Guerra nucleare, conseguenze per l’Italia: aumentano i rischi, timore per le armi di Putin

Alessandro Cipolla

4 Ottobre 2023 - 08:25

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Le conseguenze di una guerra nucleare potrebbero essere apocalittiche per l’Italia: le nuove armi della Russia sono un rischio per tutto il mondo, ma nessuno vuole la pace.

Guerra nucleare, conseguenze per l’Italia: aumentano i rischi, timore per le armi di Putin

Quanto siamo vicini a una guerra nucleare? Quali potrebbero essere i rischi e le conseguenze per l’Italia? Più passano i giorni senza che in Ucraina si parli di una tregua, anticamera necessaria per permettere delle trattative diplomatiche degne di tal nome, più i rischi di una escalation potenzialmente anche atomica si fanno più concreti.

Del resto forse è meglio non pensarci, ma basterebbe un missile di Mosca caduto qualche chilometro più in là ed ecco che la Nato sarebbe chiamata a intervenire militarmente contro la Russia: a quel punto una guerra nucleare potrebbe tramutarsi da incubo a drammatica realtà.

Come ben noto la Russia è la maggior potenza nucleare al mondo, con migliaia di armi atomiche già pronte all’uso; al tempo stesso, non è un mistero che gli Usa hanno dislocato diverse bombe nucleari in Europa - Italia compresa - senza considerare quelle a disposizione di Francia e Regno Unito.

Questi arsenali per decenni hanno evitato che la Russia e l’Occidente si scontrassero in maniera diretta, ma lo scoppiò della guerra in Ucraina ha rotto questo equilibrio: dopo 600 giorni dall’inizio dell’”operazione speciale” voluta da Vladimir Putin, nessuno riesce a capire quale possa essere l’epilogo di questo conflitto.

Ma quali potrebbero essere i rischi per l’Italia in caso di una guerra nucleare? Il nostro Paese purtroppo - e anche questo non è un mistero - per svariati motivi potrebbe essere uno dei target della Russia in caso di uno scontro totale tra Mosca e l’Occidente.

L’Italia e una guerra nucleare

Premessa necessaria: una guerra nucleare è solo l’ultimo e più remoto epilogo del conflitto in Ucraina. Si tratta però di uno scenario che al momento (sigh!) nessun analista si sentirebbe di depennare.

Arrivati a questo punto, con la controffensiva ucraina che non ha prodotto significativi risultati e con l’avvicinarsi dell’inverno, la guerra in Ucraina sembrerebbe essere arrivata di fronte al più classico dei bivi: la Nato può spingere per delle trattative diplomatiche oppure aumentare ancor di più il proprio sostegno a Kiev, magari infrangendo anche l’ultimo tabù dell’invio di proprie truppe al fronte.

Per cercare di tenere l’Alleanza atlantica più lontana possibile dal conflitto, la Russia finora più volte ha agitato lo spauracchio della guerra nucleare. In questa retorica rientrerebbe il recente annuncio di Putin dello sviluppo di nuove armi, forse addirittura laser e ultrasoniche.

Sono invece già realtà i terribili missili Burevestnik o Sarmat: i primi grazie a un motore nucleare potrebbero raggiungere qualsiasi località al mondo rimanendo in volo anche per più giorni, mentre i secondi - già di sicuro affidamento - avrebbero una gittata di “soli” 16.000 chilometri.

L’Italia di conseguenza avrebbe tutti i motivi per lavorare notte e giorno in favore della soluzione diplomatica: non solo la guerra ci ha messo in palese difficoltà economica insieme al resto dell’Ue, ma il Belpaese sarebbe un probabile obiettivo russo visto che ospitiamo diverse basi Nato sul nostro territorio.

In più il nostro sistema antimissilistico, come ha spiegato a Money.it il generale Landi, al momento non sarebbe in grado di intercettare i supermissili russi che possono viaggiare fino a venti volte la velocità del suono.

Insomma i rischi per l’Italia in caso di guerra nucleare sarebbero altissimi e le conseguenze potenzialmente catastrofiche, un incubo questo con il quale saremo chiamati a convivere finché non arriverà un cessate il fuoco in Ucraina.

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