Guerra commerciale: l’allarme del premio Nobel Robert Shiller

Marco Ciotola

26 Marzo 2018 - 18:00

L’economista premio Nobel nel 2013 ha espresso tutta la sua preoccupazione per la probabile guerra commericale in arrivo dai dazi di Trump, parlando di "crisi economica" e definendo il presidente uno "showman"

Guerra commerciale: l’allarme del premio Nobel Robert Shiller

La nuova ondata di dazi imposti da Trump e la conseguente guerra commerciale che potrebbe scaturire tra Cina e Stati Uniti ci avvicinerebbero con rapidità ad una fase di crisi economica secondo il premio Nobel Robert Shiller.

Durante una recente intervista, Shiller non ha certo risparmiato le critiche contro il presidente degli Stati Uniti d’America, definendo Trump “uno showman” che sta assaporando la celebrità, ma che si comporta in modi del tutto inappropriati rispetto al suo ruolo.

La disapprovazione maggiore resta quella per la probabile guerra commerciale in arrivo tra Cina e Stati Uniti. Le aziende statunitensi non sono affatto pronte a tagliare fuori la Cina dalla loro routine economica e di business secondo Shiller.

Elemento che porterà quasi subito a una crisi economica - ha spiegato l’economista alla CNBC durante il China Development Forum - specie considerando che imprese costruite sulla programmazione a lungo termine hanno maturato negli anni una forza lavoro altamente qualificata e un preciso modus operandi, che ora sarà necessario rintracciare in nuove realtà, in nuovi paesi. Questo non farà che creare caos e rallentare lo sviluppo futuro.

Le contromosse da Pechino

Da Pechino hanno annunciato che sono pronti a bersagliare 128 prodotti statunitensi per un valore di importazione pari a 3 miliardi di dollari in risposta ai dazi di Trump, a cominciare da quelli su acciaio e alluminio arrivati a inizio marzo.

Il presidente degli Stati Uniti aveva annunciato piani tariffari per un massimo di 60 miliardi alle importazioni cinesi, anche se la Cina non ha collegato ufficialmente le sue recenti decisioni all’azione della Casa Bianca.

Secondo il ministero, i prodotti statunitensi presi di mira includono per il momento vino, frutta fresca e frutta secca, tubi d’acciaio, bioetanolo e ginseng. Tutti potrebbero essere soggetti a dazi del 15%, mentre - secondo quanto rilasciato in una dichiarazione ufficiale - una tassa del 25% potrebbe essere imposta su carni suine e alluminio riciclato.

Per Shiller, che ha escluso significativi effetti inflazionistici per gli Stati Uniti dopo i dazi su acciaio e alluminio, ha comunque lanciato un allarme: l’escalation e il surriscaldamento della retorica commerciale da entrambe le parti potrebbe presto gettare l’economia in fase di recessione.

Il premio Nobel ha chiarito come si tratti di un effetto molto più psicologico che materiale al momento per quel che riguarda l’impatto economico. Per spiegare una simile situazione ha ricordato quella guerra delle tariffe che durante la Grande Depressione non influenzò direttamente la crescita economica, ma probabilmente contribuì a “distruggere la fiducia” dei cittadini e la volontà di pianificare il proprio futuro (pericolosi atteggiamenti di stallo che possono portare a una recessione secondo Shiller).

Trump, “un uomo di spettacolo”

L’economia globale è avanzata in maniera evidente negli ultimi mesi, per cui una guerra commerciale potrebbe arrestare tale andamento positivo. Di certo resta solo il fatto che questi 12 mesi di crescita indicano una certa capacità di assorbire i nervosismi legati al commercio secondo l’economista di Yale. Proprio quest’ultimo dato potrebbe rendere la decisione di Trump di passare all’offensiva commerciale adeguata rispetto ai tempi.

Shiller sostiene che sarebbe stata un’operazione catastrofica se compiuta nel 2009. Eppure il premio Nobel è convinto dell’assenza di logiche precise dietro le scelte di Trump che dopo un anno di presidenza ha voluto fare qualcosa di eccitante per le persone. Secondo la sua filosofia di vita - ha spiegato l’economista - ci sono cose che vanno fatte, e “se sei una celebrità devi costantemente creare notizie” .

L’esperto ha calcato sul punto ricordando i recenti post su Twitter con cui Trump ha risposto a Joe Biden, l’ex vicepresidente che aveva minacciato di picchiarlo - “Se mi minaccia andrà a terra subito!”, era stata la risposta del presidente Usa. Il linguaggio di Trump sui social, in questo caso e in altri, è simile a quello che si può ascoltare in un cortile scolastico secondo Shiller. “È del tutto inappropriato per un presidente”, ha precisato l’economista.

Shiller ha inoltre messo in discussione l’idoneità di altri membri dello staff presidenziale, parlando di "alcuni estremisti" assunti da Trump. Ha citato in particolare Peter Navarro, consulente commerciale della Casa Bianca, autore di libri intitolati Death by China e The coming China Wars.

L’economista premio Nobel ha concluso spiegando che non credeva si potesse arrivare davvero a questo, ma adesso ci siamo: Trump è prima di ogni altra cosa un uomo di spettacolo che agisce in ambito politico.

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