Mercati sotto pressione dopo i verbali Fed. Tagli tassi sempre più incerti

Violetta Silvestri

4 Gennaio 2024 - 08:30

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I verbali Fed pubblicati ieri sera hanno gettato un’ombra sugli attesi tagli dei tassi. E i mercati sono scivolati in rosso, a Wall Street e in Asia. Cosa hanno svelato le minute?

Mercati sotto pressione dopo i verbali Fed. Tagli tassi sempre più incerti

I verbali Fed offrono pochi chiarimenti sui tagli dei tassi e i mercati scivolano in rosso.

Le azioni asiatiche hanno archiviato la sessione in rosso e il dollaro si è avvicinato ai massimi di tre settimane, mentre i trader hanno rimandato le scommesse su forti e imminenti tagli dei tassi quest’anno.

Wall Street, nella notte, ha chiuso una seduta deludente, con tutte e tre i principali indici in perdita. Il Dow a 30 titoli è sceso di quasi 300 punti, ovvero dello 0,8% e l’S&P 500 dello 0,8%. Il Nasdaq Composite, ad alto contenuto tecnologico, ha registrato la sua quarta sessione consecutiva in rosso, perdendo oltre l′1%.

I titoli tecnologici a mega capitalizzazione come Apple hanno sottoperformato in questo inizio 2024, poiché le valutazioni eccessive e l’incertezza su quando la Federal Reserve inizierà a tagliare i tassi hanno spinto gli investitori a temere che i mercati siano diventati eccessivamente ottimisti. I verbali Fed hanno suggerito cautela e meno euforia.

I verbali Fed frenano l’euforia dei mercati sui tagli dei tassi

Secondo il verbale della riunione del Federal Open Market Committee del 12-13 dicembre, “i partecipanti ritengono che il tasso ufficiale sia probabilmente pari o vicino al suo picco per questo ciclo di inasprimento”.

I verbali hanno indicato un crescente ottimismo tra i partecipanti sull’andamento dell’inflazione, rilevando “chiari progressi”. Il comitato ha espresso la volontà di tagliare il tasso di prestito di riferimento nel 2024 se questa tendenza dovesse continuare, anche se non ha dato indicazioni che l’allentamento potrebbe iniziare già a marzo, come si aspettano i trader di futures. E questo mancato dettaglio ha deluso i mercati oggi.

“Nelle proiezioni presentate, quasi tutti i partecipanti hanno indicato che, riflettendo i miglioramenti nelle loro prospettive di inflazione, le loro proiezioni di base implicavano che un intervallo obiettivo più basso per il tasso dei fondi federali sarebbe stato appropriato entro la fine del 2024”, si legge nei verbali.

In sostanza, quest’anno finirà con un costo del denaro in diminuzione, ma di quanto e le tempistiche rimangono incerte, frenando l’entusiasmo degli investitori.

Secondo lo strumento FedWatch del CME, i mercati stanno attualmente scontando una probabilità del 70% che la Fed tagli i tassi a marzo rispetto al 90% della settimana precedente.

Anche gli investitori hanno leggermente abbassato le loro aspettative per l’anno, con i prezzi dei future che mostrano meno di 150 punti base (pb) di allentamento previsto quest’anno rispetto ai 160 pb della scorsa settimana.

Gli analisti di Goldman Sachs si aspettano però ancora il primo taglio dei tassi a marzo e cinque tagli totali nell’anno, definendo i commenti nei verbali accomodanti.

I funzionari della Fed a dicembre avevano previsto tagli dei tassi di 75 punti base nel 2024, spingendo le scommesse del mercato monetario per circa il doppio di tale importo e stimolando un rally di fine anno di azioni e obbligazioni.

Il presidente della Federal Reserve di Richmond, Thomas Barkin, ha dichiarato mercoledì che la banca centrale americana sta “facendo progressi reali” verso il contenimento dell’inflazione senza infliggere gravi danni al mercato del lavoro, con un auspicato atterraggio morbido “sempre più probabile”.

I riflettori saranno ora puntati sull’attesissimo rapporto sui libri paga del settore non agricolo statunitense, previsto per venerdì, che fornirà ulteriori indizi sul mercato del lavoro, che ha mostrato segnali di allentamento.

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