Investire in obbligazioni nel 2024: come farlo e quando conviene

Claudia Cervi

12 Febbraio 2024 - 15:47

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Investire in obbligazioni conviene? Quali obbligazioni comprare nel 2024 e come valutarne rischio e rendimento? Ecco le opportunità più interessanti.

Investire in obbligazioni nel 2024: come farlo e quando conviene

Investire in obbligazioni nel 2024 è un’opportunità di investimento che gli investitori in cerca di stabilità e rendimenti affidabili devono considerare.

Le obbligazioni sono titoli di debito emessi da enti governativi o società, che consentono agli acquirenti di prestare denaro in cambio di interessi regolari e il rimborso del capitale alla scadenza.

Ora, perché le obbligazioni sono così attraenti? Semplice: offrono una combinazione di sicurezza e rendimento. Le obbligazioni governative, ad esempio, sono considerate tra gli investimenti più sicuri al mondo, poiché supportate dalla garanzia dello Stato.

Tuttavia, è essenziale comprendere i rischi e valutare attentamente il momento migliore per investire. In questo articolo, esploreremo le varie strategie e le migliori pratiche per investire in obbligazioni nel 2024, fornendo consigli pratici su come massimizzare i rendimenti e ottimizzare il proprio portafoglio nell’attuale contesto economico.

Investire in obbligazioni conviene nel 2024?

Investire in obbligazioni nel 2024 potrebbe essere conveniente secondo gli esperti, considerando il cambiamento di ciclo economico che sta caratterizzando l’attuale panorama finanziario.

Da mesi si parla della possibilità di un taglio dei tassi di interesse da parte della BCE, se il processo di disinflazione dovesse proseguire senza compromettere il delicato equilibrio tra crescita economica e normalizzazione monetaria. Questo aspetto è cruciale, poiché i tassi di interesse BCE hanno un impatto diretto sui rendimenti delle obbligazioni e una riduzione potrebbe favorire ulteriormente il reddito fisso.

Le prospettive sono dunque favorevoli per investire nel reddito fisso, ma è fondamentale capire come questi fattori possono influenzare il rendimento delle obbligazioni nel 2024. Una riduzione dei tassi di interesse potrebbe aumentare il valore delle obbligazioni esistenti, mentre un’inflazione più alta potrebbe erodere il loro potenziale di rendimento.

Già verso la fine del 2023 si è vista un’impennata dei rendimenti soprattutto sulla parte breve della curva dei tassi, il che potrebbe suggerire che è il momento opportuno per guardare su scadenze più lontane. Ad esempio, il BTP novembre 2024 è passato da un rendimento netto del 2,60%, a inizio 2023, al 3,11% attuale, con un picco del 3,50% a metà ottobre. Il BTP 2034 offre ora un rendimento netto del 3,38%, ma è importante considerare che un eventuale riduzione dei tassi di interesse BCE di 50 pb avrebbe l’effetto di aumentare il prezzo del BTP del 4,12%. Pertanto, resta cruciale il tempismo dell’investimento per chi cerca performance nel lungo periodo.

I tipi di obbligazioni disponibili

Il mercato obbligazionario offre una vasta gamma di prodotti, ciascuno con caratteristiche specifiche che possono influenzare le decisioni di investimento. In primo luogo, è fondamentale comprendere le varie categorie di obbligazioni disponibili, in relazione alle modalità con cui vengono erogati i ritorni monetari concordati.

Le obbligazioni sono emesse da enti pubblici e privati e possono essere distinte in diverse tipologie.

  1. Obbligazioni di Stato: conosciute anche come titoli di debito sovrano, queste obbligazioni sono emesse dal governo italiano per finanziare il debito pubblico. Esse offrono agli investitori la possibilità di ottenere un rendimento garantito in cambio del finanziamento dello Stato. Fanno parte di questa categoria i BTP, Buoni del Tesoro Poliennali, e i BTP Valore, che negli ultimi mesi hanno riscosso molto successo.
  2. Obbligazioni societarie: le aziende italiane emettono obbligazioni societarie per raccogliere fondi sul mercato dei capitali. Questi titoli offrono agli investitori un rendimento fisso e rappresentano una forma di finanziamento per le aziende.
  3. Obbligazioni sovranazionali: questi titoli di debito sono emessi da organismi internazionali come la Banca Mondiale o la Banca europea degli investimenti e sono utilizzati per finanziare progetti a livello globale.
  4. Obbligazioni indicizzate: queste obbligazioni sono collegate al rendimento di un sottostante, come l’inflazione o i tassi di interesse a medio e lungo termine. Tra le obbligazioni indicizzate più comuni vi sono le obbligazioni legate all’inflazione e quelle legate ai tassi di interesse.
  5. Obbligazioni zero coupon: queste obbligazioni, come i BOT e i CTZ, non pagano cedole periodiche ma sono emesse a un prezzo inferiore al loro valore nominale, consentendo agli investitori di ottenere un rendimento tramite l’apprezzamento del valore del titolo.
  6. Obbligazioni a cedola fissa: queste obbligazioni, come i BTP tradizionali, pagano un interesse fisso a intervalli prefissati e rappresentano la tipologia di obbligazione più diffusa sul mercato.
  7. Obbligazioni step-up e step-down: si tratta di titoli caratterizzati da interessi fissi e prefissati che aumentano (step-up) o diminuiscono (step-down) nel corso della durata dell’obbligazione. Il BTP Valore di prossima emissione è un esempio di rendimenti caratterizzati dal meccanismo step-up.
  8. Obbligazioni convertibili e cum warrant: questi titoli offrono agli investitori la possibilità di convertire le obbligazioni in azioni della società emittente. Le obbligazioni cum warrant includono anche il diritto separato di conversione in azioni, che può essere negoziato sul mercato.
  9. Covered bond: Queste obbligazioni sono garantite da una parte dell’attivo patrimoniale della banca emittente, offrendo un basso profilo di rischio e alta liquidità.

Inoltre, nel mercato italiano delle obbligazioni sono sempre più diffuse le obbligazioni variabili, strutturate con caratteristiche specifiche legate al loro sottostante, come le obbligazioni fixed reverse floater e le obbligazioni equity linked. Queste offrono agli investitori opportunità uniche di investimento in base alle condizioni di mercato e ai movimenti dei sottostanti. Investire in obbligazioni richiede una valutazione attenta delle diverse opzioni disponibili e delle proprie esigenze di investimento, al fine di massimizzare i rendimenti e mitigare i rischi.

Quali obbligazioni acquistare nel 2024?

Nell’attuale contesto, vi sono alcune obbligazioni governative italiane che meritano attenzione con rendimenti compresi tra il 2,37% e il 4%.

BTP

Tra queste, il BTP con ISIN IT0005580045 offre un tasso di cedola del 2,95% e ha scadenza il 15 febbraio 2027, con un rendimento del 2,97%. Segue il BTP con ISIN IT0005365165, che presenta una cedola del 3% e scade l’1 agosto 2029, con un rendimento del 3,24%. Inoltre, il BTP con ISIN IT0005560948, caratterizzato da un tasso di cedola del 4,20% e una scadenza il 1 marzo 2034, offre un rendimento del 3,81%.

BTP Valore

Per quanto riguarda i BTP Valore, si segnalano due emissioni di particolare interesse. Il primo, con ISIN IT0005547408, offre una cedola del 3,25% e scade il 13 giugno 2027, con un rendimento del 3,34%. Il secondo, con ISIN IT0005565400, presenta una cedola del 4,10% e ha scadenza il 10 ottobre 2028, con un rendimento del 3,54%.

BTP Futura

Tra le obbligazioni indicizzate all’inflazione italiana, spicca il BTP Futura con ISIN IT0005425761, che offre una cedola del 0,60% e scade il 17 novembre 2028, con un rendimento del 3,40%. Mentre il BTP Futura con ISIN IT0005415291 presenta una cedola del 1,15% e scade il 14 luglio 2030, offrendo un rendimento del 3,69%.

CCT

Per quanto riguarda i Cct, si evidenzia il titolo con ISIN IT0005311508, che offre una cedola del 2,578% maggiorata del 0,95% e scade il 15 aprile 2025, con un rendimento del 4%.

BOT

Infine, i Bot rappresentano ancora un’opzione interessante per gli investitori che preferiscono titoli con durate brevi. In particolare, il Bot con ISIN IT0005559817, con scadenza il 14 agosto 2024, offre un rendimento del 3,69%.

Bond societari

Segnaliamo anche alcune proposte interessanti tra le nuove emissioni di bond societari:

  • Mediobanca ha collocato un’obbligazione Tier 2 con scadenza aprile 2034, offrendo un tasso di cedola del 5,25% (ISIN IT0005580573), con un prezzo d’emissione a 99,645.
  • Unicredit ha presentato un bond Senior Non Preferred 7NC6 con cedola fissa del 4,30% e scadenza il 23 gennaio 2031 (ISIN IT0005580656).
  • Banca Popolare di Sondrio ha proposto un bond con scadenza luglio 2029, offrendo una cedola annua lorda del 3,50% (ISIN IT0005580276).
  • Credito Emiliano ha emesso un’obbligazione garantita da mutui residenziali, con scadenza aprile 2029 e una cedola del 3,25% (ISIN IT0005579294).

Come acquistare obbligazioni e quando farlo

Acquistare obbligazioni è un processo che richiede una conoscenza approfondita delle regole e delle caratteristiche specifiche di ciascun titolo. Prima di procedere all’acquisto, è fondamentale considerare diversi fattori chiave che influenzano le decisioni di investimento.

  • La durata dell’obbligazione, conosciuta anche come scadenza o duration, determina il periodo in cui l’emittente si impegna a restituire il capitale investito. Questo è cruciale per gli investitori poiché influisce direttamente sulla redditività e sulla gestione del portafoglio. Le obbligazioni possono avere scadenze che vanno da pochi mesi a diversi decenni, offrendo agli investitori opzioni di investimento adatte alle loro esigenze di liquidità e ai piani a lungo termine.
  • La cedola rappresenta il rendimento periodico che l’investitore riceve dall’obbligazione sotto forma di pagamenti regolari, solitamente su base annuale, semestrale o trimestrale. Questo rendimento può essere fisso, variabile o legato a specifici indici come l’inflazione. Valutare attentamente la cedola è importante poiché influisce direttamente sul rendimento complessivo dell’investimento.
  • Il tipo di tasso di interesse associato all’obbligazione è un altro aspetto cruciale. Le obbligazioni possono avere tassi di interesse fissi, variabili o indicizzati, ognuno con implicazioni diverse in termini di rischio e rendimento potenziale. Ad esempio, le obbligazioni a tasso fisso offrono rendimenti stabili nel tempo, mentre quelle a tasso variabile possono offrire maggiore flessibilità in risposta alle fluttuazioni del mercato.
  • È importante anche considerare le eventuali differenze tra le obbligazioni italiane ed estere. Queste differenze possono riguardare le modalità di emissione, gli standard di rating di credito, il rischio di cambio e gli aspetti fiscali: i titoli di Stato italiani e quelli esteri emessi da Paesi in white list sono tassati al 12,5%. Titoli di Stato emessi da Paesi black list, obbligazioni bancarie e corporate sono tassati al 26%. Gli investitori devono essere consapevoli di queste differenze e valutare attentamente l’impatto che possono avere sulle proprie decisioni di investimento.
  • Per quanto riguarda il momento dell’acquisto, è consigliabile pianificare in base alle proprie esigenze finanziarie e agli obiettivi di investimento. Le obbligazioni possono essere comprate:
    • in fase di emissione, tramite aste che si svolgono secondo un calendario predefinito reso pubblico dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) all’inizio di ogni anno;
    • successivamente all’emissione sul mercato secondario (Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato, MOT) tramite intermediario, con una somma minima di 1.000 euro. È anche possibile acquistare BTP sul Mercato Telematico dei Titoli di Stato (MTS), riservato a banche e imprese di investimento, con un importo minimo negoziabile di 2 milioni di euro.

Le obbligazioni si acquistano in banca, allo sportello oppure online, attraverso l’home banking della propria banca se abilitato alle funzioni di trading online. È necessario possedere un conto deposito titoli per acquistare BTP e altri titoli di Stato.

Investire in obbligazioni: benefici e quanto si guadagna

Investire in obbligazioni offre una serie di benefici tangibili che gli investitori dovrebbero considerare attentamente, soprattutto nel contesto economico che si sta delineando nel 2024. Per questo motivo è importante comprendere quali sono i guadagni potenziali delle obbligazioni e da dove provengono.

Innanzitutto, i guadagni delle obbligazioni derivano principalmente dalla cedola, ossia il rendimento periodico che l’emittente paga all’investitore. Questo rendimento è stabilito al momento dell’emissione dell’obbligazione e può essere fisso o variabile. Le obbligazioni con cedole più alte offrono potenzialmente rendimenti più elevati, ma possono essere associate a un rischio maggiore.
Per esempio, chi ha comprato, durante l’emissione di fine novembre 2023, 1.000 euro di BTP 2034 al 4,20% (Isin IT0005560948), riceverà ogni anno, per 10 anni, due cedole semestrali per un totale di 42 euro. Alla scadenza riceverà il valore nominale di 1000 euro.

Per guadagnare dalle obbligazioni non è necessario aspettare la scadenza, ma si può vendere il titolo sul mercato secondario. Dall’emissione, il valore del BTP 2034 è già aumentato e può essere venduto a 103,97 euro, generando un guadagno lordo di 397 euro su un investimento da 1.000 euro.

Inoltre, è possibile quantificare l’impatto di una diminuzione di 50 punti base dei tassi di interesse BCE sul prezzo del BTP. Poiché il tasso di interesse è inversamente proporzionale al prezzo del titolo, un calo dei tassi di interesse porterà a un aumento del prezzo del BTP sul mercato. Questo potrebbe portare a un guadagno per gli investitori che possiedono già il BTP, in quanto il valore del loro investimento aumenterebbe. Considerando il medesimo BTP, il prezzo passerebbe dagli attuali 103,97 euro a 108,26 euro circa.

Rispetto ad altri tipi di investimenti, come azioni o fondi comuni di investimento, le obbligazioni offrono una maggiore prevedibilità dei flussi di cassa e un’allocazione di risorse più conservativa. Questo può essere particolarmente vantaggioso per gli investitori che cercano un reddito regolare o desiderano proteggere il capitale durante periodi di instabilità del mercato.

Inoltre, le obbligazioni possono offrire una diversificazione efficace del portafoglio, riducendo il rischio complessivo attraverso una combinazione di asset con correlazioni diverse. Questo può aiutare gli investitori a gestire meglio il rischio e a proteggere il capitale in situazioni di mercato sfavorevoli.

Un ulteriore vantaggio significativo è rappresentato dai benefici fiscali. Le obbligazioni possono godere di una tassazione agevolata al 12,5%, inferiore all’aliquota del 26% prevista per altri asset finanziari.

Rischi e spese dell’investimento in obbligazioni

Investire in bond nel 2024 è, quindi, privo di rischi? Non proprio. Anche gli investimenti in obbligazioni comportano dei rischi.

Tra questi ci sono:

  • il rischio di credito, che si verifica quando l’emittente non è in grado di onorare i propri obblighi di pagamento della cedola o del capitale. Alcuni analisti osservano anche che i debiti degli Stati sono elevati e costano molto e con le banche centrali che iniziano a non comprare più obbligazioni, il mercato avrà bisogno di nuovi compratori;
  • il rischio di tasso di interesse, che si verifica quando i tassi di interesse sul mercato salgono, riducendo il valore delle obbligazioni esistenti sul mercato;
  • il rischio illiquidità, oltre alla minaccia di scosse finanziarie non ancora calcolate con la politica monetaria restrittiva e la mancanza di segnali di allentamento da parte delle banche centrali.

Per l’acquisto di obbligazioni sono previste commissioni di sottoscrizione o di negoziazione, ricezione e trasmissione degli ordini per la vendita anticipata o l’acquisto successivo all’emissione.

Se la sottoscrizione avviene in fase di emissione, non sono previste commissioni di collocamento ad eccezione dei BOT, che prevedono comunque dei costi massimi fissati dal decreto in funzione della durata del titolo.

In ogni caso, è previsto un costo per la gestione e l’amministrazione del conto titoli, che varia in base all’intermediario scelto: i conti online spesso offrono le tariffe più convenienti.

DISCLAIMER
Le informazioni e le considerazioni contenute nel presente articolo non devono essere utilizzate come unico o principale supporto in base al quale assumere decisioni relative agli investimenti. Il lettore mantiene la piena libertà nelle proprie scelte d’investimento e la piena responsabilità nell’effettuazione delle stesse, poiché egli solo conosce la sua propensione al rischio e il suo orizzonte temporale. Le informazioni contenute nell’articolo sono fornite a mero scopo informativo e la loro divulgazione non costituisce e non è da considerarsi un’offerta o sollecitazione al pubblico risparmio.

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