Marchi di pasta, ecco quali usano grano italiano e quali no

Veronica Caliandro

06/11/2025

Non tutta la pasta prodotta in Italia è fatta con grano 100% di origine italiana. Ecco quali sono i marchi che usano solo grano italiano e quali no.

Marchi di pasta, ecco quali usano grano italiano e quali no

La pasta è senza dubbio il simbolo più riconosciuto del Made in Italy, un alimento che rappresenta cultura, tradizione e orgoglio nazionale. Tuttavia, dietro un piatto di spaghetti o di penne rigate non sempre si nasconde un ingrediente completamente tricolore.

Molti consumatori restano sorpresi quando scoprono che una parte significativa della pasta prodotta in Italia viene realizzata con grano coltivato all’estero. Il motivo è semplice: la produzione nazionale di grano duro non è sufficiente a coprire la domanda dell’industria. Secondo i dati Ismea 2024, infatti, ogni anno l’Italia produce poco più di 4 milioni di tonnellate di grano duro, ovvero una quantità insufficiente a coprire il fabbisogno dell’industria della pasta, che deve quindi ricorrere alle importazioni.

Per colmare questa carenza, le aziende importano materie prime da Paesi come Canada, Stati Uniti, Australia, Grecia o Francia. È una pratica storica, ma negli ultimi anni, con la crescente attenzione alla tracciabilità e alla sostenibilità, i consumatori italiani hanno iniziato a chiedere più trasparenza sull’origine del grano.

Dal 2018 le etichette devono indicare chiaramente la provenienza: “Paese di coltivazione del grano” e “Paese di molitura”. Grazie a questa norma, oggi è possibile sapere se la pasta che acquistiamo è davvero prodotta con grano italiano o con una miscela internazionale.

La preferenza dei consumatori per il grano italiano

Negli ultimi anni è cambiata profondamente la sensibilità dei consumatori, tanto che la domanda di pasta realizzata con grano coltivato in Italia è in costante aumento. Questa tendenza ha spinto molti produttori a rafforzare le filiere nazionali, creando accordi diretti con gli agricoltori per garantire qualità e stabilità dei prezzi.

Allo stesso tempo, l’aumento dei costi energetici e le tensioni geopolitiche, dovute ad esempio al Covid e alla guerra in Ucraina, hanno ridotto in parte le importazioni, favorendo la valorizzazione del grano domestico. Tuttavia, il percorso verso una “pasta tutta italiana” non è ancora completo. Alcuni marchi hanno convertito solo parte delle loro linee, mentre altri continuano a utilizzare grani esteri di alta qualità, spesso per esigenze tecniche o commerciali.

Per orientarsi meglio, oggi i produttori di pasta si possono raggruppare in tre categorie principali.

  • Ci sono i marchi che utilizzano esclusivamente grano italiano, investendo in filiere nazionali e garantendo una tracciabilità completa del prodotto.
  • Altri brand, invece, impiegano grano italiano solo in parte, alternando linee completamente nazionali ad altre realizzate con miscele di grani italiani e esteri.
  • Infine, esistono marchi che non utilizzano esclusivamente grano italiano o che non rendono chiara la provenienza, spesso ricorrendo a grani Ue o extra Ue.

Marchi che utilizzano solo grano italiano

Negli ultimi anni sono sempre di più i produttori che hanno scelto di realizzare pasta esclusivamente con grano duro coltivato in Italia. Queste aziende hanno investito in filiere nazionali, firmando accordi diretti con gli agricoltori e valorizzando il legame con il territorio. Ecco i principali marchi che dichiarano l’uso di grano 100% italiano.

  • Antonio Amato: pasta realizzata con grano 100% italiano macinato fresco nel mulino di Salerno.
  • Armando: filiera 100% italiana certificata, con accordi diretti con oltre 1.200 agricoltori.
  • Despar Premium: linea di pasta di semola con grano esclusivamente italiano.
  • Felicetti: utilizza solo grano duro biologico coltivato in Italia per alcune linee.
  • Granoro Dedicato: linea prodotta esclusivamente con grano pugliese tracciato.
  • Girolomoni: pasta biologica da grano coltivato in Italia, nel rispetto dell’agricoltura sostenibile.
  • La Molisana: utilizza esclusivamente grano coltivato in Italia, in particolare da Molise, Puglia e Marche.
  • Sgambaro: 100% grano italiano, con attenzione alla sostenibilità e alla qualità proteica.
  • Voiello: produce con Grano Aureo, una varietà italiana ad alto contenuto proteico.
  • Coop Fior Fiore, Conad Verso Natura e Vivi Verde Coop: private label che propongono pasta biologica o integrale 100% grano italiano.

Marchi che utilizzano grano italiano solo in parte

Alcuni produttori impiegano una combinazione di grani di diversa provenienza per garantire una qualità costante. Questa scelta consente di mantenere standard elevati di tenuta di cottura e di esportare grandi volumi di prodotto. Ecco di seguito alcuni marchi che usano un mix di grani italiani ed esteri.

  • Carrefour Selection: grano Ue e non Ue, indicato in etichetta.
  • Conad Classica: mix di grani italiani ed esteri per garantire stabilità di prezzo e qualità costante.
  • De Cecco: una miscela grani italiani, europei e non Ue, selezionati per contenuto proteico.
  • Divella: impiega grano italiano ed estero a seconda della disponibilità annuale.
  • Garofalo: combina grani italiani e australiani per garantire struttura e sapore.
  • Granoro Classica: utilizza miscele di grano italiano e importato, specificando l’origine in etichetta.
  • Reggia: provenienza mista da Italia, Ue e Paesi extra Ue.

Marchi che non dichiarano chiaramente la provenienza o usano grano estero

Esistono infine marchi che non specificano nel dettaglio l’origine del grano, o che utilizzano principalmente forniture estere per motivi di costo o disponibilità. La dicitura “grano Ue e non Ue”, obbligatoria per legge, compare spesso in etichetta. Ecco alcuni esempi.

  • MD Pasta Reale: la confezione riporta “grano Ue e non Ue”.
  • In’s Novella: origine mista, indicata genericamente come “Ue e non Ue”.
  • Lidl Combino: grano proveniente da diversi Paesi dell’Unione Europea e extra Ue.

Questi marchi puntano su prezzi accessibili e grandi volumi di distribuzione e rispettano comunque gli standard di qualità e sicurezza alimentare previsti dalla normativa europea.

Verso una pasta sempre più italiana e sostenibile

Il percorso verso una pasta 100% italiana è ancora in corso, ma le prospettive per il futuro sono incoraggianti. La crescente attenzione dei consumatori alla qualità e alla tracciabilità spinge sempre più marchi a rafforzare filiere nazionali e collaborazioni dirette con gli agricoltori. Questo non solo garantisce prodotti migliori sulle nostre tavole, ma contribuisce anche a sostenere l’economia locale, ridurre l’impatto ambientale e valorizzare le varietà di grano italiano più pregiate.

In un mercato globale sempre più competitivo, scegliere pasta prodotta con grano italiano significa sostenere una cultura millenaria, proteggere la biodiversità delle coltivazioni locali e promuovere un Made in Italy autentico e riconoscibile. La sfida per i prossimi anni sarà estendere sempre più queste pratiche a tutti i segmenti del mercato, rendendo la pasta italiana non solo un simbolo di gusto e tradizione, ma anche un esempio di sostenibilità e trasparenza alimentare.

Sebbene il testo presenti indicazioni aggiornate sulle filiere dei principali marchi di pasta, è sempre consigliabile verificare direttamente le etichette dei prodotti acquistati, perché le informazioni sulle origini del grano possono cambiare nel tempo e potrebbero riguardare solo alcune linee di un marchio. Alcuni dati riportati provengono da fonti pubbliche disponibili online e potrebbero non riflettere eventuali aggiornamenti recenti delle aziende.

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