Cosa cambia per i lavoratori dipendenti con la legge di Bilancio 2023

Giacomo Andreoli

24 Novembre 2022 - 15:57

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Con la manovra il governo Meloni ha introdotto alcune novità per i lavoratori dipendenti, a partire dal taglio del cuneo fiscale per chi ha i redditi più bassi. Ecco tutte le misure a loro favore.

Cosa cambia per i lavoratori dipendenti con la legge di Bilancio 2023

Con la legge di Bilancio 2023 sono in arrivo alcune novità per i lavoratori dipendenti, sia nel settore pubblico che nel privato. Il governo Meloni ha infatti deciso di aumentare gli stipendi di coloro che hanno i salari più bassi e per alcune categorie (come medici e infermieri dei pronto soccorso), ma anche di detassare i premi di produttività e di dare una piccola mano a camerieri e receptionist.

Dal 1° gennaio del 2023, quindi, arriveranno degli aiuti in busta paga, che tuttavia rischiano di riguardare solo una platea ristretta di lavoratori. Sono infatti coinvolti da queste misure coloro che guadagnano fino a 35mila euro annui, hanno premi di produttività o ricevono mance.

Per ora, invece, non ci sarà alcuna forma di flat tax sull’Irpef dovuto dai dipendenti allo Stato, mentre la totale detassazione dei fringe benefit fino a 3mila euro scadrà a fine dicembre, cambiamenti alla manovra last minute permettendo.

Stipendi, quali lavoratori riceveranno l’aumento in busta paga

Per tutti coloro che guadagnano fino a 35mila euro lordi è stato confermato per il 2023 lo sgravio contributivo voluto dal governo Draghi, con il taglio del cuneo fiscale al 2%. Lo sconto sui contributi, coperto dallo Stato, crescerà poi al 3% per coloro che hanno redditi annui fino a 20mila euro, sempre lordi. Per entrambi i calcoli vanno considerate all’interno del computo totale anche tredicesima e quattordicesima.

Gli stipendi di chi guadagna ogni mese da 1.538 a 2.692 euro resteranno uguali. I benefici ci saranno per chi ne guadagna meno di 20mila all’anno. In questo modo chi ad esempio prende mille euro in busta paga avrà un aumento netto di 10 euro. Per gli stipendi lordi da 1.300 euro la cifra sale a 13 euro, per chi ne prende 1.500 euro sarà di 15 euro.

Aumento di indennità per medici e infermieri

La manovra prevede anche uno stanziamento di 200 milioni di euro per aumentare dal 2024 l’indennità di medici e infermieri che lavorano nei pronto soccorso. Questa parte dello stipendio sarà un ulteriore “riconoscimento delle particolari condizioni di lavoro svolto negli ultimi due anni e mezzo, soprattutto durante la pandemia”.

Verrà conteggiata dal 1° gennaio 2024 sulla base della presenza in servizio. Le indennità, poi, si sommeranno all’aumento di stipendio previsto per infermieri e personale sanitario con il rinnovo del contratto 2019-2021.

Crescono i premi di produttività?

Vengono poi detassati (dal 10% al 5%) i premi di produttività o di produzione fino a 3mila euro in busta paga. Si tratta di compensi aggiuntivi alla retribuzione base, che possono essere fissi o discrezionali e di solito scattano se vengono raggiunti determinati obiettivi aziendali. La misura varrà almeno per tutto il 2023.

Il nodo dei fringe benefit

Scadrà invece il 31 dicembre la totale detassazione dei fringe benefit. Si tratta di voucher di welfare aziendale, forniti dalle società tramite apposite piattaforme. Possono essere usati per pagare visite mediche, utilizzare auto aziendali, coprire abbonamenti ai trasporti locali, comprare alcuni beni convenzionati (come gli elettrodomestici) e da qualche mese anche per pagare le bollette domestiche di gas e luce.

La platea dei lavoratori coinvolti, cioè quelli che già ricevono questi benefit, sarebbe circa il 17% del totale. Per gli altri, a partire dai dipendenti delle piccole e medie imprese, sarà difficile, oltre che oneroso, predisporre da zero le piattaforme per concedere l’aiuto in busta paga.

Mance più alte per camerieri e receptionist

La legge di Bilancio riduce poi la tassa sulle mance al 5%. La misura è stata pensata per provare a incentivare i lavoratori del settore del turismo, in pratica trovare camerieri e receptionist degli alberghi, di cui c’è carenza.

Nella bozza della manovra l’agevolazione viene considerata valida “anche” per i pagamenti elettronici. Sembra quindi voler dire che si applicherà a tutte le mance, comprese quelle consegnate a mano al lavoratore. Sicuramente l’aliquota calerà per le mance che finiscono nell’incasso del datore di lavoro e poi vengono girate al dipendente in busta paga.

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