IMU 2022, guida alla tassa sulla casa: chi paga, quanto e scadenze

Claudia Cervi

15/12/2022

15/12/2022 - 14:02

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Imu 2022, come funziona la tassa sulla casa? Ogni anno la scadenza della prima rata o acconto è fissata il 16 giugno, mentre quella del saldo il 16 dicembre. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

IMU 2022, guida alla tassa sulla casa: chi paga, quanto e scadenze

Imu 2022: come funziona? L’imposta unica municipale è l’imposta patrimoniale dovuta da chi possiede un immobile. Non tutti devono pagarla e sono molte le variabili per il calcolo dell’importo: vediamo tutte le istruzioni da seguire.

L’Imu si paga in due quote:

  • il 16 giugno si paga un acconto (o prima rata);
  • il 16 dicembre è la scadenza della seconda rata, per il saldo dell’imposta dovuta.

Chi paga e quali sono invece le esenzioni previste? Analizziamo di seguito come funziona l’Imu 2022.

Istituita nel 2011, negli anni l’Imu ha subito diverse modifiche, alcune delle quali introdotte in via temporanea nel periodo dell’emergenza Covid e pertanto non più operative. Non si paga l’imposta sull’abitazione principale, esenzione che non è stata intaccata per l’anno in corso. L’Imu sulla prima casa è dovuta esclusivamente sulle abitazioni ritenute di lusso.

Sono numerose poi le esenzioni e agevolazioni Imu che è necessario tenere a mente per stabilire se e quanto pagare.

Analizziamo quindi tutte le regole, per capire come funziona e chi paga l’Imu 2022.

Imu: come funziona

L’Imu 2022, l’imposta unica che dal 2020 accorpa anche la Tasi, è la più conosciuta tassa sulla casa.

Si tratta di uno dei tributi di competenza dei Comuni, insieme alla Tari. Sono questi infatti, sulla base della normativa nazionale, a stabilire con i propri regolamenti le aliquote ed eventuali agevolazioni aggiuntive.

L’Imu, acronimo di Imposta Municipale Unica, è dovuta dal possessore di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli.

Anche nel 2022 è confermata l’esenzione per la prima casaesenzione-imu-prima-casa-abitazione-principale, quella definita come “abitazione principale”, a eccezione degli immobili di lusso. La legge di Bilancio 2022 ha introdotto un’aliquota ridotta la 37,5% per i titolari di pensione estera iscritti all’Aire.

Chi paga e chi no la tassa unica sulla casa. Soggetti obbligati ed esenzioni

I soggetti obbligati a pagare l’Imu 2022 sono:

  • i proprietari di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli;
  • titolari di diritti reali di godimento (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie;
  • il concessionario di aree demaniali;
  • il locatario di immobili in leasing;
  • il coniuge a cui viene assegnata la casa coniugale a seguito di separazione legale (ma solo nel caso di abitazione “di lusso”).

Non paga nulla il possessore di un solo immobile adibito ad abitazione principale, definita come la sede della residenza anagrafica del contribuente e del proprio familiare. L’esenzione si applica anche alle pertinenze di categoria catastale C2, C6 e C7.

Anche nel 2022 resta la “disciplina di sfavore” prevista per le case di lusso: per gli immobili di categoria catastale A1, A8 e A9 l’Imu è dovuta.

Sono considerati immobili assimilati ad abitazione principale e quindi esenti:

  • le unità immobiliari delle cooperative a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari;
  • unità immobiliari delle cooperative a proprietà indivisa destinate a studenti universitari assegnatari, anche in assenza della residenza anagrafica;
  • i fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali;
  • la casa familiare assegnata al genitore affidatario dei figli;
  • un solo immobile non locato, posseduto dai soggetti appartenenti alle Forze armate, alle Forze di polizia, al personale dei Vigili del fuoco nonché a quello appartenente alla carriera prefettizia.

Con propria delibera, i Comuni possono assimilare a prima casa l’unità immobiliare non locata posseduta da anziani e disabili ricoverati in case di cura o di riposo.

Per contrastare la desertificazione commerciale delle zone rurali, la legge di Bilancio 2022 ha stanziato 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023, per offrire un contributo agli esercenti di attività di commercio al dettaglio e agli artigiani che avviano, proseguono o trasferiscono la propria attività nei comuni delle aree interne con popolazione fino a 500 abitanti.

Nel 2022 si sono aggiunti due ulteriori casi di esenzione Imu:

Imu 2022: le esenzioni Covid ancora in vigore

Delle esenzioni introdotte dalla legge di Bilancio 2021, in considerazione delle difficoltà causate dalla crisi da Covid, nel 2022 restano in vigore solo quelle relative agli immobili di categoria catastale D/3 destinati a spettacoli cinematografici, teatri, discoteche, sale per concerti e spettacoli.

Nello specifico, l’esenzione Imu è riconosciuta sia per l’acconto in scadenza il 16 giugno, che per il saldo del 16 dicembre a condizione che il proprietario sia anche gestore dell’attività.

Tutti gli altri soggetti che nel 2020 e nel 2021 hanno beneficiato delle esenzioni Covid devono pagare l’Imu nel 2022. Si tratta dei proprietari di:

  • stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, nonché immobili degli stabilimenti termali;
  • immobili rientranti nella categoria catastale D/2 e relative pertinenze, immobili degli agriturismi, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventù, dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed & breakfast, dei residence e dei campeggi;
  • immobili rientranti nella categoria catastale D in uso da parte di imprese esercenti attività di allestimenti di strutture espositive nell’ambito di eventi fieristici o manifestazioni;
  • titolari di partita Iva beneficiari del fondo perduto del decreto Sostegni (solo per gli immobili nei quali i soggetti passivi esercitano le attività di cui siano anche gestori).

Agevolazioni e riduzioni Imu

Non ci sono solo le esenzioni totali. Anche in sede di calcolo dell’Imu 2022 bisognerà controllare quali sono le agevolazioni e riduzioni riconosciute.

È confermata la riduzione del 50% per la casa concessa in comodato d’uso gratuito tra genitori e figli. La stessa agevolazione si applica anche agli immobili inagibili ed inabitabili accertata dall’uffcio tecnico comunale con una perizia. La riduzione del 50% si applica sulla base imponibile.

Per le abitazioni concesse in locazione con canone concordato, l’Imu è ridotta al 75%. In questo caso la riduzione si applica all’aliquota del Comune. Il contribuente ha dunque una riduzione del 25% sull’Imu dovuta.

Limitatamente al 2022 è prevista una riduzione dell’Imu dovuta su una sola unità immobiliare a uso abitativo posseduta in Italia da soggetti non residenti nel territorio dello Stato: i titolari di pensione estera maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia applicano un’aliquota del 37,5% solo per il 2022.

L’agevolazione, introdotta dalla legge di Bilancio 2022, si applica quindi ai pensionati che risiedono all’estero, ma a patto di percepire una pensione in regime di convenzione internazionale.

I beneficiari della nuova agevolazione sull’Imu sono le persone che hanno lavorato in Stati con i quali l’Italia ha stipulato una Convenzione bilaterale in materia di protezione sociale. Sintetizzando ed esemplificando, lo sconto sulle tasse sulla casa si applicherà ai titolari di una pensione internazionale, che hanno lavorato in Stati esteri extracomunitari convenzionati con l’Italia e che risiedono all’estero.

In favore di questi pensionati residenti all’estero, è prevista inoltre una riduzione della Tari. L’importo dovuto è ridotto di due terzi rispetto alla misura ordinaria.

Sia per lo sconto Imu del 62,5% che per la riduzione della Tari, sarà necessario che l’immobile posseduto a titolo di proprietà o usufrutto non sia in affitto o in comodato d’uso.

Le aliquote per il calcolo della nuova Imu 2022

Le aliquote Imu sono di due tipi:

  • ordinaria, pari allo 0,86%. Il Comune può aumentarla fino all’1,06% o diminuirla in determinate condizioni;
  • ridotta (per l’abitazione principale di lusso e per le pertinenze), pari allo 0,5% (aumentabile dello 0,1%).

Tramite delibera comunale, però, i sindaci potranno anche decidere di ridurre l’aliquota, fino ad azzerarla.

Sono poi previste ulteriori aliquote, introdotte dalla legge di Bilancio 2020:

  • 0,1% per i fabbricati rurali strumentali;
  • 0,1% (con possibilità di aumento fino allo 0,25%) per gli immobili merce non locati dalle imprese costruttive;
  • 0,76% per i terreni agricoli (con possibilità di aumento fino all’1,06% o di diminuzione fino all’azzeramento);
  • 0,76% per i fabbricati D.

La principale novità in questo caso è che:

i comuni possono annullare completamente, con apposita delibera del consiglio comunale, l’imposizione di tale fattispecie.

Si ricorda che i Comuni sono tenuti a trasmettere le delibere al Mef entro il 14 ottobre. Le stesse devono poi essere pubblicate sul portale del Dipartimento delle Finanze entro il 28 ottobre di ciascun anno di imposta, al fine di consentire ai contribuenti di pagare il saldo e l’eventuale conguaglio dovuto.

Se il proprio Comune non mette a disposizione una nuova delibera entro la scadenza, significa che il calcolo dell’Imu 2022 dovrà essere effettuato sulla base delle vecchie delibere e regolamenti.

Scadenze Imu e come si paga

L’Imu 2022 potrà essere pagata tramite:

Restano due le scadenze da ricordare:

  • la prima rata (acconto Imu) è quella del 16 giugno 2022;
  • la seconda rata (saldo Imu) è quella del 16 dicembre 2022.

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