In Polonia è stata approvata una legge che azzera l’imposta sul reddito per le famiglie con almeno due figli a carico. Come funziona e quanto si risparmia?
Il presidente della Polonia Karol Nawrocki ha firmato una legge che azzera le tasse sul reddito per le famiglie con almeno due figli a carico e con un reddito annuo non superiore a 140 mila zloty (circa 33 mila euro). L’obiettivo principale della riforma è sostenere le famiglie, aumentare il reddito disponibile e stimolare l’attività economica.
La norma rientra nel più ampio pacchetto di riforme denominato “armatura fiscale”, che comprende anche la riduzione dell’Iva dal 23% al 22%, l’abolizione dell’imposta sulle plusvalenze e l’introduzione di un’indicizzazione delle pensioni basata su quote.
Polonia, firmata la legge che azzera le tasse per le famiglie con figli
Ancora prima della sua elezione a presidente, in piena campagna elettorale Nawrocki aveva promesso alla popolazione polacca una riduzione del carico fiscale per permettere alle famiglie di risparmiare denaro da immettere nel sistema economico. Un pacchetto che era stata definito “armatura fiscale” ed era stato sancito già nel mese di agosto con la firma di un contratto con il popolo.
Con l’approvazione della legge che azzera l’imposta sui redditi per le famiglie con almeno due figli, il presidente Nawrocki farà risparmiare alle famiglie quasi 3.000 euro l’anno.
Il pacchetto appena approvato riguarda proprio l’applicazione dell’aliquota IRPEF, che in Polonia ammonta al:
- 12% per i redditi inferiori ai 120 mila zloty polacchi (circa 28 mila euro):
- 32% per i redditi eccedenti tale soglia, con l’aggiunta di un contributo fisso.
L’unica esenzione prevista riguarda i redditi inferiori a 30 mila zloty.
L’azzeramento delle tasse per le famiglie con figli, invece, riguarda solo i redditi inferiori a 140 mila zloty, che corrispondono a circa 33 mila euro.
Zero tasse per chi ha figli: quanto risparmiano le famiglie
Possono beneficiare dell’agevolazione fiscale polacca tutte le famiglie con figli fiscalmente a carico e con responsabilità genitoriale su di essi, compresi i tutori legali e gli affidatari. Secondo i calcoli della presidenza, la misura permetterebbe un risparmio di circa 235 euro per ogni famiglia.
In realtà, l’impatto effettivo dell’agevolazione si vedrà soltanto nella dichiarazione dei redditi del 2026, che verrà presentata dai cittadini nel 2027.
Gli esperti finanziari ritengono che saranno le famiglie più ricche a trarre i maggiori benefici da questa misura. Le famiglie a basso reddito, infatti, pagano poche imposte sul reddito e quindi gli effetti di questo azzeramento dell’IRPEF potrebbero essere irrisori.
Considerando, per esempio, una famiglia con un reddito mensile lordo di 7.000 zloty (pari a 1.648 euro) lo sgravio complessivo sarà di circa 395 zloty (cioè 93 euro) al mese. Al contrario, i genitori che guadagnano 12 mila zloty al mese (2.826 euro) risparmieranno 913 zloty (215 euro) al mese, ovvero oltre 2.590 euro all’anno.
Coloro che invece rientrano già nella soglia di esenzione IRPEF, non vedranno alcun beneficio poiché sono già esenti dal pagamento dell’imposta sul reddito.
Meno tasse per chi ha figli: il caso italiano
Anche in Italia era stato ipotizzato un meccanismo simile a quello polacco, che prevedeva meno tasse per le famiglie con figli a carico. Il piano Giorgetti prevedeva una revisione delle detrazioni fiscali con maggiori incentivi per le famiglie più numerose: la copertura finanziaria insufficiente ha però fatto scadere l’ipotesi.
Il modello del quoziente familiare, già adottato in Francia, prevedeva un metodo di calcolo delle tasse più equo e calibrato alla composizione familiare: tutte le entrate della famiglia sarebbero state sommate e poi divise per il numero dei componenti del nucleo familiare. Al risultato sarebbe stata applicata l’aliquota fiscale.
In questo modo, una famiglia composta da due genitori e due figli avrebbe pagato delle imposte più elevate rispetto a una famiglia composta da due genitori e tre figli. In sostanza, il valore del quoziente familiare diminuiva all’aumentare dei componenti del nucleo familiare.
L’idea, presentata dal Ministro Giancarlo Giorgetti a fine 2024, non ha poi trovato spazio nella Legge di Bilancio e non è mai effettivamente entrata in vigore.
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