Si dimette, ma prima di lasciare il lavoro cancella tutti i nomi dei debitori della società. Un folle gesto che potrebbe costare caro (alla lavoratrice).
È sempre bene proteggere i dati aziendali dalle azioni di quei lavoratori che per errore o per dolo rischiano di comprometterne l’integrità provocando un ingente danno economico.
Avere un backup dei dati protetto da una password che solo in pochi conoscono è fondamentale, come insegna una storia diventata virale in questi giorni su TikTok che racconta della vendetta di una lavoratrice che prima di lasciare il lavoro ha provato, non necessariamente riuscendoci, a danneggiare l’azienda filmando il tutto.
Lascia il lavoro ma prima di andarsene cancella i nomi di tutti i debitori
Non sempre ovviamente ci si lascia in buoni rapporti con l’ultimo datore di lavoro: non per questo però si è legittimati a intraprendere delle azioni allo scopo intenzionale di provocare un danno economico all’azienda.
Ad esempio, vi abbiamo già raccontato della storia della Ncs, una società di servizi informatici di Singapore che ha pagato con un danno di 634.000 euro la disattenzione di non togliere gli accessi ai programmi aziendali a un lavoratore appena licenziato, ma non è un caso isolato. Di recente, ad esempio, su TikTok è andato virale il video di una donna che dopo essersi dimessa dall’azienda ha deciso di lasciare un piccolo “regalo” di addio, filmandosi mentre accedendo a un file Excel ha cancellato tutta la colonna dei debitori.
Il video si conclude qui: non sappiamo quindi se questo gesto ha provocato effettivamente un danno all’azienda. Ragionandoci è difficile che ci siano state ripercussioni visto che con le nuove tecnologie non è complicato recuperare i dati cancellati (tanto che la stessa Excel generalmente dispone del salvataggio automatico), senza trascurare poi che trattandosi di un’informazione così importante l’azienda potrebbe aver mantenuto lo stesso elenco da qualche altra parte, ben più protetta.
Così come non sappiamo se ci sono state conseguenze per la lavoratrice, la quale almeno sulla carta potrebbe rischiare grosso per il suo gesto. L’azienda ha infatti la prova documentata che l’ormai ex dipendente ha cancellato l’elenco con il chiaro intento di danneggiarla e per questo potrebbe agire per vie legali. E specialmente nel caso in cui questa sia riuscita nel proprio intento, il rischio è di dover corrispondere un risarcimento elevato.
No alle rivendicazioni, sì alla prudenza
Questa storia, così come altre di questo genere, ci insegnano che quando si lascia l’azienda bisogna essere corretti fino all’ultimo istante, non facendo nulla che in qualche modo possa danneggiare l’azienda.
Difficilmente il proprio atto resterà impunito, anche perché specialmente quando si utilizzano i Pc e la rete aziendale è molto semplice risalire all’autore del gesto. Pertanto il datore di lavoro potrà agire contro il lavoratore in via civile per la richiesta di una somma di denaro come risarcimento del danno subito, e nei casi più gravi potrebbero esserci anche ripercussioni sul piano penale.
Da parte dell’azienda, invece, la prudenza non è mai troppa: nonostante la possibilità di poter ottenere un risarcimento, è sempre meglio prevenire il danno così da evitare lunghi contenziosi prima di recuperare tutta o una parte dei soldi persi.
Per questo motivo è fondamentale avere un backup dei dati aziendali più importanti, oltre a utilizzare diverse password per la tutela delle informazioni più sensibili che rischiano di provocare un danno economico.
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