Legge di Bilancio, governo nel caos: perché litigano Meloni e Salvini

Alessandro Cipolla

27 Ottobre 2023 - 12:52

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La legge di Bilancio 2024 è stata approvata dal Cdm ma il testo non è ancora approdato in Parlamento e ora potrebbe essere rivisto: tra Meloni e Salvini ormai è scontro totale.

Legge di Bilancio, governo nel caos: perché litigano Meloni e Salvini

La legge di Bilancio 2024 è per buona parte da riscrivere. Può sembrare un paradosso perché siamo ormai quasi a novembre e il testo, da calendario, sarebbe dovuto essere approdato in Parlamento lo scorso 20 ottobre.

Se poi consideriamo che dieci giorni fa durante il Consiglio dei ministri “la Legge di bilancio è stata approvata in poco più di un’ora, a tempo di record” come sottolineato da Giorgia Meloni, appare evidente il caos che sembrerebbe regnare all’interno della maggioranza di governo.

Dopo che è stata resa nota la bozza della legge di Bilancio 2024, nel centrodestra è iniziato una sorta di tutti contro tutti, come se in sede di Consiglio dei ministri il testo fosse stato approvato a scatola chiusa.

Forse Matteo Salvini poteva prendersi qualche minuto in più per leggere in maniera approfondita il paragrafo riguardante le pensioni, ma anche la premier si racconta che sarebbe sobbalzata quando ha letto dei presunti pignoramenti dei conti correntenon se ne parla, questa norma non passa”.

Fatto sta che Salvini nelle ultime ore ha iniziato a picconare la manovra che, nelle intenzioni della presidente del Consiglio, sarebbe dovuta essere blindata. Stando a La Repubblica, Meloni sarebbe stufa dei continui attacchi da parte del leader della Lega “basta con gli agguati, non mi farò logorare”.

Sullo sfondo della partita che si sta giocando sulla legge di Bilancio c’è quella tutta politica in vista delle elezioni europee di giugno: Salvini ha come obiettivo il ritorno in doppia cifra ma, per il Carroccio, l’unico modo per crescere è quello di togliere voti a Fratelli d’Italia.

Legge di Bilancio 2024: governo Meloni in confusione

Quello che sta avvenendo all’interno della maggioranza di governo appare essere kafkiano: la legge di Bilancio 2024 approvata in un’ora dal Consiglio dei ministri non sembrerebbe piacere a nessuno.

Palazzo Tesoro così con una nota si è affrettato a sottolineare che “le indiscrezioni giornalistiche sulla legge di stabilità pubblicate in questi giorni su diversi temi di grande interesse (ad esempio pensioni, tasse, presunti prelievi da conti correnti e altro) sono frutto di bozze non definitive, non diffuse da Mef e dunque da ritenersi non attendibili”.

Al ministero dell’Economia così starebbero riscrivendo le parti più contestate della legge di Bilancio 2024: Salvini potrebbe in parte spuntarla sulle pensioni, con il ritorno a Quota 103 - invece che 104 - ma sempre con le penalizzazioni assai contestate dalle associazioni di categoria.

Di certo sarà modificata la parte riguardante i conti corrente, se non eliminata del tutto, mentre Forza Italia vorrebbe rivedere il capitolo riguardante l’aumento dal 21 al 26% della cedolare secca sugli affitti brevi.

Per fortuna che Giorgia Meloni durante la conferenza stampa - senza domande ca va sans dire - a seguito dell’approvazione del Cdm ha parlato di “dimostrazione dell’unità di vedute del Consiglio dei Ministri e della maggioranza che sostiene il governo”.

La legge di Bilancio che sarebbe dovuta approdare in Parlamento una settimana fa è impantanata invece al Mef, preda delle richieste dei partiti che di colpo si sono svegliati dopo aver sonnecchiato probabilmente in sede di Consiglio dei ministri.

Il governo vorrebbe approvare la manovra entro metà dicembre, limitando al massimo gli emendamenti della maggioranza mentre quelli dell’opposizione rischiano di essere cestinati senza molta possibilità di trattativa.

Il rischio maggiore per la maggioranza però è l’acuirsi dello scontro tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini: i due si narra che non si siano mai particolarmente amati, con la loro alleanza obtorto collo che potrebbe iniziare a scricchiolare man mano che ci avvicineremo alle elezioni europee di giugno.

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