Generali ha risposto con una nota ad hoc all’ultimatum di Mediobanca, nel giorno della pubblicazione degli utili.
La data X, per Generali, à finalmente arrivata. Oggi, mercoledì 6 agosto 2025, il colosso assicurativo italiano ha alzato il velo sui propri conti.
Oltre a essere peso massimo del Ftse Mib di Piazza Affari, Generali si conferma da un po’ grande protagonista di Piazza Affari per due ragioni principali: sia in quanto motivo di ansia per il governo Meloni, tutto impegnato dalla sua nascita a garantire che i risparmi degli italiani rimangano in Italia, e che la stessa sorte tocchi ai BTP (e in tal senso il Leone è considerato grande cassaforte sia dei risparmi che dei Titoli di Stato italiani), sia in quanto presunto oggetto del desiderio di alcuni player della finanza made in Italy.
Su questo ultimo punto, vale la pena di ricordare, le smentite non sono tardate ad arrivare, in primis quelle di Banca Monte dei Paschi di Siena, con il CEO Luigi Lovaglio che ha sottolineato più volte che l’OPS che la banca senese ha lanciato su Mediobanca, maggiore azionista di Generali, non ha nulla a che vedere con un ipotetico piano volto a conquistare il campione delle assicurazioni.
Non che queste precisazioni di Lovaglio siano state sufficienti a fugare del tutto i dubbi, tanto che il Leone di Trieste è stato definito da alcuni anche un vero e proprio Trono di Spade, alla cui conquista tenderebbero diversi grandi nomi attivi nel sistema bancario italiano. Non solo Lovaglio: anche il governo Meloni ha negato qualsiasi piano concepito per tendere un agguato a Generali, cercando per lo meno di scansare il dubbio di un presunto accordo tra il MEF di Giorgetti, Caltagirone e Delfin volto a centrare il target Mediobanca attraverso MPS - Caltagirone e Delfin oggi figurano tra gli azionisti principali della banca senese, così come ancora di Mediobanca e di Generali - allo scopo di mettere le mani sul Leone, cassaforte dei risparmi degli italiani e dei BTP, con tanto di placet del governo Meloni. In tutto questo, non è mancato l’alt di Caltagirone all’OPS che Mediobanca ha promosso su Banca Generali.
Suo malgrado, Assicurazioni Generali è finita dunque per essere coinvolta nelle varie partite di risiko che hanno preso in ostaggio Piazza Affari.
Non solo in quella dell’OPS promossa da MPS su Mediobanca, ma anche in quella altra offerta pubblica di scambio che Mediobanca stessa, proprio per difendersi dalle mire del Monte dei Paschi di Siena, ha lanciato su Banca Generali, controllata del Leone.
Tutte partite talmente cruciali da aver portato lo stesso maggiore azionista di Generali, ergo Mediobanca, a lanciare un ultimatum ad hoc, che è scaduto proprio oggi, mercoledì 6 agosto 2025.
L’ultimatum si spiega con la scelta di Mediobanca, che risale ormai a quasi due mesi fa, di spostare la data dell’assemblea degli azionisti che era stata chiamata a esprimersi sull’OPS su Banca Generali, da quella inizialmente fissata al 16 giugno al prossimo 25 settembre : unìa scelta che era stata spiegata da Piazzetta Cuccia con la necessità ravvisata da parte di alcuni azionisti, sia di Mediobanca che di Generali, di “ conoscere le valutazioni e l’orientamento di Generali ” sull’offerta lanciata sulla sua controllata, in un contesto in cui “ l’adesione di Assicurazione Generali è essenziale per il perfezionamento dell’operazione ”. (così si legge nel comunicato con cui Mediobanca ha annunciato di avere rimandato a settembre l’assemblea dei soci).
Ultimatum Mediobanca scaduto, la risposta di Generali su Banca Generali
Scaduto l’ultimatum, Generali oggi ha risposto, indicando a Mediobanca che ha bisogno tuttavia di prendersi ancora un po’ di tempo per valutare l’OPS che il suo maggiore azionista Piazzetta Cuccia ha promosso su Banca Generali.
In una nota separata del gruppo pubblicata prima della diffusione dei conti, Generali si è così espressa:
“Generali conferma di aver inviato una risposta a Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S.p.A., a seguito della ricezione di una lettera contenente informazioni aggiuntive in merito all’offerta pubblica di scambio sulla totalità delle azioni di Banca Generali S.p.A.; in particolare, la proposta di una definizione del potenziale futuro rapporto industriale tra il Gruppo Generali e il Gruppo Mediobanca. Come precedentemente comunicato il 12 giugno 2025, Generali conferma l’intenzione di proseguire la valutazione dell’Offerta e le discussioni inerenti. In questa fase, prima di formulare una posizione definitiva, Generali si riserva il diritto di continuare a valutare nelle prossime settimane l’Offerta e la potenziale Partnership Industriale nel pieno rispetto dei processi, delle procedure e della tempistica del Gruppo definiti dai propri organi societari”.
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Il messaggio a Mediobanca è chiaro: Generali non vuole essere pressata nell’iter di valutazione dell’OPS che Piazzetta Cuccia ha promosso sulla controllata Banca Generali. Lo ha confermato lo stesso AD Philippe Donnet, nel corso della conference call indetta per commentare i conti:
“Non ci sono vincoli di tempo. Prenderemo il tempo che ci vuole per valutare bene l’opportunità e la qualità dell’offerta di Mediobanca su Banca Generali. Quindi non ci sono tempi particolari”. Certo, ha aggiunto Donnet, ammettendo che, ovviamente, “ i tempi non sono infiniti , ma ci prenderemo il tempo di valutare bene le cose e quando saremo pronti diremo che tipo di accordi abbiamo raggiunto ”.
Per ora non c’è fretta e in ogni caso “ i tempi sono i nostri, è così ”. Ciò che conta è “mantenere l’opzionalità”, qualcosa che “noi non vogliamo perdere”.
Ma come si concilia la pazienza di Generali con il desiderio di Mediobanca di convocare il prossimo 21 agosto l’assemblea dei soci, per presentare come ordine del giorno la proposta dell’OPS su Banca Generali? Donnet ha parlato di una “ trattativa complessa che però si può fare ”. Sarà.
Generali Day, Trieste annuncia i conti del I semestre. Trend utile netto e ricavi
Ma oggi è stato anche il grande giorno dell’annuncio dei conti da parte di Generali. E così, pochi minuti dopo il comunicato con cui Generali ha risposto a Mediobanca, da Trieste sono arrivati i numeri dei risultati consolidati al 30 giugno 2025.
I numeri hanno messo in evidenza che, nei primi sei mesi di quest’anno, Generali ha visto il proprio utile netto normalizzato balzare del 10,4%, a quota a € 2,2 miliardi, grazie all’ottima performance operativa del Gruppo. L’EPS normalizzato è balzato del 12,5%, a € 1,47.
Forte la crescita dell’utile operativo, salito dell’8,7% a 4 miliardi di euro, sulla scia del contributo dei segmenti Danni, Vita e Asset Management.
In evidenza le altre voci di bilancio emerse dal bilancio di Generali:
- I premi lordi si sono attestati a € 50,5 miliardi (+0,9%), grazie al forte sviluppo del segmento Danni (+7,6%).
- La raccolta netta vita è stata molto positiva, a quota € 6,3 miliardi grazie a tutte le linee di business, in particolare puro rischio e malattia, prodotti ibridi e unit-linked.
- Il Combined Ratio ha riportato un miglioramento significativo al 91% (-1,4 p.p.), con lo sviluppo del Combined Ratio non attualizzato che si è rafforzato ulteriormente a 93,1% (-1,8 p.p.)
- Solida la posizione di capitale, con il Solvency Ratio in crescita a 212% (210% FY2024), grazie alla solida generazione normalizzata di capitale - che già comprende il lancio del buyback da € 500 milioni.
Il commento del CEO Donnet, “ottimo avvio del piano strategico”
Il CEO di Generali, Philippe Donnet ha commentato con soddisfazione i risultati del gruppo:
“Gli eccellenti risultati del primo semestre confermano un ottimo avvio del piano strategico ‘Lifetime Partner 27: Driving Excellence’ con una performance positiva del nostro business assicurativo e della nostra piattaforma globale di Asset Management. Il segmento Danni è cresciuto in maniera significativa in tutte le principali aree geografiche grazie al nostro focus nel massimizzare la crescita profittevole. Nel Vita la raccolta netta continua la sua traiettoria di crescita trainata dalle linee di business prioritarie. La nostra piattaforma di Asset Management ha inoltre registrato una solida performance, supportata dal contributo di Conning. Abbiamo raggiunto questi ottimi risultati grazie al grande impegno della nostra rete distributiva e di tutti i nostri colleghi. Proseguiremo in questa fase di crescita continuando a perseguire l’eccellenza, a essere il
Partner di Vita dei nostri clienti, e a rafforzare le nostre competenze core e il modello operativo del
Gruppo. Rimaniamo pienamente focalizzati sulle chiare priorità del nostro piano strategico, e continueremo a creare valore per tutti i nostri stakeholder”.
Così il CEO del colosso Philippe Donnet, che negli ultimi mesi è stato costretto spesso a cercare di sedare le ansie dei vari esponenti del governo Meloni, così come dell’intera politica italiana, esplose soprattutto alla notizia dell’accordo che Generali ha siglato con la francese Natixis, per la creazione di un colosso del risparmio gestito. In evidenza i commenti, in particolare, del leader della Lega, vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, che si è lamentato nonostante il commento favorevole arrivato dalla stessa Generali sui BTP, e sull’intenzione di continuare a blindarli.
“Ambiziosi target” nel piano Generali, focus su dividendi e buyback
Generali ha poi confermato che, attraverso il piano Lifetime Partner 27: Driving Excellence, il Gruppo si impegna a realizzare nel triennio 2025-2027 ambiziosi target:
- Forte crescita degli utili: 8-10% CAGR dell’EPS.
- Solida generazione di cassa: > € 11 miliardi di flussi di cassa netti cumulativi.
- Aumento del dividendo per azione: > 10% CAGR del DPS7 con ratchet policy, attraverso un chiaro framework della gestione del capitale, con ulteriore focus sui rendimenti per gli azionisti.
- Più di € 7 miliardi di dividendi cumulativi (2025-2027).
- Impegno al riacquisto di azioni proprie per almeno € 1,5 miliardi nell’arco di piano.
- Piano di buyback pari a € 500 milioni, avviato a partire dal 7 agosto 2025 e completato nel secondo semestre del 2025.
(in fase di scrittura)
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