Le navi della Global Sumud Flotilla ripartono verso Gaza sfidando il blocco israeliano. Missione umanitaria o rischio inutile? Dicci cosa ne pensi partecipando al sondaggio di Money.it.
Le navi della Global Sumud Flotilla hanno ripreso la rotta verso Gaza. Nonostante i guasti subiti dopo gli attacchi israeliani, le pressioni diplomatiche e gli inviti a desistere, gli attivisti ribadiscono la loro determinazione: rompere simbolicamente il blocco navale imposto da Israele e portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese. Per questo abbiamo deciso di chiedere ai lettori di Money.it: sei favorevole all’iniziativa della Global Sumud Flotilla?
Secondo gli organizzatori, la missione non rappresenta solo un convoglio solidale, ma un’azione politica e civile volta ad attirare l’attenzione del mondo su quello che definiscono un assedio illegale e su una crisi umanitaria che ha già provocato decine di migliaia di vittime, molte delle quali bambini.
Il termine “sumud” significa in arabo “resistenza” o “fermezza”: un concetto che racchiude lo spirito dell’iniziativa. A bordo delle oltre 60 imbarcazioni ci sono circa 400 persone, provenienti da 44 Paesi diversi, tra cui parlamentari, medici, religiosi e attivisti noti come Greta Thunberg e Susan Sarandon.
Gli obiettivi dichiarati sono due: consegnare circa 250 tonnellate di aiuti alimentari e sanitari e denunciare a livello globale le conseguenze dell’assedio sulla Striscia di Gaza.
Il governo israeliano considera la Flotilla una minaccia, sostenendo che il blocco navale sia necessario a prevenire il contrabbando di armi verso Hamas. Negli ultimi mesi, le navi hanno subito attacchi con droni armati in acque internazionali, episodi che gli organizzatori denunciano come violazioni del diritto internazionale.
La tensione resta alta: da una parte gli attivisti rivendicano un’azione pacifica e non violenta, dall’altra Israele ha annunciato che eventuali partecipanti catturati verranno incarcerati in strutture di massima sicurezza.
La partecipazione di alcuni parlamentari italiani ha acceso il confronto anche nel nostro Paese. La premier Giorgia Meloni ha definito l’iniziativa “irresponsabile”, mentre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invitato a cercare una via diplomatica per garantire la consegna degli aiuti senza esporre i civili a rischi.
Gli attivisti, però, respingono l’idea di rinunciare alla rotta verso Gaza, interpretandola come una resa di fronte a un blocco che considerano illegale.
Al di là della consegna degli aiuti, la Global Sumud Flotilla punta a rompere il silenzio internazionale sulla crisi di Gaza. “All eyes on Gaza” è lo slogan rilanciato dagli attivisti: per loro, restare fermi equivale a diventare complici di una tragedia umanitaria.
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