Modello 730/2023 a debito, come evitare la maxi trattenuta: ecco come pagare a rate

Patrizia Del Pidio

7 Marzo 2023 - 08:08

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Il rischio di un modello 730/2023 a debito non è una possibilità così remota. Soprattutto per chi ha avuto più di un rapporto di lavoro o per chi ha cambiato sostituto di imposta.,

Modello 730/2023 a debito, come evitare la maxi trattenuta: ecco come pagare a rate

Non capita di rado di trovarsi con un modello 730 a debito. In quel caso cosa fare se le tasse dovute a conguaglio con la dichiarazione dei redditi sono troppo alte?

Può capitare, per esempio per bonus fruiti ma non spettanti, o quando, ad esempio, il dipendente ha percepito redditi da diversi sostituti di imposta, che il modello 730/2023 risulti a debito Irpef.

Alle volte il debito, per effetto delle detrazioni, potrebbe essere di lieve entità. Ma in alcuni casi potrebbe essere anche di importo elevato. E allora, come comportarsi se la somma da pagare è eccessivamente alta? A salvare il contribuente dal dover pagare tutta in una volta una somma al di fuori della sua portata la soluzione è la rateizzazione.

Infatti, Il Fisco concede al contribuente la possibilità di rateizzare l’Irpef a debito, fino a un massimo di sei rate totali. Ma bisogna fare attenzione perchè il numero massimo di rate possono essere fruite interamente solo nel caso in cui la dichiarazione dei redditi sia presentata nel primo mese utile.

L’Irpef a debito nel modello 730 viene trattenuta direttamente dalla busta paga o dall’assegno di pensione e i tempi sono gli stessi previsti per i casi di rimborsi Irpef.

La data in cui parte la trattenuta mensile dipende dalla tempistica di trasmissione della dichiarazione dei redditi, ed è questo un fattore da considerare con attenzione da chi sa di dover versare un debito Irpef elevato.

Occorre rilevare che per la dichiarazione 2023, relativa ai redditi 2022, il modello precompilato sarà reso disponibile per la sola visione dal 30 aprile, salvo proroghe

Il primo termine utile per l’invio del precompilato era invece fissato al 31 maggio 2023, ma il sito dell’Agenzia delle Entrate ha avuto dei problemi e sono numerosi gli utenti che hanno fallito il tentativo di accedere al proprio 730/2023 precompilato.

Facciamo quindi il punto su come funziona la rateizzazione del debito Irpef emerso dal modello 730/2023.

Modello 730/2023 a debito: come pagare a rate

Le somme a debito risultanti dal modello 730-3 relativo alle operazioni di conguaglio della dichiarazione dei redditi 2023 potranno essere pagate a rate.

La possibilità è sicuramente vantaggiosa in tutti quei casi in cui il debito Irpef sia particolarmente alto, situazione non rara e che spesso riguarda quei contribuenti che hanno avuto due o più lavori nel corso dell’anno, coloro che alla fine dell’anno si trovano a dover restituire il bonus Renzi o che devono provvedere al pagamento della cedolare secca sui canoni di affitto dichiarati nel modello 730/2023.

Per evitare che il datore di lavoro, che opera per conto dell’Agenzia delle Entrate, trattenga l’intero o buona parte dell’importo della busta paga, è possibile richiedere di rateizzare l’Irpef a debito, pagando in modalità dilazionata in sei rate da completare al massimo entro il mese di novembre.

Il vantaggio della rateizzazione è ovviamente quello di non vedersi trattenere l’importo del debito Irpef in un’unica soluzione, ma bisogna considerare che all’importo delle rate successive alla prima saranno sommati interessi pari allo 0,33% mensili.

Modello 730 a debito, perché è bene inviare prima la dichiarazione dei redditi

La scadenza del modello 730 è stata fissata anche quest’anno al 30 settembre, rispetto alla precedente dead-line del 23 luglio.

Il nuovo termine lungo ha stravolto il calendario di rimborsi e addebiti Irpef e, al posto del termine unico, bisognerà fare i conti con la nuova tempistica mobile legata alla data di trasmissione della dichiarazione dei redditi.

Così come per i rimborsi, anche nel caso di modello 730/2023 a debito è la data di invio a dettare i tempi.

Nello specifico, per quel che riguarda i lavoratori dipendenti - i quali solitamente subiscono la trattenuta del debito Irpef in busta paga - l’articolo 16-bis del decreto Fiscale 2020 stabilisce che:

Le somme risultanti a debito dal prospetto di liquidazione sono trattenute sulla prima retribuzione utile e comunque sulla retribuzione di competenza del mese successivo a quello in cui il sostituto ha ricevuto il predetto prospetto di liquidazione e sono versate nel termine previsto per il versamento delle ritenute di acconto del dichiarante relative alle stesse retribuzioni.

In sostanza, solo chi invierà il modello 730 entro il mese di maggio potrà rateizzare il debito Irpef nelle sei rate concesse. Se invece la trasmissione è effettuata a settembre, la possibilità di dilazionare i versamenti Irpef si riduce notevolmente, considerando che entro novembre bisognerà saldare il conto con il Fisco.

Bisognerà quindi valutare caso per caso se è possibile temporeggiare o se, anche in base alla somma a debito emersa dal 730, conviene affrettarsi per dilazionare il pagamento.

Modello 730/2023, scadenze rateizzazione debito Irpef

Si riporta di seguito un’utile tabella riepilogativa con le scadenze per il versamento del debito Irpef a rate per i contribuenti non titolari di partita Iva che pagano con modello F24 (senza sostituto d’imposta):

RATAVERSAMENTOINTERESSI %VERSAMENTO (*)INTERESSI %
30 giugno 22 agosto
22 agosto 0,33 31 agosto 0,00
31 agosto 0,66 30 settembre 0,33
30 settembre 0,99 31 ottobre 0,66
31 ottobre 1,32 30 novembre 0,99
30 novembre 1,65 30 novembre 1,32

(*) In questo caso l’importo da rateizzare deve essere preventivamente maggiorato dello 0,40 per cento

Si può notare che la prima scadenza è al 30 giugno 2023. Tale termine di pagamento è differibile di 30 giorni, ma con maggiorazione dello 0,40%. Con il differimento di 30 giorni, la scadenza cadrebbe il 30 luglio, si tratta però di una domenica, viene quindi prorogato al lunedì successivo, 31 luglio.

Modello 730 senza sostituto: come pagare il debito Irpef

Nel caso di contribuenti senza sostituto d’imposta, ovvero senza datore di lavoro, la procedura da seguire per pagare il debito Irpef è differente.

In tal caso, qualora il modello 730/2023 sia stato presentato tramite un Caf o un professionista, il versamento Irpef potrà essere effettuato tramite gli F24, che dovranno essere consegnati ai soggetti entro il termine di 10 giorni dalla scadenza per il versamento.

Chi ha presentato il modello 730 precompilato online, invece, potrà pagare all’interno della propria area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate o, in alternativa, stampando l’F24 e versare l’importo nelle modalità ordinarie.

Ricordiamo che il modello F24 consente anche la compensazione dei debiti con il fisco attraverso crediti maturati.

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