I bond di queste due banche italiane fanno gola agli investitori. Quanto rendono

Laura Naka Antonelli

04/06/2025

Occhio ai dettagli delle obbligazioni appena emesse da queste due banche italiane e alle loro cedole. Forte la domanda per i bond.

I bond di queste due banche italiane fanno gola agli investitori. Quanto rendono

UniCredit e Mediobanca, le due banche italiane già sotto i riflettori per le partite di risiko che le vedono grandi protagoniste di Piazza Affari, hanno annunciato di avere concluso con successo le emissioni dei loro rispettivi bond.

Nel caso di UniCredit, banca italiana guidata dal CEO Andrea Orcel la cui OPS per la conquista di Banco BPM si sta confermando una strada sempre più in salita, a essere stati emessi sono stati due bond Senior Preferred per un valore complessivo di 2 miliardi di euro.

Mediobanca, l’istituto gestito dal CEO Alberto Nagel finito nel mirino di MPS-Monte dei Paschi di Siena e prossimo alla riunione dell’assemblea degli azionisti che deciderà il destino dell’OPS lanciata su Banca Generali, ha collocato invece un covered bond a 5 anni da 750 milioni di euro.

Occhio ai dettagli di entrambe le emissioni.

UniCredit conclude con successo emissione i due bond Senior Preferred

UniCredit ha emesso nella giornata di ieri, 3 giugno 2025, una obbligazione Senior Preferred con scadenza 6 anni richiamabile dopo 5 anni per un importo di 1 miliardo di euro e un altro titolo Senior Preferred con scadenza a 10 anni per 1 miliardo di euro. Si tratta di bond entrambi titoli rivolti alla platea degli investitori istituzionali.

L’emissione, ha precisato Piazza Gae Aulenti, è avvenuta a seguito di un processo di book building che ha raccolto una domanda complessiva per circa 5,8 miliardi di euro, con più di 300 ordini arrivati dagli investitori a livello globale.

Il riscontro è stato così solido da consentire a UniCredit di stabilire le seguenti condizioni per le due tranche:

  • Per il bond con scadenza a 6 anni richiamabile dopo 5 anni, il livello inizialmente comunicato al mercato di 125 punti base sopra il tasso mid-swap a 5 anni è stato rivisto e fissato a 95 punti base. Di conseguenza, la cedola annuale è stata determinata pari al 3,10%, con prezzo di emissione/re-offer di 99,90%. L’obbligazione, ha precisato la banca guidata da Orcel, prevede la possibilità di una sola call da parte dell’emittente a giugno 2030. Se l’obbligazione non verrà richiamata, le cedole per i periodi successivi fino alla scadenza verranno fissate sulla base dell’Euribor a 3 mesi più lo spread iniziale di 95 punti base.
  • Per il bond con scadenza a 10 anni, il livello inizialmente comunicato al mercato di 150/155pb sopra il tasso mid-swap a 10 anni è stato rivisto al ribasso e fissato a 125 punti base. Conseguentemente la cedola annuale è stata determinata pari al 3,725%, con prezzo di emissione/re-offer di 99,811%.

Chi ha fatto shopping delle obbligazioni di UniCredit

Nel comunicare i dettagli di chi ha fatto shopping dei suoi bond, UniCredit ha reso noto che l’allocazione finale dell’obbligazione con scadenza a 6 anni, richiamabile dopo 5 anni, ha visto la prevalenza di fondi (72%) e banche/banche private (23%), con la seguente ripartizione geografica: Francia (28%), Germania/Austria (25%) e UK (13%).

Per quanto riguarda il bond con scadenza a 10 anni, l’allocazione finale ha visto la prevalenza di fondi (53%) e fondi hedge (15%), con gli acquisti che sono stati così distribuiti: Francia (27%), UK (24%) e Germania/Austria (21%).

Nel corso dell’emissione, UniCredit Bank GmbH ha ricoperto il ruolo di Sole Global Coordinator e di Joint Bookrunner assieme a ABN AMRO, BBVA, BNP Paribas, Erste Group, IMI - Intesa Sanpaolo, LBBW, Natixis, NatWest e JP Morgan.

Piazza Gae Aulenti ha precisato che i due bond, che fanno parte del Funding Plan per il 2025 e che sono inseriti nel piano Euro Medium Term Notes dell’emittente, si classificheranno pari passu con il debito senior preferred in essere, e contribuiranno a rafforzare ulteriormente i già eccellenti buffer di UniCredit sui requisiti applicabili, garantendo opzionalità e flessibilità di funding per il resto del 2025.

I rating attesi per le due obbligazioni, che saranno quotati presso la Borsa di Lussemburgo, sono i seguenti: Baa1 (Moody’s) / BBB+ (S&P) / BBB+ (Fitch).

Il bond a 5 anni di Mediobanca

In evidenza anche l’emissione di un nuovo Covered Bond con durata long 5 anni (in scadenza ad agosto 2030), per un ammontare complessivo di 750 milioni di euro, da parte di Mediobanca. Si tratta, per la precisione, del terzo covered bond che è stato emesso da Piazzetta Cuccia a partire dal 2024.

L’istituto gestito dall’AD Alberto Nagel ha reso noto che il Covered Bond ha attratto sul mercato una domanda ampia e diversificata, consentendo di rivedere il rendimento inizialmente comunicato (55 punti base sopra il mid-swap) e di fissarlo a quota 50 punti base.

La forza della domanda è stata confermata dagli ordini superiori a 1,4 miliardi di euro nel corso del collocamento, per un valore di quasi 2 volte l’ammontare obiettivo di 750 milioni.

Mediobanca ha annunciato che il nuovo prestito obbligazionario garantirà una cedola pari al 2,625%, facendo notare che il collocamento rappresenta per la banca italiana la quinta emissione pubblica rivolta agli investitori istituzionali eseguita nel corso dell’esercizio 2024-25, e la terza dall’inizio del 2025.

Con quest’ultima emissione, che si è conclusa in un mercato primario interessato da un numero particolarmente elevato di operazioni, Mediobanca ha fatto notare di avere consolidato “il proprio posizionamento tra le migliori banche italiane in termini di efficienza nel pricing degli strumenti obbligazionari, supportando così l’andamento del net interest margin”.

Alla distribuzione del bond hanno partecipato soprattutto principali investitori istituzionali esteri (il 55%, con ordini in particolare arrivati dalla Germania, dall’Austria e dalla Svizzera per il 22%, dall’area nordica per il 18% e da quella Benelux per il 6%) e italiani (con ordini pari al 45%).

L’istituto ha sottolineato infine che i risultati di questa nuova emissione, “nell’attuale scenario di volatilità, confermano l’importanza di un approccio flessibile nella diversificazione delle fonti di finanziamento e l’apprezzamento del mercato verso Mediobanca ”, reiterando la fiducia degli investitori nel raggiungimento degli obiettivi del piano triennale al 2026 “One Brand One Culture”.

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