Mercati e Fed: costa sta succedendo a oro, dollaro e azionario nella giornata del meeting FOMC, ma soprattutto perché fino ad ora ha prevalso un sentiment di paura?
Per i mercati il meeting Fed che si terrà nella serata odierna avrà un’importanza fondamentale.
Nonostante la riunione di luglio non sarà seguita dalla classica conferenza stampa di Janet Yellen, i mercati stanno aspettando con ansia le decisioni della Fed sia sui tassi di interesse sia sul proprio bilancio.
Tra l’altro è opinione unanime che la politica monetaria della banca centrale statunitense rimarrà invariata, ma nonostante questo anche a 24 ore dall’evento la tensione dei mercati e dei trader è stata tangibile.
Il motivo principale che ha spinto gli stessi mercati a preoccuparsi del meeting Fed ha riguardato il pericoloso precedente del 1994 che imporrà oggi un esame approfondito delle parole del comunicato del FOMC.
Quale reazione stanno avendo i mercati nella tanto attesa giornata dedicata al meeting Fed e perché quest’ultimo è così importante?
La reazione dei mercati oggi
Nel momento in cui si scrive a risentire maggiormente dell’arrivo del meeting Fed è l’oro che si è indebolito per la seconda sessione consecutiva in attesa delle decisioni del FOMC.
L’attenzione oggi sarà tutta per le decisioni della Fed, anche per quelle relative all’equilibrio di bilancio, che prese in un momento di rialzo dei tassi di interesse potrebbero determinare le prossime direzioni intraprese dal prezzo dell’oro.
Se il bene rifugio sta perdendo quota in attesa della Fed, il dollaro statunitense sta invece resistendo alla pressione che ha caratterizzato il suo andamento nelle scorse sessioni. Si pensi soltanto al fatto che, dopo il rally, il cambio euro dollaro sta viaggiando in ribasso nel momento in cui si scrive (aggiornamento ore 09:22). L’atteggiamento dei trader è ovviamente cauto.
A poche ore dal meeting Fed le Borse asiatiche stanno mostrando un trend contrastato, con gli investitori che non sembrano ancora pronti ad effettuare mosse di rilievo sull’azionario. Lo Shangai ha chiuso con un lieve rialzo dello 0,12%, Tokyo ha portato a casa un buon +0,52%, l’Hang Seng sta scambiando a +0,28%, Sydney ha chiuso con un ottimo +0,87% e infine il KOSPI ha registrato un ribasso dello 0,22%.
Ancora sul fronte mercati azionari, vale la pena di sottolineare anche l’andamento delle Borse europee a circa 30 minuti dall’avvio degli scambi. Tutti i principali indici del Vecchio Continente stanno viaggiando in rialzo, ma la migliore del momento è Parigi a +0,58%, seguita poi da Londra a +0,50%. Buona la performance attuale del Ftse Mib a +0,35% in attesa della Fed.
L’importanza del meeting per i mercati
Il meeting Fed di oggi 26 luglio sarà l’ultimo prima dell’arrivo dell’autunno e anche per questo i mercati metteranno sotto la lente d’ingrandimento il linguaggio utilizzato nel comunicato ufficiale (ricordiamo ancora che la riunione non sarà seguita dalla conferenza stampa di Janet Yellen).
I mercati hanno paura che la Fed possa commettere l’errore del 1994. In quell’anno la banca centrale ha operato un restringimento della politica monetaria in assenza di un’economia effettivamente forte. La vulnerabilità del contesto e l’azione della Fed hanno determinato un crollo dell’obbligazionario come quello della fine degli anni ’20, oltre che la bancarotta di Orange County in California.
È questo il motivo principale che già a 24 ore dalla riunione ha messo in agitazione i mercati internazionali. Nessuno sa se il meeting Fed di oggi avrà conseguenze nefaste, ma in molti hanno fatto notare come negli USA il recupero sia ancora fragile e come l’inflazione sia ancora lontana dal target del 2%.
Le conseguenze del meeting Fed
Il FOMC ha già alzato i tassi di interesse 3 volte dallo scorso dicembre e sono tutti convinti che lo farà ancora, almeno una volta, prima della fine dell’anno.
All’inizio del mese Janet Yellen ha affermato che la banca centrale avrà mano ferma nel processo di normalizzazione della propria politica monetaria. Il suo tono cauto si è inserito in un più ampio contesto di pessimi risultati economici che si sono rincorsi negli ultimi mesi - tra questi soprattutto i dati sull’inflazione ancora lontana dal target del 2%.
Un tono cauto, o dovish, all’interno del comunicato Fed di oggi, avrà di certo molteplici conseguenze sui mercati. Esso potrebbe ad esempio determinare un nuovo deprezzamento del dollaro che sta già viaggiando ai minimi di 11 mesi contro un paniere di altre valute pari. Dopo un breve tentativo di recupero nella sessione di lunedì, il dollar index è tornato a perdere terreno alla vigilia del meeting Fed.
“Si sono lasciati davvero poco spazio di manovra per rispondere ad ipotetici eventi negativi. É facile tagliare i tassi di interesse e stampare nuovo denaro. É meraviglioso, tutti ne beneficiano. Il difficile arriva nel momento in cui bisogna smettere”,
ha affermato Peter Boockvar, chief market analyst di The Lindsey Group.
In altre parole, gli investitori e i mercati hanno paura che la Fed, oggi o nelle prossime riunioni, possa commettere qualche passo falso.
Il cambio euro dollaro
Il cambio euro dollaro ha viaggiato in un trading range piuttosto ristretto all’inizio della settimana, il tutto in virtù del consolidamento dei guadagni ottenuti soprattutto dopo la riunione BCE di giovedì scorso.
La moneta unica ha beneficiato della generalizzata debolezza del biglietto verde, ma anche di segni di stabilità provenienti dal mercato interno. La conseguenza? Il cambio euro dollaro ha iniziato a viaggiare sui suoi massimi pluriennali. Nel momento in cui si scrive il cross sta scambiando in ribasso su quota 1,1643.
Il meeting Fed sarà occasione per una pesante battuta d’arresto del cross? Quel che è certo, ad oggi, è che nel corso delle prossime ore l’allerta dei mercati non farà che aumentare.
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