Israele: cosa prevede il piano di pace in 10 punti dell’Ue per fermare la guerra con Hamas

Alessandro Cipolla

22/01/2024

22/01/2024 - 08:41

condividi

L’Ue ha preparato un piano di pace in 10 punti per far cessare la guerra tra Israele e Hamas: il decalogo però appare essere irricevibile per Benjamin Netanyahu.

Israele: cosa prevede il piano di pace in 10 punti dell’Ue per fermare la guerra con Hamas

Guerra Israele-Hamas, l’Ue è pronta a scendere in campo con un piano di pace elaborato dal Servizio per l’azione esterna dell’Unione europea che a breve sarà presentato dall’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Josep Borrell.

Ad anticipare questa notizia è stato il portale Euractive che ha visionato in anteprima il documento che si articolerà in dieci punti elaborati per cercare di dare una “soluzione credibile e globale” a questa guerra in atto da tre mesi e mezzo.

Alla base di questo lavoro c’è la convinzione dalle parti di Bruxelles che Israele e Hamas non troveranno un accordo di pace senza “un’attiva partecipazione internazionale”, con l’Unione europea pronta a svolgere un ruolo da protagonista nel tentativo di stoppare questa guerra che già ha provocato oltre 25.000 morti, per gran parte donne e bambini.

Un decalogo che però probabilmente sarà destinato a diventare presto carta straccia, visto che alcuni punti sembrerebbero andare in una direzione diametralmente opposta rispetto alle recenti dichiarazioni rilasciate dal premier israeliano Benjamin Netanyahu.

Guerra Israele-Hamas: il piano di pace dell’Ue

Per fermare la guerra tra Israele e Hamas l’Ue ha pronto un piano di pace in dieci punti, una sorta di road map che dovrebbe portare prima a una pace in Terra Santa e poi alla creazione di uno Stato palestinese, normalizzando le relazioni tra Israele e il mondo arabo così da garantire allo Stato ebraico l’agognata sicurezza.

Entrambi i popoli però dovranno dimostrare la volontà di arrivare a una pace duratura, con i palestinesi che dovranno trovare un’alternativa politica ad Hamas e gli israeliani che dovranno dimostrare di avere una reale intenzione di giungere a un accordo.

Per l’Ue a rappresentare la Palestina - striscia di Gaza e Cisgiordania - dovranno essere l’Autorità nazionale palestinese (Anp) e l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp).

Il fulcro del piano di pace dell’Unione europea è la creazione di una conferenza di pace che dovrà vedere al tavolo anche Stati Uniti, Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Lega Araba, Nazioni Unite e naturalmente anche l’Ue.

Questa conferenza avrà un anno di tempo per stilare un piano di pace da sottoporre poi a Israele e Palestina, nella speranza non solo di fermare la guerra ma anche di dare una stabilità duratura a tutta l’area.

Il piano Ue fermerà la guerra tra Israele e Hamas?

Quante speranze ci sono che il piano di pace elaborato dal’Unione europea possa fermare la guerra tra Israele e Hamas? Allo stato delle cose queste speranze appaiono essere praticamente nulle.

Il motivo è da ricondurre alla volontà del testo partorito da Bruxelles di arrivare a uno Stato palestinese indipendente, ipotesi questa più volte respinta di recente da Benjamin Netanyahu nonostante il pressing a riguardo da parte degli Stati Uniti.

L’Ue nel suo piano vorrebbe “uno Stato palestinese indipendente che viva fianco a fianco con Israele, in pace e sicurezza, con la piena normalizzazione e il sostanziale sviluppo della sicurezza e della cooperazione economica”.

Netanyahu invece nelle scorse ore ha ribadito che non ci sarà uno Stato palestinese fino a quando lui sarà presidente perché “rappresenterebbe una minaccia esistenziale per lo Stato ebraico”.

Inoltre i palestinesi non sembrerebbero avere fiducia sia nei riguardi dell’Olp sia dell’Anp, con dei recenti sondaggi che hanno evidenziato come lo scoppio della guerra abbia provocato un aumento dei consensi verso Hamas soprattutto in Cisgiordania.

Nonostante la buona volontà dell’Ue, probabilmente non sarà questo piano di pace a fermare la guerra tra Israele e Hamas che, al contrario, presto potrebbe espandersi a buona parte del Medio Oriente.

Iscriviti a Money.it