Mercato tutelato, salta la proroga: ecco perché e cosa succede adesso

Simone Micocci

24 Ottobre 2023 - 09:42

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Salta (per adesso) la proroga del mercato tutelato: confermato da gennaio 2024 il passaggio obbligato al mercato libero concorrenziale.

Mercato tutelato, salta la proroga: ecco perché e cosa succede adesso

Nei giorni scorsi vi abbiamo dato notizia di un’imminente proroga della scadenza per il passaggio dal mercato tutelato a quello concorrenziale: d’altronde, il governo l’ha messa all’interno del decreto Energia, programmando l’esame del provvedimento per la giornata di lunedì 23 ottobre.

Tutto sembrava procedere secondo programma, con il governo che si preparava ad accogliere la richiesta dei sindacati riguardo alla necessità di rinviare nuovamente il momento in cui tutte le famiglie non vulnerabili avrebbero dovuto attivare un’offerta per la fornitura di luce e gas nel mercato libero. Secondo i sindacati, infatti, il regime di maggior tutela mette le famiglie al riparo dai maggiori costi previsti dal mercato libero ed è per questo che hanno fatto appello a Giorgia Meloni e ai suoi ministri affinché ritardassero il passaggio obbligato al regime concorrenziale almeno fino a quando i costi dell’energia non torneranno a essere sotto controllo.

Ma quando era tutto pronto, e bisognava solo discutere se attuare una proroga di 6 o 12 mesi, ecco arrivare i primi intoppi: una proroga non è possibile, altrimenti l’Italia rischia di dover rinunciare a 18,5 miliardi di Pnrr.

Dal mercato tutelato a quello libero, perché è saltata la proroga

Nulla di fatto nel Consiglio dei ministri che nella giornata di ieri, lunedì 23 ottobre, avrebbe dovuto approvare il decreto Energia al cui interno figurava anche la proroga per il passaggio dal mercato tutelato a quello libero.

E la ragione di questo stop dei lavori è dovuta proprio alla proroga in oggetto, visto che nel Consiglio dei ministri si è acceso uno scontro tra due posizioni contrarie: da una parte il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica dell’Italia, Gilberto Pichetto Fratin, dall’altra Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr.

Come fatto notare da Fitto, infatti, prorogare la scadenza per il passaggio al mercato libero rappresenta “un azzardo che l’Italia non può assolutamente permettersi”: il superamento del mercato tutelato, infatti, è tra gli impegni che il governo si è preso nell’ambito della riforma della concorrenza del Pnrr, obiettivo tra l’altro già validato dalla Commissione nel corso della procedura per la richiesta di pagamento della terza rata presentata dall’Italia.

Sono stati così sbloccati 18,5 miliardi di euro della terza tranche, soldi che una proroga potrebbe mettere a rischio.

Cosa succede adesso

Il governo si è preso dunque del tempo per valutare se ci sono possibilità di accordo: in caso contrario tutto resterà com’è e a partire dal prossimo anno per i clienti domestici non vulnerabili scatterà l’obbligo di cambiare fornitore passando al mercato libero. Da gennaio 2024 per la fornitura di gas, da aprile 2024 per l’energia elettrica.

Chi non lo farà entro la scadenza non deve temere un’interruzione della fornitura, quanto più un aumento dei prezzi: automaticamente, infatti, verrà attivato il cosiddetto Servizio di tutele graduali, nel quale la fornitura viene erogata da venditori selezionati attraverso specifiche procedure concorsuali (con la possibilità che possano essercene di diversi a seconda del territorio). Non sarà quindi possibile scegliere la tariffa, con il rischio di subire un aumento in bolletta.

A differenza di quanto invece potete fare nel mercato libero, dove specialmente iniziando fin da subito a cercare è possibile raggiungere un accordo per un prezzo conveniente e soprattutto bloccato per più anni, così da mettersi al riparo dalle oscillazioni del mercato energetico.

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