Pignoramenti lampo, le mani del Fisco arrivano ai conti correnti degli italiani

Patrizia Del Pidio

25 Ottobre 2023 - 14:43

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Il Fisco avrà accesso telematico ai conti correnti dei contribuenti debitori per procedere a pignoramenti sempre più veloci. Vediamo tutte le novità in Legge di Bilancio.

Pignoramenti lampo, le mani del Fisco arrivano ai conti correnti degli italiani

Il Fisco, come un polipo, allunga i suoi tentacoli anche sui conti correnti dei contribuenti per procedere a pignoramenti lampo. Se ne era già parlato qualche mese fa e il tutto si era concluso con un nulla di fatto per la poca tutela che avrebbero avuto i debitori.

Ora la norma è stata rivista e studiata diversamente permettendo all’Agenzia delle Entrate Riscossione di avere un accesso telematico direttamente sui conti correnti degli italiani debitori. In questo modo potrà effettuare pignoramenti molto più velocemente saltando lo step di richiedere all’istituto di credito informazioni sulle giacenze. Gli istituti di credito, quindi, appariranno solo come coloro che saranno intimati al pagamento come creditori terzi.

Pignoramenti lampo: più veloci di 30 giorni

Le mani del Fisco arrivano sui conti correnti degli italiani: l’ente di riscossione (Agenzia delle Entrate Riscossione) avrà accesso telematico ai conti correnti dei debitori senza dover più richiedere all’istituto di credito informazioni sulle giacenze per capire se il pignoramento possa andare a buon fine, per poi procedere alla richiesta del pignoramento stesso.

Le procedure, avendo accesso ai dati, si velocizzano di circa un mese visto che l’Ader saprà a priori la disponibilità delle giacenze del debitore, senza doverla richiedere, anche se presente su più operatori finanziari. In questo modo l’agente di riscossione dovrà procedere solo a redigere e notificare telematicamente all’istituto di credito l’ordine di pagamento.

Ovviamente la notifica di pagamento deve essere comunicata non solo alla banca, ma anche al debitore non oltre 30 giorni dopo averla notificata all’istituto di credito. In caso contrario l’intero procedimento sarà da considerare nulla.

Aumento delle aliquote di alcune tassazioni

L’articolo 23 della bozza di legge di Bilancio prevede diverse misure a contrasto all’evasione fiscale procedendo al tempo stesso a razionalizzare le procedure di compensazione dei crediti e il pignoramento dei rapporti finanziari.

Tra le novità di rilievo ricordiamo:

  • innalzamento dall’8% all’11% dell’aliquota di ritenuta per bonifici effettuati per la detrazione collegate a bonus edilizi;
  • per chi detiene attività finanziarie o immobili all’estero raddoppia l’Ivafe che passa dall’attuale 2% al 4%;
  • l’Ivie viene innalzata dall’attuale 0,76% all’1,04%.

Stretta sulle compensazioni

I crediti Inps potranno essere utilizzati solo con F24 telematici e solo dopo l’invio della dichiarazione dei redditi. Per chi ha importi a ruolo scaduti, invece, c’è il divieto totale alla possibilità di compensare. Sulle compensazioni, quindi, si assiste a una doppia stretta:

  • una per i maxi debitori: per chi ha iscrizioni a ruolo per imposte erariali o accertamenti esecutivi affidati all’agente di riscossione per importi superiori a 100mila euro, con termini di pagamento scaduti, c’è l’inibizione totale a servirsi della compensazione;
  • una per i contributi previdenziali Inps: può essere utilizzata a partire dal decimo giorno successivo alla presentazione della dichiarazione dei redditi in cui emerge un credito per gli iscritti alla gestione artigiani e commercianti o alla gestione separata Inps. Per i datori di lavoro non agricolo si potrà utilizzare la compensazione dal quindicesimo giorno successivo a quello in cui si deve presentare la trasmissione telematica dei dati retributivi necessari per il calcolo dei contributi da cui emerge il credito. Per gli agricoli, invece, si potrà utilizzare la compensazione dalla scadenza del versamento della dichiarazione della mano d’opera da cui emerge il credito.

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