventuali crediti maturati. Vedremo dopo come fare.

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Dove pagare l’F24?

Come si compila il Modello F24 e per quali imposte utilizzarlo

Il Modello F24 è disponibile presso banche, agenzie di riscossione e uffici postali, ma potete scaricare una versione in pdf direttamente dal sito dell’Agenzia delle entrate.
Il modello F24 è necessario per pagare la maggior parte imposte e dei contributi:

Con questo modello vanno inoltre versate tutte le somme (compresi interessi e sanzioni) dovute in caso di:

  • autoliquidazione da dichiarazioni;
  • ravvedimento;
  • controllo automatizzato e documentale della dichiarazione;
  • avviso di accertamento (in caso di omessa impugnazione);
  • avviso di irrogazione di sanzioni;
  • istituti conciliativi di avvisi di accertamento e irrogazione di sanzioni (accertamento con adesione, conciliazione giudiziale).

Guida alla compilazione del modello F24

Come si compila il modello F24? Ecco nel dettaglio come fare.
Il modello F24 è diviso in sezioni:

  • per Irpef, Ires e IVA bisogna fare riferimento alla sezione “ Erario ”;
  • per le imposte regionali (Irap e addizionale regionale all’Irpef) si utilizza la specifica sezione “ Regioni ”;
  • per le imposte comunali (addizionale comunale, IMU, Tarsu/Tari e Tosap/Cosap) la sezione “ IMU e altri tributi locali ”.

I campi principali sono quelli relativi a:

  • Contribuente;
  • Coobbligato: da inserire solo nei casi richiesti, cioè adempimento per altri. In questo caso si inserisce il codice fiscale dell’erede, genitore, tutore o curatore fallimentare con il relativo codice identificativo;
  • Codici tributo: identificano l’imposta da pagare;
  • Anno/periodo di riferimento: indica l’anno di imposta al quale si riferisce l’imposta da pagare e va riportato nel formato a 4 cifre (ad esempio, per la scadenza del saldo Irpef da versare a giugno 2010 va indicato l’anno d’imposta 2009). I contribuenti il cui periodo d’imposta non coincide con l’anno solare devono barrare l’apposita casella posta nella sezione “ Contribuente ” e indicare nella colonna “ anno di riferimento ” il primo dei due anni solari interessati;
  • Regioni: per le imposte regionali, oltre al codice tributo e all’anno di riferimento andrà indicato il codice della regione per la quale si effettua il versamento.
  • IMU e altri tributi locali: per l’addizionale comunale all’Irpef, oltre al codice tributo e all’anno di riferimento, qualora si riferisca a versamenti relativi a comuni delle regioni Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e delle province autonome di Trento e di Bolzano andranno utilizzati gli specifici “codici enti”. Per i versamenti relativi ai restanti comuni andrà utilizzato il residuale “codice ente” 99. Per l’IMU, invece, il codice ente locale da riportare sul modello è quello catastale che contraddistingue il comune destinatario del versamento.

In caso di dubbi sui codici si può visitare il sito dell’Agenzia delle Entrate troverete le tabelle coi codici aggiornati.
Nel completare la compilazione si deve ricordare che le cifre vanno sempre indicate con le ultime due cifre decimali, anche se sono due zeri. Se dovete indicare 80 euro, si scrive 80,00.

In presenza di più cifre decimali si arrotonda la seconda cifra decimale con il seguente criterio:

  • se la terza cifra è uguale o superiore a 5, l’arrotondamento al centesimo va effettuato per eccesso (euro 74,955 arrotondato diventa 74,96);
  • se la terza cifra è inferiore a 5, l’arrotondamento va effettuato per difetto (euro 74,952 arrotondato diventa euro 74,95).

La compensazione nel modello F24

L’istituto della compensazione permette a tutti i contribuenti, titolari di partita IVA o meno, di compensare il versamento dei tributi d’imposta con eventuali crediti maturati. In linea generale tutte le imposte pagabili con il modello F24 sono a loro volta compensabili.
Esistono due forme di compensazione:

  • verticale, ovvero utilizzo di crediti per pagare debiti dello stesso tipo d’imposta (Irpef, Ires, Iva e Irap), ma riferibili a differenti esercizi (ad esempio si utilizza un credito Irpef relativo all’anno d’imposta del 2021 per pagare gli acconti dovuti per l’anno d’imposta 2022);
  • orizzontale, utilizzo di crediti per pagare debiti di qualunque tipo (ad esempio si utilizza un credito Irap o Ires per pagare contributi previdenziali).

C’è un limite all’utilizzo dei crediti a compensazione e alle richieste dei rimborsi in conto fiscale. In base al comma 72 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2022

a decorrere dal 1° gennaio 2022, il limite previsto dall’articolo 34, comma 1, primo periodo, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, è elevato a 2 milioni di euro

In precedenza il limite era più basso. In realtà prima con il decreto Rilancio e poi con il decreto Sostegni bis già nel 2020 e 2021 il limite era di 2 milioni di euro, ma solo con la legge di bilancio 2022, tale limite è diventato strutturale.

Come e dove pagare il modello F24

Per i titolari di partita IVA c’è l’obbligo di pagamento telematico, che può essere effettuato anche tramite intermediari.
I contribuenti senza partita Iva possono effettuare il pagamento del modello F24 presso gli sportelli di qualunque agenzia di riscossione, banca convenzionata o ufficio postale. Resta in ogni caso possibile pagare online, anche avvalendosi del servizio dell’Agenzia delle Entrate.

Il versamento può essere effettuato in contanti o con i seguenti sistemi:

  • presso le banche si possono utilizzare assegni bancari e circolari;
  • presso gli agenti della riscossione sono ammessi assegni bancari e circolari e/o vaglia cambiari;
  • presso gli sportelli bancari e degli agenti della riscossione dotati di terminali elettronici per pagamenti con carta Pago Bancomat;
  • presso gli uffici postali con assegni postali, assegni bancari su piazza, assegni circolari, vaglia postali, carta Postamat.

Errori da non commettere nella compilazione del modello F24

Quando si tratta di pagamenti bisogna prestare la massima attenzione, si rischia altrimenti di ritrovarsi a pagare somme più elevate del dovuto.

Ecco i principali errori riscontrati nelle compilazioni dei modelli F24 a cui prestare attenzione:

  • codice tributo, ad esempio indicare una cigra sbagliata o invertirla potrebbe portare al versamento di un’imposta non dovuta e quindi mancato adempimento a quella che realmente doveva essere pagata;
  • periodo di riferimento dell’imposta da versare, come nel caso di indicazione dell’anno di effettuazione del versamento invece dell’anno di imposta a cui il versamento si riferisce;
  • codice regione in corrispondenza dell’imposta regionale;
  • codice fiscale.

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