Manovra, tutte le frasi di Giorgetti sul principio morale, su Papa Leone e su quella cosa “odiosa”

Laura Naka Antonelli

14/10/2025

Manovra da 18 miliardi. Il ministro Giancarlo Giorgetti commenta il nodo del debito, e non solo.

Manovra, tutte le frasi di Giorgetti sul principio morale, su Papa Leone e su quella cosa “odiosa”

Alla fine sì, Papa Leone, il miracolo sulla manovra, lo ha fatto. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha detto oggi, martedì 14 ottobre 2025 a margine del Forum di Coldiretti, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto se Papa Leone, oggi al Quirinale, fosse riuscito a fare un miracolo sulla legge di bilancio 2026 del governo Meloni.

Era stato lo stesso Giorgetti, stamattina, nel commentare la visita del Papa al Quirinale, a manifestare la speranza che il Santo Padre potesse fare un miracolo sulla manovra: “ Se il Papa fa il miracolo partoriamo la manovra, se non fa il miracolo non la partoriamo”.

Manovra Meloni, Giorgetti: “Papa Leone ha fatto il miracolo”

Visto l’esito positivo del Consiglio dei ministri, il titolare del Tesoro, scherzando con i giornalisti, ha potuto dare la buona notizia: “ Papa Leone ha fatto il miracolo ”.

Va detto comunque che oggi il ministro Giorgetti ha semplicemente presentato al CdM i punti salienti della manovra illustrando, si legge nel comunicato di Palazzo Chigi, “ il Documento programmatico di bilancio (DPB) che, conformemente a quanto previsto dalla normativa, sarà trasmesso al Parlamento e alla Commissione europea ”.

Il testo definitivo della legge di bilancio, dunque, non è stato ancora sfornato: la data da segnarsi sul calendario è quella di venerdì, quando il testo finale della legge di bilancio 2026 sarà esaminato da un nuovo Consiglio dei ministri.

Così come ha reso noto Palazzo Chigi, la manovra “complessivamente, dispone interventi per circa 18 miliardi medi annui ”.

Giorgetti presenta il principio morale sul debito pubblico e parla della “odiosa” spesa per gli interessi

A margine del Forum di Coldiretti, Giorgetti ha rilasciato altre dichiarazioni, che hanno confermato il suo ruolo ufficiale di guardiano dei conti pubblici italiani:

“Noi non creiamo nuovo debito per le nuove generazioni. E’ un principio morale prima che contabile”.

La spina del debito pubblico è stata rimarcata anche laddove Giorgetti ha dovuto ammettere la presenza della zavorra rappresentata dalla spesa per gli interessi, così sottolineando:

Ricordo che io prima ancora di decidere come allocare le risorse agli altri ministri, parto da -80 miliardi che sono gli interessi che devo comunque pagare a prescindere dalle richieste”. E “ritengo che questa sia una delle spese più odiose in assoluto ”, ha detto ancora il ministro, che poco prima aveva ricordato quanto importante sia per ogni Paese tenere i conti pubblici in ordine: “Quando hai dimostrato di essere responsabile, puoi anche permetterti di parlare, se sei all’angolo come la pecora nera devi chiedere il permesso di parlare ”, ha sottolineato, nel riferirsi alle condizioni in cui versano le finanze pubbliche dell’Italia.

Legge di bilancio 2026, Giorgetti: sostenere potere di acquisto e assicurare sostenibilità conti

Così ancora il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, stando al comunicato diramato dal MEF, che ha sottolineato che ieri il titolare del Tesoro ha illustrato anche i punti principali del disegno di legge di bilancio per il triennio 2026-2028, oltre a presentare Documento programmatico di bilancio DPB (che sarà trasmesso alla Commissione Europea entro la giornata di oggi, 15 ottobre).

“La manovra di finanza pubblica interviene in un contesto in cui permangono forti elementi di incertezza l’impegno del Governo, in questo scenario, è proseguire da un lato nell’azione di sostegno del potere di acquisto delle famiglie, delle imprese e per il sociale, dall’altro assicurare la sostenibilità della finanza pubblica. Essa è coerente con il percorso della spesa netta indicato nel Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029 e confermato nel Documento programmatico di finanza pubblica 2025”.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha confermato che “nella manovra, nella quale saranno definite anche le iniziative di pacificazione fiscale rivolte ai contribuenti e sulle pensioni (aspettativa di vita), sono previsti, complessivamente, interventi per circa 18 miliardi medi annui ”.

Per quanto riguarda le coperture, “oltre agli effetti di miglioramento del quadro di finanza pubblica anche dovuti alla rimodulazione del PNRR, concorrono al finanziamento della manovra, sul versante delle entrate, le risorse reperite a carico degli intermediari finanziari e assicurativi e, dal lato della spesa, interventi sugli stanziamenti di bilancio”.

Confermata dunque l’intenzione del governo Meloni di (ri)chiamare all’appello le banche e anche le assicurazioni per finanziare la legge di bilancio del 2026.

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