Le migliori economie del mondo nel 2023. Il primo posto in Europa

Violetta Silvestri

23/12/2023

26/12/2023 - 15:14

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Quali sono state le migliori economie mondiali del 2023? In una speciale classifica dell’Economist, spiccano le nazioni con performance degne di nota. Al primo posto c’è un Paese europeo, ecco quale.

Le migliori economie del mondo nel 2023. Il primo posto in Europa

Qual è stata la migliore economia del mondo nel 2023?

La classifica dei Paesi che hanno registrato un mix di valori economici positivi durante l’anno è stata stilata da The Economist, con risultati interessanti, soprattutto per il podio. L’Europa, infatti, ha guadagnato il primo posto, con uno Stato più forte degli altri grazie ai suoi risultati. Il segnale è sorprendente se si considera che il vecchio continente probabilmente chiuderà l’anno in recessione.

L’analisi si è basata su cinque indicatori - inflazione, “ampiezza dell’inflazione”, Pil, occupazione e performance del mercato azionario – e ha incluso 35 Stati considerati ricchi o comunque su un buon livello di sviluppo.

Il contesto che fa da sfondo alla classifica delle migliori economie del mondo è quello di un anno complesso e pieno di insidie, che però ha evitato la catastrofe. Quasi tutti si aspettavano una recessione globale nel 2023 spinta da banchieri centrali aggressivi contro l’inflazione elevata, ma il Pil globale è probabilmente cresciuto del 3%. I mercati del lavoro hanno retto. L’inflazione è in calo. I mercati azionari sono saliti del 20%.

In questa cornice, The Economist ha inserito le migliori economie mondiali del 2023, con spunti di riflessione preziosi per capire i problemi non risolti durante l’anno che sono già sfide economiche aperte per il 2024.

Le 10 migliori economie del mondo 2023: il Paese più virtuoso in Europa

In cima alla classifica delle migliori economie mondiali dell’anno, secondo il calcolo degli analisti di The Economist, per il secondo anno consecutivo c’è la Grecia: un risultato notevole per un’economia che fino a poco tempo fa era la “malata d’Europa”, impegnata in una ripresa incerta e drammatica per molti versi. Il suo debito non più spazzatura ha sorpreso analisti e osservatori.

A parte la Corea del Sud, molti degli altri Stati di spicco si trovano nelle Americhe. Gli Stati Uniti arrivano terzi. Canada e Cile non sono molto indietro. Si nota che le economie meno prestanti comprendono Paesi del Nord Europa, tra cui Gran Bretagna, Germania, Svezia e, in ultima posizione, Finlandia, solitamente considerati virtuosi.

Di seguito, la classifica dei 10 Paesi con la migliore economia del mondo del 2023 in base ai calcoli dei 5 indicatori dell’Economist:

  • 1. Grecia;
  • 2. Corea del Sud;
  • 3. Stati Uniti;
  • 4. Israele;
  • 5. Lussemburgo;
  • 6. Canada;
  • 7. Cile;
  • 8. Portogallo;
  • 9. Spagna;
  • 10. Polonia

Gli Usa hanno registrato buone performance soprattutto per Pil e occupazione, tanto da allontanare i venti di recessione che diversi analisti avevano previsto per il 2023, come conseguenza della politica monetaria Fed sui rialzi dei tassi. La prima potenza mondiale ha invece beneficiato di una produzione energetica record e degli effetti di un generoso stimolo fiscale attuato nel 2020 e nel 2021.

Gli Usa potrebbero aver così trainato altri Paesi. L’occupazione canadese, per esempio, è aumentata rapidamente. Nonostante la guerra con Hamas, Israele, che considera l’America il suo principale partner commerciale, è al quarto posto nella classifica generale.

Il mercato azionario statunitense, pieno di aziende pronte a trarre vantaggio dalla rivoluzione dell’intelligenza artificiale, al netto dell’inflazione, ha avuto un risultato mediocre. Da osservare, invece, che il mercato azionario australiano, nel quale pesano molto le società di materie prime, ha sottoperformato con i prezzi delle commodities in calo nel 2023. Le azioni in Finlandia sono crollate.

Sorpresa Grecia: perché la nazione brilla

Gli osservatori dell’Economist hanno evidenziato che il mercato azionario è aumentato di oltre il 40% in Grecia.

Gli investitori hanno guardato con occhi nuovi alle aziende greche mentre il governo ha messo in atto una serie di riforme a favore del mercato. Anche se il Paese è ancora molto più povero di quanto non fosse prima del suo crollo all’inizio degli anni 2010, in una recente dichiarazione il FMI ha elogiato “la trasformazione digitale dell’economia” e “la crescente concorrenza di mercato”.

Secondo le previsioni del Fondo monetario internazionale di novembre, l’economia della Grecia dovrebbe espandersi del 2,5% quest’anno grazie alla forte domanda interna, agli investimenti e ai fondi dell’Unione europea.

In una analisi del New York Times di fine settembre, si è messo in evidenza la trasformazione greca: carica di debiti che non poteva ripagare, il Paese ha rischiato di mandare in pezzi l’Eurozona dieci anni fa. Oggi è una delle economie europee in più rapida crescita. In un significativo riconoscimento di questa svolta, le agenzie di rating del credito hanno migliorato la loro valutazione del debito della Grecia e hanno aperto le porte ai grandi investitori stranieri.

DBRS Morningstar ha aumentato il rating del debito di Atene a investment grade, una mossa che apre le porte all’acquisto delle obbligazioni emesse dal governo. E ridurrà i costi di finanziamento per le famiglie, le imprese e il governo dopo che la Bce ha alzato i tassi di interesse per combattere l’inflazione.

Moody’s, la più temuta tra le agenzie, ha alzato il rating del debito della Grecia il 15 settembre di due livelli, appena al di sotto dell’investment grade, citando profondi cambiamenti strutturali nell’economia, nelle finanze e nel sistema bancario.

I punti deboli delle economie mondiali: un avvertimento per il 2024?

L’analisi di The Economist è utile anche per far emergere nodi non ancora sciolti per l’economia globale. Per esempio, l’aumento dei prezzi è stata la grande sfida del 2023.

Il Giappone e la Corea del Sud hanno tenuto sotto controllo l’inflazione. In Svizzera i prezzi base sono aumentati solo dell’1,3% su base annua. Altrove in Europa, tuttavia, molti Paesi sono ancora sottoposti a forti pressioni. In Ungheria, l’inflazione di fondo è pari a circa l’11% su base annua. Anche la Finlandia è in difficoltà.

Nella maggior parte degli Stati sotto analisi, l’inflazione sta diventando meno radicata, misurata dall’“ampiezza dell’inflazione”, che calcola la quota degli articoli nel paniere dei prezzi al consumo in cui i prezzi aumentano di oltre il 2% su base annua.

Le banche centrali in Paesi come il Cile e la Corea del Sud hanno aumentato i tassi di interesse in modo aggressivo nel 2022, prima di molti altri nel mondo ricco, e ora sembrano raccoglierne i benefici. In Corea del Sud, l’ampiezza dell’inflazione è scesa dal 73% al 60%. Anche i banchieri centrali in America e Canada, dove l’ampiezza dell’inflazione è diminuita con maggiore evidenza, possono iniziare a fare un bilancio positivo.

Per quanto riguarda la crescita dell’occupazione e del Pil, i dati dell’Economist suggeriscono che nessun Paese è andato particolarmente bene nel 2023. Tuttavia, solo una piccola minoranza ha visto un calo del Pil.

L’Irlanda ha registrato la performance peggiore, con un calo del 4,1%. Anche la Gran Bretagna e la Germania hanno registrato risultati deludenti. Berlino è alle prese con le conseguenze dello shock dei prezzi energetici e della crescente concorrenza delle auto cinesi importate. La Gran Bretagna sta ancora affrontando le conseguenze della Brexit.

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