La paura di una recessione torna a guidare i mercati

Violetta Silvestri

19/01/2023

19/01/2023 - 08:53

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C’è di nuovo un clima incerto tra gli investitori: dai dati Usa sono emersi segnali di indebolimento economico. La recessione sta davvero arrivando? I mercati fiutano un rallentamento.

La paura di una recessione torna a guidare i mercati

I mercati azionari asiatici cercano la chiusura in rialzo, in un clima, però, tornato nuovamente molto incerto.

I deboli dati sui consumi statunitensi hanno alimentato i timori di recessione e spinto gli investitori verso asset sicuri come le obbligazioni, mentre lo yen giapponese è salito sui dubbi circa gli impegni politici della Banca del Giappone.

Le letture aggiornate di mercoledì 18 gennaio hanno mostrato che i consumatori statunitensi stanno perdendo forza e gli investimenti delle imprese sono in calo, aumentando le preoccupazioni che l’economia possa avvicinarsi alla recessione.

I prezzi alla produzione sono diminuiti di più dall’inizio della pandemia e le vendite al dettaglio sono calate maggiormente in un anno. Ciò non ha scoraggiato i funzionari della Federal Reserve, che hanno ribadito la necessità di continuare a inasprire la politica monetaria.

Recessione più vicina? Cosa suggeriscono i mercati

L’Asia tenta il recupero in chiusura: il Nikkei giapponese si ferma al tonfo dell’1,14%, mentre gli indici cinesi Shenzhen e Shanghai segnano guadagni di 0,77% e 0,49%. Hong Kong perde lo 0,42%.

Nella notte, l’S&P 500 Usa ha perso l’1,6% dopo che i dati hanno mostrato che la produzione manifatturiera statunitense è crollata il mese scorso e le vendite al dettaglio sono diminuite di più che in un anno.

“Il calo della spesa al dettaglio e della produzione industriale si aggiunge al tema del rallentamento dell’economia e della recessione nel 2023, e respinge la narrativa dell’atterraggio morbido che domina i mercati da gennaio”, ha affermato Tapas Strickland, responsabile dell’economia di mercato della National Australia Bank.

L’annuncio di Microsoft di 10.000 licenziamenti e i commenti da falco del presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, e del presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, si sono aggiunti al sentiment cupo, con entrambi i funzionari che si aspettano tassi di interesse statunitensi superiori al 5% quest’anno.

Nel frattempo, le vendite di obbligazioni globali finora quest’anno hanno raggiunto livelli record mentre le aziende e i governi di tutto il mondo attingono agli investitori per raccogliere centinaia di miliardi di dollari di capitale.

Altrove nei mercati, il petrolio è sceso per un secondo giorno a causa dell’aggravarsi dei timori per una recessione negli Stati Uniti e le cifre hanno indicato un altro aumento delle scorte.

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