Licenziato per assenza dal lavoro durante la malattia. Il tribunale dà ragione al lavoratore e obbliga l’azienda a risarcirlo

Ilena D’Errico

14 Ottobre 2025 - 22:07

In alcuni casi puoi essere licenziato durante la malattia, ma non sempre. Questo lavoratore ha infatti ottenuto il risarcimento in tribunale. Ecco cosa devono sapere dipendenti e datori.

Licenziato per assenza dal lavoro durante la malattia. Il tribunale dà ragione al lavoratore e obbliga l’azienda a risarcirlo

Si conclude finalmente la causa intentata da un lavoratore licenziato durante la malattia, che ottiene così giustizia. Il tribunale ha dichiarato il licenziamento illegittimo e obbligato l’azienda a pagare un risarcimento. La vicenda è avvenuta in Portogallo, ma la tutela dei lavoratori con problemi di salute è un tema che riguarda tutti e che richiede attenzione in tutto il contesto europeo. La normativa comunitaria e le leggi nazionali sono piuttosto premurose, ma quando non vengono rispettate è necessario farle valere in tribunale. Ecco perché è essenziale che tutti i dipendenti conoscano i propri diritti, oltre ai doveri, insieme ai datori di lavoro. Questi ultimi, infatti, devono sapere come tutelare i propri interessi senza violare la legge, rischiando altrimenti grosse conseguenze.

Licenziato durante la malattia ottiene il risarcimento

La storia di questo lavoratore portoghese non è troppo distante da quella di centinaia di italiani penalizzati nell’impiego a causa di una salute precaria. Le lunghe assenze che alcune condizioni possono comportare possono risultare un onere troppo gravoso per le aziende, ma licenziare i dipendenti ingiustamente non può essere una soluzione. Non soltanto si ledono i diritti delle persone e si rischiano sanzioni, ma si perdono più soldi di quelli che si sperava di recuperare. In questo caso specifico, però, il datore di lavoro aveva comunque una motivazione apparentemente coerente per terminare il contratto con il dipendente malato.

Quest’ultimo non ha infatti comunicato le assenze nei tempi e nei modi previsti, esponendosi a un provvedimento disciplinare. Nonostante ciò, il licenziamento è stato ritenuto una misura eccessiva dalla Corte d’Appello di Lisbona (sentenza n. 27862/21.5T8LSB.L1-4). Di fatto, l’ordinamento portoghese impone ai dipendenti di comunicare le assenze preventivabili con almeno 5 giorni di anticipo, mentre quelle improvvise devono comunque essere comunicate il prima possibile. Dal giorno della comunicazione, poi, l’azienda può richiedere di fornire una prova sul motivo dell’assenza entro 15 giorni.

Un obbligo semplice da rispettare, perché il certificato medico elettronico viene inviato all’ente previdenziale e al datore di lavoro, sostituito per le assenze fino a 3 giorni con un’autocertificazione. In ogni caso, il dipendente di questa storia non ha rispettato i termini di comunicazione con il datore di lavoro, che ha quindi optato per un licenziamento disciplinare.

In Portogallo, proprio come in Italia, le sanzioni disciplinari devono tuttavia essere rapportate precisamente alla gravità del fatto commesso, tenendo conto di tutte le circostanze utili. L’inadempimento del lavoratore è stato ritenuto piuttosto lieve, soprattutto perché il datore di lavoro era comunque già a conoscenza dei problemi del salute del dipendente (quindi le assenze non sono state davvero improvvise). Non solo, la legge portoghese prevede una sospensione del contratto di lavoro in caso di congedi per malattia superiori a 30 giorni. La mancata comunicazione non può essere considerata una violazione così grave da giustificare il licenziamento quando avviene con un contratto sospeso, quindi l’azienda dovrà corrispondere un’indennità pari a 800 euro per ogni anno (o frazione annua a seconda del periodo) di anzianità.

Licenziamenti durante la malattia

Questo caso invita a riflettere più accuratamente sui diritti dei lavoratori e sulla proporzionalità richiesta per l’applicazione delle sanzioni disciplinari. Bisogna però evidenziare anche che non è automaticamente illegittimo il licenziamento durante la malattia, né in Portogallo né in Italia. La causa del licenziamento non può essere la malattia, ma il contratto di lavoro può terminare per motivi disciplinari, organizzativi o produttivi. Resta sempre necessario rispettare le regole previste dalla legge, diverse a seconda del motivo del licenziamento.

Per il provvedimento disciplinare è sempre fondamentale che ci sia una corrispondenza tra la gravità della sanzione e quella della violazione. I licenziamenti legittimi più comuni durante la malattia (oltre al superamento del periodo di comporto) riguardano difatti le malattie simulate, lo svolgimento di attività incompatibili o addirittura di altri lavori, ma anche la ripetuta e ingiustificata assenza ai controlli fiscali.

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