Mediobanca, rumor ultimatum a Generali. L’ultima data per Trieste mentre Piazza Affari fiuta sorpresa MPS

Laura Naka Antonelli

29/07/2025

Rumor sulla lettera che Mediobanca avrebbe inviato a Generali chiedendo di dare una risposta entro una data ben precisa. E intanto prosegue OPS MPS.

Mediobanca, rumor ultimatum a Generali. L’ultima data per Trieste mentre Piazza Affari fiuta sorpresa MPS

La decisione di Mediobanca di rinviare la partita di risiko lanciata su Banca Generali non significa che Generali potrà prendersi tutto il tempo che vuole per decidere cosa fare della controllata.

A metterlo in chiaro, stando ai rumor che sono stati riportati oggi da Il Sole 24 Ore, la stessa Mediobanca, che ha lanciato un ultimatum al Leone di Trieste chiedendo, scrive il quotidiano, “una sorta di impegno rispetto al potenziale accordo di distribuzione tra le parti in vista del possibile esito positivo dell’offerta lanciata su Banca Generali ”.

Nel frattempo piombano a Piazza Affari altre indiscrezioni che segnalano la possibilità che MPS aumenti la posta proprio su Mediobanca. Si riaccende così oggi, martedì 29 luglio 2025, la febbre per il risiko bancario, con le azioni delle grandi banche italiane che puntano verso l’alto sul Ftse Mib della borsa di Milano. Le azioni MPS avanzano dell’1% circa, Mediobanca sale dell’1,5% circa, Banca Generali si rafforza di più di mezzo punto percentuale, mentre Generali scatta dell’1,6% circa.

Ultimatum Mediobanca a Generali su Banca Generali, rumor sulla “missiva”

Le indiscrezioni riportate da Il Sole 24 Ore hanno fatto riferimento alla presenza di una “missiva, con tanto di una “sorta di data di scadenza”, che Mediobanca avrebbe fissato al 6 agosto.

I titoli delle banche italiane si confermano anche e ancora di più oggi grandi protagonisti di Piazza Affari, riportando un trend al rialzo, con le ultime novità e gli ultimi rumor che circolano alla borsa di Milano in un momento clou per il settore, vista la pubblicazione delle trimestrali delle Big del comparto, dopo i grandi annunci di UniCredit. UniCredit che si conferma anche oggi osservata speciale visto che, dopo aver mollato Banco BPM, è salita ulteriormente nel capitale della tedesca Commerzbank.

Tornando al dossier Mediobanca-Banca Generali, da segnalare che quella data di scadenza che secondo Il Sole 24 Ore Piazzetta Cuccia avrebbe imposto a Generali, ovvero il prossimo 6 agosto, corrisponde allo stesso giorno in cui il CDA del Leone si riunirà per approvare i conti relativi al primo semestre del 2025.

Perché Nagel ha dato un ultimatum a Generali

La data imposta ad Assicurazioni Generali si spiega con la necessità di Piazzetta Cuccia, banca guidata dall’amministratore delegato Alberto Nagel, di conoscere la posizione del Leone sull’OPS promossa su Banca Generali.

D’altronde, la decisione di Mediobanca di rimandare l’assemblea degli azionisti chiamata a esprimersi sull’OPS dalla data precedentemente fissata al 16 giugno al prossimo 25 settembre, si spiega con il bisogno espresso da alcuni azionisti, sia di Mediobanca che di Generali, di “ conoscere le valutazioni e l’orientamento di Generali ” sull’OPS lanciata sulla sua controllata, in un contesto in cui “ l’adesione di Assicurazione Generali è essenziale per il perfezionamento dell’operazione ”.

L’OPS promossa su Banca Generali da parte di Mediobanca, va ricordato, è una manovra con cui Piazzetta Cuccia ha deciso di affilare le unghie per difendersi dall’offerta pubblica di scambio lanciata per la sua conquista da MPS-Monte dei Paschi di Siena. Operazione di risiko che è partita lo scorso 14 luglio e che la banca nelle mani di Alberto Nagel ha rimandato al mittente fin da subito, con una sfilza di grandi no che sono stati ribaditi più volte e che campeggiano in questi giorni sul sito istituzionale della preda.

L’appello che campeggia sul sito di Mediobanca VS MPS: “Non aderire all’offerta!”

Se si apre la pagina del sito istituzionale di Mediobanca compare di fatto subito la seguente schermata, che recita:

Nessun razionale. Nessun valore. Non aderire all’offerta MPS! Rimani azionista di Mediobanca con una prospettiva di crescita superiore ”.

Il messaggio di Piazzetta Cuccia non finisce qui, ricordando che “negli ultimi due anni abbiamo raddoppiato il valore del titolo e distribuito ai soci 2,4 miliardi di euro. Nei prossimi tre anni distribuiremo 5 miliardi di euro con un rendimento complessivo del 30% e un percorso di crescita solido e sostenibile ”.

Mediobanca e il no fermo all'OPS di MPS Mediobanca e il no fermo all’OPS di MPS L'appello «Non aderire all'Offerta MPS!» che campeggia sul sito istituzionale di Mediobanca.

Nell’attesa dei risultati di bilancio che saranno resi noti dopodomani, giovedì 31 luglio, va ricordata di fatto la sorpresa arrivata da Mediobanca lo scorso 27 giugno, quando il CEO Alberto Nagel ha presentato l’aggiornamento del piano industriale al 2028, sempre per contrastare l’agguato di MPS, promettendo agli azionisti dell’istituto più utili e dividendi.

Ma Nagel per l’appunto non ha voluto giocare ’soltanto’ la carta dei dividendi per convincere gli azionisti di Piazzetta Cuccia a non aderire all’OPS di MPS.

Ancora prima Mediobanca ha presentato l’altra grande carta per cercare di rimettere al suo posto - senza riuscirci - la banca senese e i suoi grandi azionisti (Tesoro-MEF, Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin, la holding del gruppo Del Vecchio, questi ultimi due tra l’altro entrambi grandi soci, oltre che del Monte, anche di Mediobanca e Generali.

La grande carta è stata rappresentata per l’appunto dall’offerta lanciata su Banca Generali, controllata del campione italiano delle assicurazioni Generali.

Tuttavia, proprio dopo quel blitz, Mediobanca ha smontato i suoi piani, che prevedevano per l’appunto la convocazione dell’assemblea dei suoi azionisti per l’OPS su Banca Generali, rimandando il tutto alla fine di settembre (con qualcuno che si è chiesto se la decisione fosse stata in qualche modo influenzata da UniCredit).

Si ricorda di fatto quanto deciso lo scorso 15 giugno da Piazzetta Cuccia:

Al tempo stesso alcuni soci, titolari di un investimento sia in Mediobanca sia in Assicurazioni Generali S.p.A. (“AG”), hanno sottolineato l’esigenza di conoscere le valutazioni e l’orientamento di AG rispetto alla proposta di Mediobanca al fine di potersi esprimere nell’assemblea della stessa Mediobanca, anche considerando che l’adesione di Assicurazioni Generali è essenziale per il perfezionamento dell’operazione (vista la soglia minima irrinunciabile del 50+1% apposta da Mediobanca all’Offerta)”.

Non solo ultimatum a Generali, hedge fund scommettono su rilancio MPS su Mediobanca

Ora siamo alla fine di luglio e, per quanto l’estate sia destinata a durare ancora un bel po’ e manchino ancora giorni a quella data del prossimo 25 settembre, Mediobanca vuole avere più chiara la situazione. Motivo per cui avrebbe inviato quella lettera a Generali, società che controlla Banca Generali, sollecitando la sua reazione.

Nel frattempo, oltre alle indiscrezioni de Il Sole 24 Ore si sono messi in evidenza altri rumor, tra cui quelli alla base del retroscena che è stato presentato oggi dal quotidiano La Stampa, secondo il quale gli hedge fund starebbero scommettendo sul rilancio di MPS per conquistare Mediobanca, mentre l’OPS, partita per l’appunto lo scorso 14 luglio, va avanti, ed è destinata a concludersi l’8 settembre, salvo possibili proroghe.

D’altronde, fa notare il quotidiano, le adesioni degli azionisti di Mediobanca all’OPS di MPS restano praticamente “ferme al palo” a fronte di una offerta, quella del Monte dei Paschi di Siena, che continua secondo Piazza Affari “ a rimanere a sconto del 2,5% rispetto ai valori di Borsa di Piazzetta Cuccia”.

Le novità di oggi non finiscono qui, in quanto oggi Il Corriere della Sera ha pubblicato anche le riflessioni dei numero uno di Luxottica, il CEO Francesco Milleri, anche presidente della holding della famiglia Del Vecchio Delfin, sull’offerta che MPS - di cui Delfin risulta tra i principali azionisti - ha promosso su Mediobanca.

OPS che Delfin - nelle vesti di azionista del Monte dei Paschi ma anche di Mediobanca, con partecipazioni pari rispettivamente al 9,9% e al 19,5% - considera secondo Milleri “molto interessante”.

Milleri non si è fermato qui, affermando che “ un eventuale adeguamento dell’offerta che rispecchi meglio l’andamento dei corsi di Borsa la renderebbe ancora più appetibile per gli investitori”.

I commenti di Equita su OPS MPS su Mediobanca dopo la benedizione di Milleri

A commentare il dossier è stata così oggi Equita che, nel riprendere le dichiarazioni rilasciate da Milleri nell’intervista, ha fatto notare che, “per quanto riguarda Generali, Milleri chiarisce che Delfin (in cui detiene circa il 10% del capitale) non ha aumentato ulteriormente la propria partecipazione, ma ha concluso il processo di autorizzazione in due giurisdizioni EU mancanti”, fattore che “ha consolidato la posizione sopra il 10%, soglia superata grazie alle operazioni di buyback di Generali”.

Milleri ha affrontato anche il dossier UniCredit, in cui Delfin è presente con una quota del 2%, con la holding che “continuerà a valutare l’andamento dei titoli e a considerare eventuali opportunità o realizzi, mantenendo un approccio da buon gestore”.

Equita SIM ha di conseguenza così commentato la partita MPS-Mediobanca, sulla scia delle ultime novità arrivate a Piazza Affari:

“Il prezzo di mercato di Mediobanca è a premio del 2,5% circa rispetto al prezzo implicito dell’offerta (ca. €380mn). Considerate le complessità legate al controllo della target, all’utilizzo delle DTA e alle potenziali sinergie, riteniamo che sia nell’interesse di MPS superare il 50% di adesioni, favorendo una maggiore accettabilità dell’operazione”.

Il che significa, hanno aggiunto gli analisti, che “un possibile adeguamento delle condizioni economiche - come suggerito anche da Milleri - potrebbe rappresentare la chiave per favorire una più ampia accettazione da parte degli investitori”.

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