Gratifiche retributive per il dipendente: quali sono e quando sono obbligatorie?

Simone Micocci

8 Maggio 2018 - 16:07

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Il datore di lavoro può scegliere se premiare uno o più dipendenti che nel corso dell’anno si sono distinti per il lavoro svolto. In alcuni casi, però, le gratifiche retributive sono obbligatorie; ecco quando.

Gratifiche retributive per il dipendente: quali sono e quando sono obbligatorie?

Il lavoratore che si distingue nel corso dell’anno potrebbe meritarsi una gratifica, ovvero un premio in denaro legato al suo rendimento o al raggiungimento di un determinato obiettivo.

Generalmente la gratifica economica viene data come premio ai dipendenti su libera scelta del datore di lavoro, tuttavia ci sono dei casi in cui quest’ultimo non può esimersi dal concederla.

Ad esempio può succedere che la gratifica sia prevista dal contratto nazionale del lavoro del settore di riferimento, oppure che sia stata concordata al momento dell’assunzione e inserita nel contratto firmato.

Se sussistono queste condizioni, quindi, l’azienda è obbligata a premiare i propri dipendenti e in caso di mancata gratifica quest’ultimi possono rivolgersi alla Direzione del Lavoro o presentare un decreto ingiuntivo in Tribunale - come per lo stipendio non pagato o retribuito in ritardo - per chiedere quanto gli spetta di diritto.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono le tipologie di gratifica e quando riconoscere un premio economico al proprio dipendente è obbligatorio.

Quali sono le gratifiche più diffuse?

Come anticipato, le gratifiche retributive sono una sorta di premio che le aziende riconoscono ai propri dipendenti al raggiungimento di un determinato risultato.

Le tipologie dei premi aziendali, quindi, dipendono dai risultati e dagli obiettivi ai quali questi fanno riferimento. Per questo motivo possiamo riassumere le gratifiche retributive in tre diverse tipologie:

  • premi di produttività: si tratta di riconoscimenti economici che il datore di lavoro concede ai propri dipendenti che hanno contribuito a far conseguire all’azienda un determinato risultato. Solitamente viene concesso una volta l’anno per motivi legati alla crescita aziendale e all’incremento della produttività. Qui le informazioni su come vengono tassati;
  • premi di rendimento: mentre i primi sono legati all’andamento dell’azienda, questi fanno riferimento al lavoro del dipendente. I premi di rendimento, infatti, vengono concessi non a tutti i lavoratori dell’azienda ma solo a quelli che si sono distinti nel corso dell’anno;
  • premio fedeltà: infine, ci sono dei contratti che possono prevedere un premio in denaro per quei dipendenti impiegati da diversi anni in azienda, una gratifica legata quindi all’anzianità di servizio.

Queste gratifiche possono essere obbligatorie o facoltative a seconda dei casi; facciamo chiarezza.

Quando le gratifiche sono obbligatorie?

Le gratifiche retributive sono obbligatorie quando previste dal CCNL di riferimento, nel quale solitamente viene indicata anche la tipologia del premio e i modi per calcolarne l’importo.

Generalmente è nel contratto collettivo di secondo livello - aziendale e territoriale - che si trovano le informazioni relative ai premi aziendali, quindi è a questo che dovete riferimento per sapere quali sono le regole che il vostro datore di lavoro deve rispettare e per conoscere i vostri diritti in merito.

Dovete sapere però che quando le gratifiche vengono riconosciute in maniera abituale, diventando quindi una vera consuetudine per l’azienda, il datore di lavoro ha il dovere di riconoscerle a tutti i suoi dipendenti.

L’uso aziendale ripetuto della gratifica come trattamento economico di maggior favore rispetto a quello riconosciuto dai contratti, infatti, fa sorgere in capo all’azienda un obbligo unilaterale di tipo collettivo: ergo il trattamento di favore deve riguardare la collettività dei dipendenti.

Quando la gratifica non è obbligatoria?

Visto quanto appena detto possiamo concludere dicendo che la gratifica retributiva è facoltativa - ed è il datore di lavoro a decidere se e quando pagarla - quando sussistono le seguenti condizioni:

  • non ci sono norme e contratti che prevedono l’obbligo della gratifica retributiva ai dipendenti;
  • quando questa viene concessa in maniera occasionale e quindi non si può definire come prassi aziendale.

Prendiamo come esempio un rivenditore di auto che a tutti i suoi dipendenti riconosce un premio del 2% sul valore di ogni automobile venduta pur non essendo previsto dal contratto. Una volta che questa prassi si consolida il datore di lavoro ha il dovere di riconoscere a tutti i suoi dipendenti il trattamento di favore ogni volta che ciascuno di questi vende un’automobile.

In caso contrario se questo decide di premiare in via occasionale solamente un dipendente per aver venduto un’auto di grande valore o in giacenza da diversi anni, il diritto alla gratifica non viene esteso anche agli altri dipendenti.

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