Per chi ha il 730/2025 a debito è possibile scegliere il pagamento dell’imposta a rate, con la prima in scadenza il 30 giugno. Per rateizzare è conveniente presentare la dichiarazione quanto prima.
Il conguaglio del modello 730/2025 può dar luogo a due situazioni distinte: far emergere un credito per il quale il contribuente ha diritto a un rimborso fiscale o far risultare un debito da versare (o in busta paga tramite sostituto di imposta o come modello F24).
I lavoratori dipendenti, sia in caso di credito che di debito, vedono gli effetti del conguaglio in busta paga con, appunto, il rimborso o le trattenute. Il rischio che corre chi si trova nella situazione di debito è quello di trovarsi con una maxi trattenuta nella prima busta paga utile che, però, si può evitare pagando l’imposta dovuta a rate. Ovviamente può scegliere il pagamento rateale anche chi deve (o vuole) pagare l’Irpef con modello F24.
Come si rateizza il debito? Se la dichiarazione si presenta tramite Caf o professionista il problema non si pone e basta dire che si desidera versare l’imposta a rate, ma se si presenta il 730 precompilato in autonomia, come si deve fare per scegliere la rateizzazione del debito?
730 a debito, perché accade?
Perché il 730 può risultare a debito? Capita a chi ha avuto più di un sostituto di imposta nel 2024, ma anche a chi ha fruito di bonus (trattamento integrativo o taglio al cuneo fiscale) che non spettavano. Può essere anche il caso del contribuente che ha goduto, nella busta paga, di detrazioni per familiare a carico (figlio, coniuge o altro familiare) quando il familiare in questione aveva redditi superiori a quelli per essere considerato fiscalmente a carico: le detrazioni godute vanno restituite proprio in sede di 730.
Alle volte il debito, per effetto delle detrazioni, potrebbe essere di lieve entità, ma in alcuni casi potrebbe essere anche di importo elevato. E allora, come comportarsi se la somma da pagare è eccessivamente alta? A salvare il contribuente dal dover pagare tutta in una volta una somma al di fuori della sua portata la soluzione è la rateizzazione.
Il Fisco concede al contribuente la possibilità di rateizzare l’Irpef a debito, fino a un massimo di sette rate totali. Ma bisogna fare attenzione perché il numero massimo di rate può essere fruito solo nel caso in cui la dichiarazione dei redditi sia presentata nel primo mese utile (le sette rate spettano solo a chi presenta la dichiarazione a maggio).
Vediamo in questo articolo come scegliere il pagamento rateale.
730 a debito e trattenute in busta paga
L’Irpef a debito nel modello 730 viene trattenuta direttamente dalla busta paga o dall’assegno di pensione e i tempi sono gli stessi previsti per i casi di rimborsi Irpef.
La data in cui parte la trattenuta mensile dipende dalla tempistica di trasmissione della dichiarazione dei redditi, ed è questo un fattore da considerare con attenzione da chi sa di dover versare un debito Irpef elevato.
Il termine ultimo per l’invio del precompilato è fissato al 30 settembre 2025, ma per chi vuole godere di tutte e sette le rate è necessario presentare in fretta la dichiarazione dei redditi.
Facciamo quindi il punto su come funziona la rateizzazione del debito Irpef emerso dal modello 730/2025.
Modello 730/2025 a debito: come pagare a rate
Le somme a debito risultanti dal modello 730 relativo alle operazioni di conguaglio della dichiarazione dei redditi 2025 potranno essere pagate a rate.
La possibilità è sicuramente vantaggiosa in tutti quei casi in cui il debito Irpef è particolarmente alto, situazione non rara e che spesso riguarda quei contribuenti che hanno avuto due o più lavori nel corso dell’anno, coloro che alla fine dell’anno si trovano a dover restituire il bonus Renzi o che devono provvedere al pagamento della cedolare secca sui canoni di affitto dichiarati nel modello 730/2025.
Per evitare che il datore di lavoro, che opera per conto dell’Agenzia delle Entrate, trattenga l’intero importo della busta paga (o buona parte di esso), è possibile richiedere di rateizzare l’Irpef a debito, pagando in modalità dilazionata fino a sette rate: il debito deve essere versato inderogabilmente tutto entro il mese di dicembre.
Il vantaggio della rateizzazione è ovviamente quello di non vedersi trattenere l’importo del debito Irpef in un’unica soluzione, ma bisogna considerare che alle rate successive alla prima saranno sommati interessi pari allo 0,33% mensili.
Come si sceglie il pagamento a rate
Se si presenta il 730 in autonomia, approfittando della dichiarazione precompilata è necessario capire dove inserire la volontà di versare il debito a rate.
La scelta va indicata nel Quadro F del modello 730 e per la precisione nella colonna 7 del rigo F6. Questa sezione del modello è dedicata a chi vuole rateizzare il debito con il Fisco derivante dal saldo e primo acconto (per Irpef, addizionali e cedolare secca).
Nella colonna 7 sopra citata deve essere indicato il numero di rate in cui effettuare i versamenti da un minimo di 2 a un massimo di 6 (per i pensionati il numero massimo di rate previsto è 5). Per chi presenta il 730 senza sostituto di imposta il numero massimo di rate in cui versare il debito con F24 è pari a 7, con l’ultima in scadenza il 16 dicembre.
Il debito, quindi, viene suddiviso nel numero di rate scelte, ma bisogna tenere conto che l’importo dovuto per ogni singola rata è maggiorato (a esclusione di quella che si versa entro il 30 giugno 2025) dagli interessi dovuti per la rateizzazione pari allo 0,33% al mese.
Modello 730 a debito, perché è bene inviare prima la dichiarazione dei redditi
La scadenza del modello 730 è stata fissata anche quest’anno al 30 settembre.
Il termine lungo, in vigore da qualche anno, ha stravolto il calendario di rimborsi e addebiti Irpef e, al posto del termine unico, bisogna fare i conti con la nuova tempistica mobile legata alla data di trasmissione della dichiarazione dei redditi.
Così come per i rimborsi, anche nel caso di modello 730/2025 a debito è la data di invio a dettare i tempi.
Nello specifico, per quel che riguarda i lavoratori dipendenti - i quali solitamente subiscono la trattenuta del debito Irpef in busta paga - l’articolo 16-bis del decreto Fiscale 2020 stabilisce che:
Le somme risultanti a debito dal prospetto di liquidazione sono trattenute sulla prima retribuzione utile e comunque sulla retribuzione di competenza del mese successivo a quello in cui il sostituto ha ricevuto il predetto prospetto di liquidazione e sono versate nel termine previsto per il versamento delle ritenute di acconto del dichiarante relative alle stesse retribuzioni.
In sostanza, solo chi invia il modello 730 entro il mese di maggio può rateizzare il debito Irpef nelle sette rate concesse. Se invece la trasmissione è effettuata a settembre, la possibilità di dilazionare i versamenti Irpef si riduce notevolmente, considerando che entro dicembre bisognerà saldare il conto con il Fisco.
Bisognerà quindi valutare caso per caso se è possibile temporeggiare o se, anche in base alla somma a debito emersa dal 730, conviene affrettarsi per dilazionare il pagamento.
Modello 730/2025, scadenze rateizzazione debito Irpef
Si riporta di seguito un’utile tabella riepilogativa con le scadenze per il versamento del debito Irpef a rate per i contribuenti non titolari di partita Iva che pagano con modello F24 (senza sostituto d’imposta):
RATA | VERSAMENTO |
1ª | 30 giugno |
2ª | 16 luglio |
3ª | 20 agosto |
4ª | 16 settembre |
5ª | 16 ottobre |
6ª | 17 novembre |
7ª | 16 dicembre |
Modello 730 senza sostituto: come pagare il debito Irpef
Nel caso di contribuenti senza sostituto d’imposta, ovvero senza datore di lavoro, la procedura da seguire per pagare il debito Irpef è differente.
In tal caso, qualora il modello 730/2025 sia stato presentato tramite un Caf o un professionista, il versamento Irpef potrà essere effettuato tramite gli F24, che dovranno essere consegnati ai soggetti entro il termine di 10 giorni dalla scadenza per il versamento.
Chi ha presentato il modello 730 precompilato online, invece, potrà pagare all’interno della propria area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate o, in alternativa, stampando l’F24 e versare l’importo nelle modalità ordinarie.
Ricordiamo che il modello F24 consente anche la compensazione dei debiti con il fisco attraverso crediti maturati.
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