I mercati ballano ubriachi sul Titanic Ue. Ma occhio alla ressa all’uscita di sicurezza

Mauro Bottarelli

12 Settembre 2022 - 20:09

L’azionario europeo festeggia fra i paradossi, trascinato da banche felici per i tassi in salita, inflazione Usa attesa al picco e gas in calo. Ma in sei mesi, 83 miliardi di outflow. Ed Electrolux..

I mercati ballano ubriachi sul Titanic Ue. Ma occhio alla ressa all’uscita di sicurezza

Festa grande sui mercati europei. Gli indici del Vecchio Continente hanno salutato la nuova settimana con rialzi sopra i 2 punti percentuali, di fatto offrendo uno spoiler di ulteriore all’ottimismo generalizzato in vista del dato sull’inflazione Usa atteso per domani (13/9).

C’è un problema, però. L’intero rally assomiglia terribilmente al ballo finale sul ponte del Titanic, quando lo scafo già imbarcava acqua ma l’orchestra continuava a suonare per evitare il panico fra la gente. Nel frattempo, i passeggeri di prima classe si spartivano le poche scialuppe a disposizione. I rialzi sono infatti stati guidati ancora una volta dal settore bancario, sovra-eccitato dalle dichiarazioni rilasciate nel weekend dal governatore della Bundesbank rispetto a un percorso di rialzo dei tassi che debba proseguire senza esitazioni. Con un quadro macro da recessione ormai inevitabile, un costo del denaro che generi credit crunch generalizzati dovrebbe essere motivo di preoccupazione, quantomeno prospettica. Ma in effetti, l’atmosfera è da Titanic: si pensa all’oggi

Altra ragione di euforia, l’attesa per un dato sull’inflazione Usa che quasi tutti gli analisti anticipano come finalmente benigno e indicatore di un picco ormai raggiunto. Anche in questo caso, Wall Street avrebbe ragione di brindare ma chi ha appena salutato rialzi figli di una Bce in versione falco farebbe meglio a fare pace con se stesso. Anche perché la stessa Bce ha ammesso nella sua revisione delle proiezioni sui prezzi che le dinamiche resteranno ben oltre il doppio del target del 2% almeno fino a metà del 2024. Quindi, neppure una schizofrenica attesa per uno stop ai rialzi e magari un taglio anti-recessione giustificherebbe tanto entusiasmo.

Terzo elemento, il prezzo del gas sceso sotto i 200 euro per MWh ad Amsterdam. E per quanto possa risultare romantica la narrativa in base alla quale il calo sia dovuto alla controffensiva dell’esercito ucraino, tutti sanno che quella soglia psicologica è stata varcata soltanto per la decisione Ue di tagli obbligatori ai consumi energetici del 10%. Insomma, si brinda allegramente a un’Europa dei razionamenti con i semafori e i lampioni spenti e il riscaldamento abbassato. Tanto più che i bombardamenti russi sulle zone appena riconquistate dai soldati di Kiev parlano la lingua di un Cremlino che appare disposto a tutto, tranne che a trattare una resa. Infine, il dato prospettico: quanto è seria la situazione, al netto di una manipolazione speculativa imbarazzante, se la Borsa si esalta per un prezzo del gas che è ancora 8 volte la media del 2021?

E a rendere ancora più surreale la giornata di rialzi, ci ha pensato Electrolux, secondo produttore di elettrodomestici al mondo dopo Whirlpool, il cui amministratore delegato ha annunciato un drastico e immediato piano di implementazione dei tagli ai costi già decisi il 1 luglio scorso. Ma Jonas Samuelson non si è limitato a comunicare al mercato una crisi peggiore del previsto per la sua azienda, bensì ha eretto una lapida sulle prospettive economiche del Vecchio Continente, quando ha sottolineato come la domanda di mercato per i principali elettrodomestici ha segnato un rallentamento più marcato e rapido del previsto nel terzo trimestre.

I motivi? L’impatto dell’inflazione sull’acquisto di beni durevoli e il basso tasso di fiducia dei consumatori, cui però si unisce anche l’altissimo stock delle scorte a livello retail, una dinamica che ha amplificato molto l’impatto del rallentamento della domanda. E questo grafico

Andamento della ratio scorte/vendite OGM nel settore retail Andamento della ratio scorte/vendite OGM nel settore retail Fonte: Bloomberg

non necessita di commenti a riguardo. E se al calo del 7% seguito alle dichiarazioni del CeO, l’euforia equity generalizzata ha garantito una sorta di effetto bicchiere mezzo pieno che ha portato al pareggio delle perdite, ecco che questo altro grafico

Impatto sul Pil di vari Paesi dei tre shock energetici (1974, 1979 e 2022) Impatto sul Pil di vari Paesi dei tre shock energetici (1974, 1979 e 2022) Fonte: Financial Times

sembra riportare tutti con i piedi per terra. Quantomeno in Europa, la stessa che oggi ha brindato in Borsa. Nessuna delle due crisi energetiche precedenti (1974 e 1979), infatti, aveva impattato in questo modo a livello economico. E il dato di Olanda, Germania, Spagna, Italia e Grecia parla da solo. E certamente non la lingua dell’ottimismo.

Infine, tornando all’universo equity, ecco che questo ultimo grafico

Andamento dei flussi cumulativi di capitale nei mercati azionari globali Andamento dei flussi cumulativi di capitale nei mercati azionari globali Fonte: Deutsche Bank/Bloomberg

sembra ulteriormente ridimensionare a esercizio di stile - o crisi bipolare - l’ottimismo di giornata: se nella settimana di trading conclusa il
7 settembre gli outflows di capitali dei fondi azionari del Vecchio Continente sono stati pari a 3,4 miliardi di dollari, negli ultimi sei mesi la fuga ha raggiunto un controvalore totale di qualcosa come 83 miliardi, stando a dati di EPFR Global. E fra i grandi players che hanno deciso di scaricare l’Europa non figura solo lo statunitense BlackRock, quanto anche e soprattutto il più grande asset manager domestico, Amundi.

E al netto di tagli delle previsioni rispetto a Stoxx 600 ed Euro Stoxx 50 che ormai riguardano tutti i principali analisti, giova sottolineare come gli outflows dai fondi focalizzati sul mercato Ue siano oggi ai massimi da 15 anni. Insomma, quello di oggi più che un rally da ottimismo appare un disperato e un po’ irresponsabile last hurrah. Non fosse altro perché, alla luce di queste dinamiche certamente note a chi opera e investe, un maggior posizionamento nei dintorni dell’uscita di sicurezza appare salutare. Perché nella ressa, più di qualcuno resterà schiacciato.

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