La Cina e la guerra dei fast food: perché le catene occidentali sono sotto pressione

Federico Giuliani

8 Dicembre 2025 - 07:07

Le multinazionali occidentali stanno perdendo quote di mercato in Cina a favore di rivali locali: ecco cosa succede nel settore dei fast food

La Cina e la guerra dei fast food: perché le catene occidentali sono sotto pressione

La tendenza che stiamo per raccontare riguarda un po’ tutte le aziende occidentali, di ogni settore ed estrazione. In Cina, già da qualche anno, succede che le multinazionali europee e statunitensi si ritrovano a fare i conti con l’improvvisa ascesa di rivali locali.

Mettendo insieme gli effetti della guerra commerciale in corso con gli Usa, le tensioni globali e un non irrilevante sentimento di rivalsa, succede anche che i consumatori cinesi preferiscano acquistare i prodotti autoctoni al posto di quelli stranieri. È così che attori del calibro di Apple, Volkswagen, McDonald’s e Nike hanno perso importanti quote di mercato a scapito di concorrenti come Xiaomi, BYD, Mixue e Li-Ning, più convenienti in termini di rapporti tra costi e benefici, ma soprattutto Made in China.

Il trend è particolarmente visibile nel campo dei fast food, dove i vecchi colossi stranieri che intendono continuare a fare business in Cina sono costretti a cambiare intere strategie. In ordine di tempo, Starbucks (che pure un fast food non è) e Burger King sono state le ultime catene a modificare il loro modus operandi. Come? Vendendo una parte delle loro quote a partner locali nella speranza di affinare piani d’azione efficaci in grado di guidare nuove espansioni oltre la Muraglia. [...]

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