Cosa fare in caso di infortunio sul lavoro? Ecco come comportarsi secondo la procedura per lavoratore e datore di lavoro secondo la normativa vigente.
Ma in caso di infortunio sul lavoro, cosa bisogna fare? Una domanda che molti lavoratori potrebbero porsi cercando di orientarsi sulle regole in materia. Gestire un infortunio sul lavoro richiede un coordinamento preciso e puntuale da parte di lavoratore e datore di lavoro.
Entrambe le figure, infatti, devono rispettare la normativa per assicurare che l’incidente sia trattato correttamente, che il lavoratore sia tutelato e che l’azienda continui a operare in sicurezza. Conoscere queste procedure è fondamentale per proteggere la propria salute e i propri diritti e per garantire un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle leggi vigenti. Tutti aspetti che fanno rima con sicurezza.
Infortunio sul lavoro, la normativa che regola la procedura
Gli infortuni sul lavoro sono eventi - il più delle volte - sfortunati e spesso inaspettati che possono avvenire in qualsiasi ambito lavorativo, dal settore industriale agli uffici. La normativa italiana prevede un preciso insieme di regole per garantire il diritto alla sicurezza e alla tutela sanitaria per i lavoratori, e definisce gli obblighi sia del lavoratore sia del datore di lavoro in caso di infortunio. Queste disposizioni sono contenute principalmente nel Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008) e nel Codice Civile, oltre che nelle normative INAIL, l’ente nazionale preposto all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
La legge stabilisce che ogni incidente avvenuto durante l’orario di lavoro, o anche durante il tragitto casa-lavoro (infortunio in itinere), deve essere segnalato e gestito con procedure specifiche, sia da parte del lavoratore dipendente che del datore di lavoro, affinché INAIL riconosca l’indennità. L’obiettivo è garantire che il lavoratore riceva l’assistenza sanitaria necessaria, che venga tutelato economicamente durante la sua assenza, e che il datore di lavoro adempia a tutti gli obblighi di legge,.
In caso di infortunio sul lavoro, l’INAIL garantisce una copertura assicurativa e, quindi, un’indennità sostituiva della retribuzione per i giorni in cui il lavoratore non può recarsi sul posto di lavoro.
Inoltre, forse non tutti sanno che l’infortunio sul lavoro è coperto anche per lo smart working, dato che il lavoratore in modalità agile gode degli stessi diritti e doveri dei colleghi in presenza.
Quando si avvia la procedura di infortunio sul lavoro?
Prima di vedere cosa fare in caso di infortunio sul lavoro, bisogna sempre avere bene in mente quando si è di fronte a un incidente che si possa definire tale.
Per infortunio sul lavoro si intende ognuna di quelle lesioni in cui può incorrere il lavoratore durante la sua attività lavorativa. La lesione ha alla base una causa violenta che, secondo l’articolo 2 DPR n. 1124/65 “Testo Unico INAIL”, può determinare:
- inabilità al lavoro temporanea;
- inabilità al lavoro permanente;
- morte.
L’infortunio sul lavoro può verificarsi anche fuori orario, qualora sia comunque la prestazione di lavoro stessa a determinare la lesione. INAIL, come abbiamo detto, riconosce una determinata copertura assicurativa in caso di infortunio sul lavoro e in particolare:
- prestazioni sanitarie;
- indennità per l’inabilità permanente o temporanea del lavoratore, e ai superstiti in caso di morte del lavoratore.
Un tipo particolare di infortunio sul lavoro che viene disciplinato dalla normativa in materia, introdotto dall’articolo 12 del decreto n.38/2000, è quello - già citato - in itinere. L’infortunio in itinere è contemplato in tre i casi:
- quando il lavoratore si sposta dalla sua abitazione al luogo di lavoro o viceversa;
- quello che avviene nello spostamento da un primo luogo di lavoro a un altro nel caso in cui il lavoratore sia impegnato in diversi rapporti;
- quando il lavoratore si sposta dal luogo di lavoro a quello in cui solitamente si consumano i pasti se nell’azienda non è presente una mensa o viceversa.
Giunti a questo punto, molti lavoratori potrebbero chiedersi cosa fare in caso di infortunio sul lavoro e, soprattutto, a quanto ammonta la retribuzione spettante.
Infortunio sul lavoro, cosa deve fare il lavoratore?
Quando si verifica un infortunio sul lavoro, il lavoratore deve seguire una serie di passaggi per garantire la propria sicurezza e per poter accedere all’assistenza e alle tutele previste dalla legge.
Segnalare immediatamente l’infortunio
- Per prima cosa il lavoratore che si è infortunato sul lavoro deve darne tempestiva comunicazione al datore di lavoro o al proprio superiore. Questo deve essere fatto il prima possibile, preferibilmente subito dopo l’incidente, per evitare che il ritardo comprometta la procedura di riconoscimento dell’infortunio.
Rivolgersi a un medico o al Pronto Soccorso
- In seguito, il lavoratore infortunato deve recarsi dal medico aziendale, se previsto, o al Pronto Soccorso. Questo aspetto è di fondamentale importanza in primis per la salute del lavoratore e per certificare la presenza dei danni e delle conseguenze dell’infortunio.
Certificato medico
- In sede di analisi sanitaria, infatti, il lavoratore riceverà il certificato medico di infortunio, che attesta l’entità della lesione e il tempo stimato di recupero. In tale certificato, vengono indicati diagnosi e giorni di inabilità al lavoro. Anche il medico, nel caso di infortunio sul lavoro, ha un obbligo: esso, infatti, deve trasmettere telematicamente a INAIL il certificato redatto.
Comunicazione del certificato al datore di lavoro
Una volta emesso il certificato, però, il lavoratore ha anche la responsabilità di assicurarsi che la procedura sia stata completata. Infatti, in alcuni casi deve provvedere a comunicarne gli estremi al datore di lavoro. In particolare:
- numero identificativo;
- data di rilascio;
- giorni di prognosi e altre informazioni utili.
Rispettare il periodo di convalescenza e fornire aggiornamenti
- Durante il periodo di convalescenza, il lavoratore deve rispettare i tempi di riposo indicati nel certificato medico. Nel caso in cui fosse necessario prolungare la convalescenza, è obbligatorio inviare un certificato aggiornato sia al datore di lavoro che all’INAIL.
Richiedere il rimborso tutela economica
- L’INAIL garantisce una tutela economica per il periodo di inabilità temporanea al lavoro, pari a una percentuale della retribuzione giornaliera del lavoratore. Dal quarto giorno di assenza lavorativa, infatti, l’INAIL corrisponde un’indennità per compensare la perdita del reddito.
Infortunio sul lavoro, cosa deve fare il datore di lavoro?
Il datore di lavoro ha una serie di responsabilità legali e amministrative precise quando si verifica un infortunio sul lavoro, il cui scopo principale è garantire la corretta gestione dell’incidente e tutelare il lavoratore.
Prestare il primo soccorso e segnalare l’infortunio
- Dal punto di vista pratico, al momento dell’incidente, il datore di lavoro deve assicurarsi che il lavoratore infortunato riceva immediatamente assistenza sanitaria, intervenendo con il primo soccorso e, se necessario, chiamando un’ambulanza.
Compilare e inviare il modulo di denuncia d’infortunio all’INAIL
- Come vedremo nel dettaglio più avanti, il datore di lavoro è obbligato a compilare e inviare all’INAIL il modulo di denuncia di infortunio entro 48 ore dall’incidente. Questo documento deve contenere informazioni dettagliate sull’incidente, incluso il luogo, la data, l’orario, una descrizione dell’evento e il certificato medico del lavoratore.
Aggiornare il registro infortuni aziendale
- Ogni azienda deve mantenere un registro degli infortuni, dove viene riportato ogni incidente accaduto sul luogo di lavoro. Questo registro è obbligatorio per le aziende con più di 10 dipendenti e rappresenta un elemento di controllo per il rispetto delle norme di sicurezza.
Collaborare nelle indagini e migliorare la sicurezza aziendale
- L’infortunio è un’occasione per il datore di lavoro di analizzare l’accaduto e prevenire incidenti futuri. In caso di infortuni gravi, potrebbe essere avviata un’indagine da parte delle autorità di sicurezza. Il datore di lavoro deve cooperare fornendo informazioni e documentazione utili per chiarire le dinamiche dell’incidente.
Garantire il mantenimento del posto di lavoro all’infortunato
- La normativa prevede che, durante il periodo di assenza per infortunio, il lavoratore abbia diritto a mantenere il proprio posto di lavoro fino alla completa guarigione. Il datore di lavoro non può licenziare il dipendente per l’incidente occorso, rispettando così il diritto alla stabilità lavorativa.
Comunicazione dell’infortunio sul lavoro all’INAIL: gli obblighi del datore di lavoro (ed eventuali sanzioni)
Nel caso di infortunio sul lavoro il datore di lavoro deve procedere alla comunicazione o alla denuncia in via telematica a INAIL, attraverso il servizio online INAIL. Quindi procedere:
- alla comunicazione dell’infortunio sul lavoro se l’evento ha determinato una prognosi di un solo giorno e prolungata fino a 3. Tale comunicazione ha fini statistici;
- alla denuncia dell’infortunio sul lavoro se la prognosi è superiore a 3 giorni oltre il giorno in cui l’evento si è verificato. La denuncia è fondamentale affinché INAIL riconosca l’infortunio sul lavoro e l’indennità prevista.
Se il datore di lavoro ritarda nella comunicazione o denuncia dell’infortunio sul lavoro incorre in una sanzione amministrativa:
- dai 548,00 a 1.972,80 euro in caso di omessa o tardiva comunicazione dell’infortunio sul lavoro tra uno e tre giorni;
- dai 1.096,00 a 4.932,00 euro nei casi di omessa o tardiva denuncia di infortunio.
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