Via libera dalla Commissione al Dl Fisco, approvati due importanti emendamenti. Vediamo le novità in ambito fiscale.
Il decreto Fiscale è atteso alla Camera da lunedì. La Commissione Finanze della Camera ha approvato due importanti emendamenti da inserire nel testo che passerà in Aula a partire dalla prossima settimana per poi approdare in Senato. Dopo l’approvazione del dl Fisco da parte del Consiglio dei Ministri del 12 giugno 2025, numerosi emendamenti sono stati presentati.
Lo schema di decreto legge si inserisce nel quadro della più ampia riforma fiscale e introduce semplificazioni per i redditi da lavoro autonomo, novità per il riporto delle perdite, per la deduzione del costo del lavoro, su reverse charge e split payment e per differire i termini di versamento delle imposte sui redditi. Con i due emendamenti approvati con seduta lampo dalla Commissione si arricchisce anche di un nuovo ravvedimento speciale e di una norma che introduce l’obbligo di motivare gli accessi fiscali nelle imprese e negli studi professionali.
In attesa che il testo sia pubblicato in Gazzetta Ufficiale esaminiamo i temi che il decreto tocca nello specifico.
Nuovo ravvedimento speciale
L’emendamento approvato rappresenta un nuovo condono fiscale, identico a quello debuttato lo scorso anno con il concordato preventivo biennale di cui sposta i termini. Per i professionisti e gli autonomi che accettano la proposta di concordato del Fisco c’è la possibilità di chiudere gli arretrati con il Fisco dal 2019 al 2023.
La nuova sanatoria sarà disponibile solo per chi aderisce al concordato preventivo per la prima volta nel 2025 (biennio 2025/2026), per chi ha aderito lo scorso anno è possibile sanare solo il 2023 (le annualità passate sono state sanate con l’adesione).
L’emendamento precisa che la base imponibile da versare è costituita dalla differenza tra il reddito già dichiarato per ogni anno di imposta e il valore effettivo incrementato del:
- 5% per chi ha punteggio Isa pari a 10;
- 10% per chi ha punteggio da 8 a 10;
- 20% per chi ha punteggio da 6 a 8;
- 30% per chi ha punteggio da 4 a 6;
- 40% per chi ha punteggio da 3 a 4;
- 50% per chi ha punteggio inferiore al 3.
Niente ispezioni fiscali senza giustificazioni
La Commissione dà il via libera anche a un altro emendamento che prevede l’obbligo di motivare adeguatamente le ispezioni fiscali in imprese e studi professionali. Le circostanze che hanno portato all’accesso nei locali dell’azienda o nello studio professionale dovranno essere indicate e motivate sia sulla richiesta di autorizzazione sia nel verbale.
L’emendamento parte da un adeguamento necessario a seguito di una sentenza di condanna da parte della Corte europea nei confronti dell’Italia dello scorso febbraio: in essa veniva contestato che le verifiche di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate potevano violare i diritti dell’uomo.
Semplificazioni per il reddito da lavoro autonomo nel decreto fiscale
Il testo introduce significative semplificazioni per la determinazione del reddito da lavoro autonomo e in particolare:
- deducibilità delle spese di vitto, alloggio e viaggio sostenute all’estero con mezzi di pagamenti non tracciabili (resta, invece, l’obbligo della tracciabilità per le spese di rappresentanza);
- per la dichiarazione dei redditi per il periodo di imposta 2024 le plusvalenze derivanti da cessione di partecipazioni in associazioni e società devono essere considerate come redditi diversi;
- nella dichiarazione relativa al 2024 gli interessi e gli altri proventi finanziari percepiti esercitando arti e professioni vanno indicati come redditi da capitale;
- possibilità di usufruire dell’extra deduzione del costo del lavoro anche in caso di presenza di rapporti di collegamento tra la società da cui proviene il nuovo dipendente assunto.
Ulteriori semplificazioni sono previste per:
- calcolo della determinazione del riporto delle perdite;
- determinazione della maggiore deduzione del costo del lavoro (chi più assume meno paga) eliminando il riferimento alle società collegate;
- calcolo del regime per le società estere controllate (CFC) sia nell’ambito del calcolo dell’imposta minima nazionale del Pillar 2, sia nell’ambito del regime opzionale per il calcolo della CFC introdotto dalla riforma fiscale.
Decreto fiscale: proroga versamento imposte 2025
La data per il versamento delle imposte sui redditi subisce una proroga. Inizialmente previsto per il 30 giugno 2025, come accaduto sempre negli ultimi anni, il termine è differito al 21 luglio (visto che il 20 cade di domenica) per i soggetti Ise e forfettari. La proroga riguarda i versamenti da effettuare risultanti dalle dichiarazioni fiscali (dichiarazione dei redditi, Irap e Iva).
Possono beneficiare della proroga:
- soggetti Isa;
- soggetti che presentano cause di esclusione dagli Isa;
- forfettari;
- soggetti che aderiscono a regimi di vantaggio;
- i soggetti che partecipano a società, associazioni e imprese che applicano gli ISA.
Per le persone fisiche che non esercitino attività di impresa il termine ultimo per il versamento delle imposte sui redditi resta fissato al 30 giugno.
Proroga Imu nel decreto fiscale
Il termine concesso ai Comuni per l’approvazione delle delibere Imu con il nuovo prospetto è allungato fino al 15 settembre. In questo modo si evita di applicare le aliquote base per il saldo qualora i Comuni non siano riusciti a provvedere entro il 28 febbraio.
Reverse charge e split payment, cosa cambia
Il decreto introduce novità anche in materia di Iva per quel che riguarda le regole del reverse charge. L’inversione contabile viene estesa anche agli appalti di trasporto merci e viene eliminato il requisito della prevalenza della manodopera subordinando l’efficacia al rilascio di una specifica autorizzazione.
Per lo split payment viene sospesa l’applicazione, dal 1° luglio al 31 dicembre 2025, per determinati soggetti.
Proroga dichiarazioni fiscali 2024
Per le dichiarazioni dei redditi e Irap scadute il 31 ottobre 2024 è considerato tempestivo se effettuato entro l’8 novembre 2024, senza diritto di rimborso nel caso siano state versate somme per regolarizzare l’invio con ravvedimento operoso.
Regime impatriati, modifiche nel decreto fiscale
Novità riguardano anche il regime fiscale per gli impatriati, coloro che possono godere di regimi fiscali agevolati rientrando in Italia. Si elimina la possibilità di cumulo che avrebbe consentito un vantaggio fiscale eccessivo sommando l’accesso al regime base per i rientri con quello di specializzati (docenti e ricercatori).
Si modifica anche il cumulo che può essere fatto tra il regime degli impatriati e quello dei “Paperoni” (quest’ultimo prevede un’imposta forfettaria di 200.000 euro) per i redditi prodotti all’estero. La preclusione parte già dal periodo di imposta 2024.
Proroga sugar tax rimandata
Dal 1° luglio dovrebbe entrare in vigore la sugar tax, la tassazione sulle bevande zuccherate. Il decreto fiscale non contiene una proroga, ma è rimandata a un decreto successivo.
L’entrata in vigore della sugar tax è ulteriormente rimandata di 6 mesi, ma va considerato che si tratta dell’ottava proroga in 5 anni.
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