Cinque traghetti di Moby Lines sono all’asta per un valore complessivo di 229,9 milioni di euro. L’operazione servirà a sanare il debito della compagnia di navigazione nei confronti di MSC Crociere.
Nuova fase per la flotta Moby. La compagnia di navigazione del gruppo Onorato ha annunciato la messa all’asta di cinque traghetti, un’operazione dal valore complessivo di 229,9 milioni di euro destinata a ridurre l’indebitamento nei confronti di MSC Crociere, che nel 2023 aveva sostenuto il piano di salvataggio della società.
La decisione arriva in un momento cruciale per Moby Lines, che si trova ancora impegnato a completare il risanamento economico e a rispettare gli impegni assunti con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).
I protagonisti dell’asta sono cinque traghetti simbolo della flotta Moby e Tirrenia CIN: Moby Aki, Moby Wonder, Athara, Janas e Moby Ale Due. Il bando, pubblicato a inizio novembre, prevede un lotto unico dal valore base di quasi 230 milioni di euro. Le offerte dovranno pervenire entro il 12 novembre 2025.
Due delle navi, la Moby Aki e la Moby Wonder, saranno tuttavia cedute con la formula del “sale & leaseback”: l’acquirente ne acquisirà la proprietà, ma Moby continuerà a utilizzarle per altri 15 anni dietro pagamento di un canone giornaliero di circa 15.000 euro. Le restanti tre unità saranno invece vendute “libere” e potranno essere impiegate da nuovi operatori.
Il piano di risanamento di Moby Lines e il ruolo di MSC
La vendita rientra in un più ampio piano di risanamento industriale e finanziario concordato con MSC, che attraverso la società lussemburghese SAS aveva erogato a Moby un prestito di circa 243 milioni di euro. Tuttavia, in seguito all’indagine dell’Antitrust sull’accertamento di un possibile accordo anticoncorrenziale fra gli operatori del trasporto marittimo, la società guidata da Gianluigi Aponte si è trovata costretta a ritirare il finanziamento destinato a Moby.
Ora, l’obiettivo della società navale è utilizzare i proventi dell’asta per saldare il debito e riportare la compagnia a una gestione sostenibile dopo anni di difficoltà e tensioni con i creditori. Inoltre, il piano prevede una modernizzazione della flotta e investimenti mirati a ridurre l’impatto ambientale dei collegamenti marittimi.
L’intento di Onorato è quello di preservare la continuità operativa dei collegamenti con le isole maggiori - Sardegna, Corsica, Isola d’Elba e Sicilia - e rafforzare la competitività in un settore sempre più concentrato, dove MSC e Grimaldi rappresentano i principali trasporti di riferimento.
Le ripercussioni sui collegamenti e sui dipendenti di Moby Lines
La cessione delle navi, tuttavia, non sarà priva di effetti collaterali. Dopo un incontro con i vertici aziendali, i sindacati Federmar, Ugl e Usb hanno annunciato che linea Napoli-Palermo e Palermo-Napoli sarà soppressiona a partire dal 24 novembre, con una conseguente proclamazione dello stato di agitazione sindacale.
Moby, da parte sua, assicura che la strategia di vendita è finalizzata a “rafforzare la solidità aziendale” e a mantenere in attività la maggior parte della flotta, anche attraverso i contratti di noleggio previsti dal bando:
Moby conferma che l’elevata domanda di personale marittimo consentirà il riassorbimento degli eventuali esuberi derivanti dal nuovo assetto industriale all’interno del comparto, garantendo così la piena valorizzazione delle professionalità presenti sul mercato nazionale.
Con questa mossa, il gruppo Onorato prova a voltare pagina dopo anni segnati da debiti, contenziosi. L’esito dell’asta rappresenterà un banco di prova per misurare la fiducia del mercato e il reale interesse degli operatori del settore nei confronti della compagnia.
Se l’operazione dovesse andare a buon fine, Moby potrà liberarsi di una parte significativa del debito e rilanciare la sua attività con basi più solide. In caso contrario, le incognite sul futuro della compagnia resterebbero aperte.
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