Italia bocciata sul debito, sta sbagliando tutto: la previsione

Violetta Silvestri

10/05/2023

10/05/2023 - 15:46

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Italia bocciata sui conti pubblici e spread visto di nuovo in salita, ben oltre i 200 punti; questa la cupa previsione di Citi, che lancia l’allarme sul debito del nostro Paese.

Italia bocciata sul debito, sta sbagliando tutto: la previsione

Nuova bocciatura per l’Italia sulla tenuta dei conti pubblici: questa volta è Citi a disegnare un futuro incerto e pessimistico per il nostro Paese.

Dopo Goldman Sachs e il suo consiglio di acquistare Bonos (titoli di Stato tedeschi) invece che Btp, anche un’altra banca americana mette sotto la lente il nostro Paese, scommettendo su una battuta di arresto, invece che su un successo economico.

Il rapporto debito/Pil senza miglioramenti, l’aumento del deficit, la crescita lenta nel 2024 e un’impennata dello spread già nella seconda metà dell’anno sono tutti eventi probabili per l’Italia.

Per questo, gli esperti di Citi hanno avvertito che, sui conti pubblici, il Belpaese sta sbagliando strada.

L’Italia sta sbagliando direzione: spread e debito saliranno

Non ha usato mezzi termini Citi per stimare cosa potrà accadere allo scenario economico-finanziario dell’Italia nei prossimi mesi e anni: c’è molto scetticismo sulla sua capacità di ridurre il debito e favorire una crescita sana e costante.

Nello specifico, come riportato da Milano Finanza, gli economisti Citi Giada Giani e Aman Bansal hanno dichiarato:

Non riteniamo che il rapporto debito/pil possa scendere in modo convincente nei prossimi anni...lo spread sembra ancora più propenso ad allargarsi che a restringersi da qui in avanti...Dal punto di vista politico, la riduzione del deficit è più difficile che mai. Dal punto di vista economico, ridurre il deficit rapidamente può essere autolesionista per il rapporto debito/pil.

Alcuni numeri sulla performance economica del 2023 hanno aiutato a dipingere questo quadro: il fabbisogno di aprile è stato di 11,7 miliardi, portandosi a 66 miliardi, circa il triplo dello stesso periodo dell’anno precedente. Inoltre, il debito pubblico è tornato a salire a febbraio 2023 nelle indicazioni di Bankitalia, portandosi a un massimo storico di 2.772 miliardi di euro.

Sulla base di questi dati, Citi non crede che il deficit al 4,5% per l’anno sia realistico, puntando piuttosto su un 5,5%. In più, ci sono; l’inflazione ancora elevata che erode i redditi e spinge a rivalutare pensioni e aumentare i salari, facendo crescere ancora la spesa pubblica; i tassi più alti della Bce che colpiscono gli oneri di debito per lo Stato; la fine degli acquisti di debito da parte della Banca centrale, con la necessità di trovare nuovi acquirenti per i titoli di Stato.

Lo spread, sotto tali pressioni, può raggiungere i 220 punti per Citi e la spesa per interessi toccherà il 4,4% del Pil rispetto al già alto 3,6%.

In conclusione, per la banca Usa, la finanza pubblica sta “andando nella direzione sbagliata” in Italia.

La Grecia migliore dell’Italia nel 2026?

Analizzando i programmi di stabilità consegnati a Bruxelles, emerge anche che l’Italia potrebbe addirittura essere superata dalla Grecia per quanto riguarda debito ed efficienza nei conti pubblici.

Nelle stime del periodo 2023-2026, il debito pubblico greco fra quattro anni è visto pari al 135,2% del Pil, contro il 140,4% di quello italiano.

Il Pil della Grecia è previsto crescere del 2,3% quest’anno, del 3% nel 2024 e nel 2025 e del 2,1% nel 2026. In Italia, invece, il Pil è stimato salire di un +0,9% quest’anno, +1,4% nel 2024, poi +1,3% nel 2025 e +1,1% nel 2026. Una crescita più lenta, quindi, quella del nostro Paese, abbinata a una diminuzione del debito non così virtuosa.

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