Wagner e F-16: perché siamo più vicini a una guerra nucleare in Europa

Alessandro Cipolla

26 Giugno 2023 - 08:26

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La fornitura degli F-16 all’Ucraina e il fallito golpe in Russia per mano del gruppo Wagner potrebbero avvicinarci a una guerra nucleare: la partita si gioca in Bielorussia.

Wagner e F-16: perché siamo più vicini a una guerra nucleare in Europa

Gli ultimi avvenimenti potrebbero avvicinarci a una guerra nucleare, autentico fantasma che aleggia sopra i cieli del Vecchio Continente da quando Vladimir Putin, più di sedici mesi fa, ha deciso di dare il via alla sua “operazione speciale” invadendo l’Ucraina.

Una domanda può sorgere spontanea: che relazione ci potrebbe essere tra la fornitura degli F-16 da parte di alcuni Paesi Nato all’Ucraina, il fallito golpe in Russia a opera del gruppo Wagner guidato dal controverso Yevgeny Prigozhin e una possibile guerra nucleare?

Una domanda più che lecita, alla quale si può dare una risposta solo riavvolgendo il film di ciò che è successo negli ultimi mesi nella guerra in corso tra Ucraina e Russia, dove non mancano diversi attori apparentemente non protagonisti come la Nato e la Cina.

Il primo tassello è un dato di fatto storico: la corsa alle armi atomiche, da decenni ha impedito che Usa e Russia si scontrassero direttamente viste le conseguenze catastrofiche in caso di una guerra nucleare.

L’incubo nucleare così finora ha tenuto lontano le truppe occidentali dal fronte ucraino, anche se l’Alleanza atlantica in questi mesi ha sostenuto in ogni modo l’esercito di Kiev: in quest’ottica, la decisione presa da alcuni membri Nato - avallata poi da Washington - di fornire gli F-16 all’Ucraina, potrebbe però cambiare le carte in tavola tanto che Mosca sarebbe stata chiamata a mettere in atto due contromosse.

Wagner e F-16: perché parliamo di guerra nucleare?

A seguito di un lungo pressing da parte di Volodymyr Zelensky, a breve l’Ucraina dovrebbe ricevere un centinaio di aerei F-16; resta da capire però quando saranno operativi visto il tempo necessario per addestrare i piloti ucraini: i più ottimisti parlano del prossimo autunno, i meno del nuovo anno.

Anche nella migliore delle ipotesi, questi aerei da guerra non saranno a disposizione nella controffensiva - servirebbero come il pane alle truppe di Kiev - che finora si è rivelata un sostanziale flop: la prima linea difensiva della Russia ancora non è stata scalfita nonostante la veemenza degli attacchi.

C’è un piccolo particolare però sfuggito ai media in Occidente ma probabilmente non a Mosca: gli F-16 possono montare anche bombe nucleari, più precisamente le B-61 di produzione americana. Naturalmente l’Ucraina non possiede testate atomiche che però di certo non mancano nei depositi Nato sparsi in Europa, Italia compresa.

Questo significa che a breve non sarà solo la Russia a minacciare una guerra nucleare per intimorire gli avversari, ma anche l’Ucraina potrebbe gonfiare il petto anche se in teoria sprovvista delle B-61.

La prima contromossa di Vladimir Putin così è stata quella di spostare delle armi nucleari tattiche in Bielorussia, Paese amico da dove il 24 febbraio 2022 è partito l’attacco diretto alla capitale Kiev distante solo qualche centinaio di chilometri.

Veniamo poi al gruppo Wagner: dopo aver mancato il colpo di Stato - vicenda piena di interrogativi e tutta da decifrare - dove avrebbe trovato rifugio Yevgeny Prigozhin insieme ai miliziani che non hanno accettato di entrare a far parte a tutti gli effetti dell’esercito russo? In Bielorussia…

Ricapitolando: presto l’Ucraina avrà a disposizione gli F-16 che possono montare bombe atomiche, mentre la Russia ha posizionato in Bielorussia sia delle armi nucleari tattiche sia i controversi mercenari del gruppo Wagner.

Da qui i timori di una guerra nucleare, visto che la tensione atomica potrebbe salire alle stelle coinvolgendo anche la Polonia, paese confinante con la Bielorussia che da tempo viene vociferato come disposto a inviare anche truppe per aiutare l’Ucraina.

La speranza è che lo spauracchio di una guerra nucleare continui a essere il miglior deterrente per una escalation ma, arrivati a questo punto, nessun bookmakers sembrerebbe essere pronto a coprire scommesse a riguardo.

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